Bike sharing, senza manutenzione il flop è scontato

11/02/2014 di
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Gentile redazione,

abbiamo sentito diverse volte parlare di “Bike-Sharing”. Si tratta di un servizio già attivato anche a Latina che prevede l’installazione di un circuito di biciclette pubbliche, noleggiabili con una chiavetta. Per intenderci, sono quelle bici gialle o azzurre che si vedono posizionate in alcuni punti della città e che personalmente non ho mai visto in movimento. Il B.S. è presente con grande successo in parecchie città italiane e d’Europa….ma a Latina è stato un flop.

Qualche giorno fa, la Commissione Ambiente del Comune di Latina su indicazione del Consigliere Maurizio Patarini, ha deciso che queste infrastrutture andavano rimosse ed il servizio cancellato in quanto le biciclette in argomento sono arrugginite, alcune prive di pedali, sella o manubri e sono pertanto diventate “una forma di degrado urbano che reca un danno all’immagine dell’amministrazione della città”(…) E ci crediamo.

Ma a parte gli atti vandalici, come si fa a pretendere che si trovino in buono stato o che siano esteticamente accattivanti dopo che da almeno un paio di anni sono state lasciate in balia delle intemperie, all’umidità, alla salsedine, senza uno straccio di riparo? Cosa ha impedito alla cooperativa che doveva provvedere da contratto alla loro manutenzione di farlo in modo sistematico? Chi doveva controllare che questo servizio di manutenzione venisse eseguito a regola d’arte? Se e quando questo Comune si doterà di un nuovo servizio di bike-sharing, chi ci garantisce che in breve tempo non farà la stessa fine del precedente? Domande legittime visti i trascorsi, non pensate?

Ora le biciclette sono brutte, vecchie e inutilizzabili, ma ecco la proposta che dovrebbe ridare splendore al servizio e farci tutti contenti: “Via le bici vecchie, inseriremo un nuovo servizio!” Quindi, oltre a quelli già sprecati , spenderemo altri soldi (nostri) per un analogo circuito che sarà più bello, innovativo, moderno. E io pago, direbbe Totò.

E’ incredibile che nessuno si chieda perché solo pochi cittadini ne abbiano usufruito, in una città come la nostra che anche per la sua conformazione potrebbe diventare una perla per mobilità sostenibile! Ma il vero problema non è la mancanza dei velocipedi. Quante mamme porterebbero i figli a spasso o a scuola in bici ma debbono rinunciare per le pessime condizioni delle strade? Quanti anziani hanno paura di tornare a pedalare per la mancanza di piste  accettabili? Servono percorsi, zone ciclabili e piste usufruibili serenamente anche dai bambini. Tolti noi intrepidi cicloamatori, che rischiamo quotidianamente l’osso del collo in mezzo al traffico quotidiano, non si può pretendere che i cittadini cambino le loro abitudini se non incentivati da servizi idonei.

Un progetto di mobilità sostenibile serio ha bisogno risposte serie. Smettiamola di spendere energie e fondi per cose inutili. Preoccupiamoci di rendere Latina veramente a misura di ciclista, non solo a parole. Cominciamo a fare le cose come si deve, partendo dalle basi, allora qualcosa cambierà. E forse anche l’immagine dell’amministrazione comunale risulterà meno “arrugginita”.

Cristiana Del Franco

Latina in Bicicletta

  1. Signora Cristiana, ha tutta la mia stima. Sia per l’intelligente post, sia per il fatto di aver firmato la Sua lettera. Non è da tutti.
    Spero che anche l’amministrazione comunale inizia a pensarla come Lei, anche se uscendo con i Mercedes è difficile preoccuparmi delle bici.
    Le rinnovo la mia stima, e auspico (essendo un nuovo cittadino) di potermi relazionare, in giorno non troppo lontano, con sempre più gente che la pensa come Lei.

