Flop dei Forconi, a Latina solo un centinaio davanti Prefettura

10/01/2014 di
Danilo Calvani in piazza

Ancora un flop per il movimento dei Forconi. Dopo la manifestazione del 18 dicembre a Roma, dove a piazza del Popolo si contarono non più di tremila persone, oggi i sit-in davanti alle prefetture di tutta Italia hanno raccolto poche, pochissime adesioni, lasciando le piazze semideserte, come avvenuto a Roma, Genova e Torino.

A Latina, città natale del leader degli «scissionisti», nonchè portavoce del coordinamento 9 dicembre, Danilo Calvani, si sono ritrovate un centinaio di persone con un improvvisato falò delle cartelle esattoriali di Equitalia. Ma Calvani non vuole sentir parlare di «obiettivo fallito», come sostenuto dal suo ex «collega», il siciliano Mariano Ferro ed annuncia per il 18 gennaio un «cammino per la libertà», in concomitanza con nuove manifestazioni, questa volta davanti alle sedi delle Regioni. Dando uno sguardo alle piazze, però, appare chiara una decisa flessione delle adesioni, complice forse anche la frammentazione del movimento, con Ferro e Chiavegato da un lato, e Calvani dall’altro. E bisogna tener conto anche della «terza ala», quella guidata da Luigi Tenderini, No-Tav della prima ora.

«Loro hanno deciso di diventare un partito politico e questo non era pianificato nel coordinamento – l’attacco di Calvani a Ferro e Chiavegato -, ma dubito che la gente li segua su questa strada». «Calvani – è la replica – è un uomo solo che ha deciso di lasciare il coordinamento, che esiste ancora oggi».

«Non credo che riusciranno a raggiungere il loro obiettivo di far cadere il governo – continua -. Fino a quando non riusciremo a portare in piazza un milione di persone, non faremo traballare proprio nessuno». La differenza tra i due leader si traduce in una netta divergenza di atteggiamento nei confronti del governo.

La frangia più estrema, che fa capo a Calvani, chiede «dimissioni immediate», mentre l’ala più moderata di Ferro e Chiavegato è disposta ad aprire un tavolo, anche se è pronta anche ad «azioni forti» se non ci saranno risposte. «Giovedì incontreremo il presidente dell’Anci, Piero Fassino – spiega Ferro -. Chiediamo ai comuni di varare delle misure per venire incontro alle persone e alle imprese che non possono pagare i tributi». «L’atteggiamento del governo – conclude – ci vuole spingere ad attuare nuove azioni al di fuori della legge, noi vogliamo risposte dopo le manifestazioni del 9 dicembre».

  1. Ma nienteniente voi di latrina24ore siete contro i frocioni ??? Nn vi vergognate ad essere aiutanti di digiorgi & co??? Rispondi direttore cazomano!!

  2. Non hanno consenso, la gente comune non vuole avere niente a che fare con 4 gatti esaltati ed intolleranti

  3. questo dimostra che siamo completamente pilotati…il 2013 è stato un anno drammatico, un movimento organizza qualcosa di rivoluzionario e fa meno consensi del 2012…questo vuol dire che la gente sta lavorando e non ha tempo per manifestare…perchè in fondo, continuiamo a sopravvivere, ci siamo abituati mentre una piccola percentuale, cioè il 5%, della popolazioni detiene ormai tutta la ricchezza del rimanente 95…

  4. I Forconi non potranno mai avere successo per questo. Perché la sinistra non vorrà mai manifestare con la destra, i dipendenti con gli autonomi, i settentrionali coi meridionali. E viceversa. Le linee di faglia sono innumerevoli e insanabili. L’Italia non è un paese per rivoluzionari.

  5. Gli italiani hanno capito chi sta a capo dei forconi. Dei falliti che non vogliono pagare le tasse. Le loro tasse, vogliono che devono essere pagate dei lavoratori e dai pensionati. E’ troppo bello chiedere un mutuo alla banca e poi non pagare. Dando poi la colpa ad Equitalia perché toglie loro le aziende fallite che vengono rivendute per recuperare il credito. Andate a lavorare e pagate le tasse.

  6. Piazza moro è dove abita di giorgi e i vari di matteo? forse è vero l’italia (specie latina) non è un paese per rivoluzionari, ma per truffatori, massoni, profittatori, pupàri,illusi e illusionisti, si professa nera non conosce Nietsche , quelli che si dichiarano rossi invece manco sanno che è esistito un certo Friedrich Engels, una massa di beoti cojones che si meritano in pieno i politici che hanno votato, MA CHE LA SMEttessero almeno di criticarli.
    I forconi non cambieranno nulla, spiacente di deludervi…..
    Lecca deretani e basta

  7. Ma un trattore parcheggiato, ormai da un mese, ed una tendopoli dentro una rotonda (altezza ex cirio) non è pericoloso x la sicurezza stradale?

    Ma non potrebbero protestare x i campi questi contadini? Conoscendoli finirà che costruiscono un ruderr abusivo su quella rotonda, tanti sono esperti in questo..,

  8. il problema non sono i parcheggi occupati, il problema è che queste azioni non servono a niente.
    passata la caciara non resta nulla.
    ma abbiamo scelto di non avere più un ministero apposito tramite referendum e da allora l’agricoltura sta in mano ai mafiosi, che strozzano i contadini e avvelenano noi.
    bisogna ripensare il tutto, da chi produce a chi vende, secondo regole condivise che garantiscano il guadagno dei primi e la salute dei consumatori.
    tramite un cambio di chi gestisce il governo, ovviamente.

  9. Tranquillo….non è piu onere nostro organizzarci nell’agricoltura. Con l’Europa ne facciamo sempre meno e ci penseranno loro…ormai è troppo tardi, questi contadini dovevano farlo negli anni 80 invece di farsi macchinoni e case a 5 piani e senza studiare..