  2. sono i soliti flop di Cirilli
    Sbagliare è umano ma perseverare……!!!!!!!!!!!!!

  3. Come al solito le considerazioni non vanno più in la del proprio naso, perchè non chiedere trasparenza alle cooperative?
    Vogliamo sapere :
    Stipendi dei componenti della cooperativa (visto che ha un appalto in essere)
    Se chi gestisce ha altri incarichi e quanti parenti di politici e iscritti a partiti di governo della città… o iscritti ai circoli di politici di un certo peso….
    MA FORSE MI ILLUDO CHE LATINA POSSA CAMBIARE …. NON è POSSIBILE

  4. Ma se non sono in grado di mettere due rastrelliere al mare presso i chioschi o fuori gli uffici comunali … ma quale bike sharing!

    E’ tutto molto semplice: sono degli incapaci patentati.

  5. ragionamento da privato: incentivo con rimborso a chi compra biciclette e realizzo piste ciclabili.Ragionamento da politico: ho a disposizione 50.000 euro per un progetto di bike sharing, con quale dita posso trovare un accordo per una mazzetta o scambio di favori? ti credi che fallisce il progetto…

  6. Spesso utilizzo questo servizio presso altre citta’ Europee, devo dire che funziona molto bene, ANCHE PERCHE NON DEVO RIPORTARE LA BICI DOVE E STATA PRESA, ma posso lasciarla presso uno delle centinaia di stazioni sparse per la citta’ . La bici deve essere usata per muoversi, non solo per fare un ” giretto”

  7. finchè avremo individui come patarini, celebre per aver cambiato bandiera appena eletto, nasso, cirilli, ma anche l’opposizione incapace e blanda, Latina sarà un flop in tutto, il pesce puzza dalla testa !!

  8. E i vari capi, capetti di cooperative che vanno solo in giro a mo di procacciatori, servono veramente? Poi i soldi della comunità impiegati per costruire un point alla stazione costato400mila euro della comunità ed affidato a cooperativa?Chissà perché. Ho come la sensazione che questi sono tra i tanti sprechi che si potevano evitare, tutti costi aggiuntivi senza alcun ritorno effettivo

  9. a latina il bike sharing non funziona anche per questione di mentalità. è da sfigati secondo i piu’. meglio il t-max o la mini countryman presa a rate trentennali da parcheggiare davanti il negozio di abbigliamento di grido . c’è anche da dire che offrire un servizio del genere, a parte le ragioni di cui sopra, prevederebbe anche la costruzione di piste ciclabili degne di questo nome… prima le infrastrutture, poi i mezzi. l’ abc dell’ urbanistica insomma.

  10. Hai ragione Slatan, ma a Latina è tutto in mano a pochi che ruotano intorno alla giunta comunale (palazzinari, zingari, faccendieri ecc.).
    Cosa vuoi che importi loro un qualsiasi progetto se non ci guadagnano almeno il 10 %?: intermodale abbandonato, multe sul progetto terme ogni anno, cittadella giudiziaria in costruzione abbandonata, stazione ferroviaria da terzo mondo, ordine pubblico quasi inesistente ecc..
    L’importante che il cittadino viaggi sempre con il suv o la macchina nuova pagati a rate e per tutto il resto ”parliamone”!

  11. Gentile Dott. Pece,
    oggetto del mio commento non era la trasparenza ma la completa inefficacia delle politiche di mobilità alternativa dei vari e svariati consigli comunali degli ultimi anni.
    In particolare mi riferisco non solo al fallimento sotto gli occhi di tutti del progetto bike-sharing, ma anche:
    – alla gestione dei parcheggi;
    – al pensoso sistema di mobilità pubblica.
    Detto ciò mi compiaccio della trasparenza della cooperativa di cui è presidente.
    Un po’ meno, visti i risultati, della scelta politica e della gestione del bike sharing.
    Cordiali saluti,
    Cittadino di Latina