Latina maglia nera per criminalità, tutti i dati del rapporto Eures

17/12/2013 di
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Latina provincia a rischio per la criminalità. Lo conferma il rapporto Eures 2013 che fotografa diversi aspetti del territorio laziale con dati allarmanti per Latina e provincia.

CRIMINE VIOLENTO, MAGLIA NERA A LATINA. «Omicidi volontari, tentati omicidi, violenze sessuali e lesioni dolose registrano nel Lazio nel 2012 una dinamica di crescita (+6,6% rispetto al 2011 e +21,9% rispetto al 2008, a fronte di incrementi più contenuti in Italia, pari a +1,3% e +4,6%). A livello provinciale Rieti (+21,8% nell’ultimo anno) e Viterbo (+15,1%) rilevano l’aumento più elevato, seguite da Roma (+6,8%), Frosinone (+3,6%) e Latina (+1,9%), che si conferma la provincia più a rischio, con 17,5 reati violenti ogni 100 mila abitanti, seguita da Viterbo (14,1), Roma (13,2), Frosinone (13) e Rieti (10,4), unica provincia a registrare un valore inferiore a quello medio nazionale (12,8). In termini assoluti, la provincia che conta il maggior numero di reati è prevedibilmente Roma, che nel 2012 segnala ben 5.299 reati violenti denunciati (7.502 nel Lazio)». «Aumentano anche – si legge nell’analisi – la litigiosità e la violenza quotidiana ((lesioni dolose, ingiuria, percosse e minacce) con un andamento complessivo che negli ultimi 5 anni, evidenzia nel Lazio una significativa dinamica di crescita, pari a +33,5% nell’ultimo quinquennio (+9,2% solo nell’ultimo anno), passando da 16.264 denunce del 2008 a 21.714 del 2012 (+1.834 in valori assoluti), a fronte di una crescita più contenuta a livello nazionale (238.746 denunce nel 2012, pari a +4,2% rispetto al 2008 e a +2,7% rispetto al 2011). In particolare le lesioni dolose aumentano in 5 anni del 22,2% (attestandosi a 6.753 nel Lazio nel 2012), le percosse del 37,4% (1.227 in valori assoluti), le minacce del 39,5% (8.098) e le ingiurie del 39,6% (5.636 denunce). L’aumento complessivo della litigiosità nel Lazio si deve soprattutto alla crescita registrata a Roma (+48,2% tra il 2008 e il 2012, passando da 9.746 denunce a 14.446) e, secondariamente, a Latina (3.028 reati, pari a +22,3% rispetto al 2008), Rieti (604 reati, pari a +21,8%) e Frosinone (2.266 denunce, pari a +4,9%), mentre Viterbo (1.365 casi) rileva una leggera flessione (-1,5% rispetto al 2008). In termini relativi è la provincia di Latina a registrare nel 2012 il più elevato indice di litigiosità con 55,2 reati ogni 10 mila abitanti, seguita da Frosinone (46) e Viterbo (43,5), mentre Rieti (38,8) e Roma (36) presentano l’indice più basso, collocandosi sotto la media regionale (39,3) e nazionale (40,1)».

I REATI. «Sono 325 mila i reati denunciati nel 2012 nel Lazio, con una crescita di oltre 10 mila unità rispetto al 2011 (+3,7%) e di oltre 50 mila sul 2009, quando ammontavano a 271,5 mila (+2% a livello nazionale nel 2012). Roma, con 269 mila denunce nel 2012, presenta il quadro più allarmante (+4,4% sul 2011, pari a +11.208 reati in valori assoluti), seguita da Rieti (4,9 mila e +4,2%) e Viterbo (11,7 mila reati e +3,8%), mentre una leggera flessione si osserva a Frosinone (13,9 mila denunce pari a -0,9%) e Latina (25,7 mila reati, pari a -1%)». «Anche in termini relativi Roma, con 66,9 reati ogni 1.000 abitanti – si legge nell’analisi – si conferma la provincia del Lazio meno sicura; le altre province presentano un indice di criminalità inferiore a quello regionale (58,8) e nazionale (47,3), con il valore più alto a Latina (46,8), seguita da Viterbo (37,2), Rieti (31,3) e Frosinone (28,2)».

SCIPPI E BORSEGGI. «Aumentano scippi e i borseggi che, con 25.810 denunce complessive nel 2012, presentano un aumento del 17,1% rispetto al 2011 e del 47,1% rispetto al 2008 (in dettaglio nel 2012 si contano nel Lazio 2.132 scippi, con una crescita del 9,7%, e 23.678 borseggi, in crescita del +17,9%). Tale aumento è dovuto tuttavia soltanto al dato romano (+19% nell’ultimo anno e +50,8% rispetto al 2008), dove si concentra il 93% di questi reati, con un indice pari a 60,8 delitti per 10.000 abitanti (a fronte di 46,7 nel Lazio e di 28,3 in Italia), molto superiore al 15,2 di Latina, al 6,3 a Viterbo, al 5,5 di Frosinone e al 4,6 di Rieti».  «Tra le diverse fattispecie di furto – si legge nell’analisi – soltanto quelli di autoveicoli e motoveicoli registrano una progressiva flessione (-7,4% nell’ultimo biennio e -17,7% rispetto al 2008), attestandosi nel 2012 a 33,7 mila denunce nel Lazio (di cui 33,3 mila a Roma), con un indice di rischio pari a 61 furti ogni 10 mila abitanti (che sale a 78 nella provincia di Roma, a fronte di 32,8 in Italia, e di valori molto inferiori alla media nazionale nelle altre province). Un reato che continua a caratterizzarsi per una dinamica crescente è invece quello della truffa e frode informatica, aumentato nell’ultimo anno del 13,3% e del 24,9% nell’ultimo quinquennio (+10,5% e 12,1% in Italia), attestandosi a 12.220 le denunce (di cui 9.230 soltanto a Roma) con gli incrementi più elevati a Frosinone (+19,7% rispetto al 2011), seguita da Roma (+15,2%), Latina (+9,7%) e Rieti (+8,3%). A presentare un decremento è solo la provincia di Viterbo (-10,5%)».

UN FURTO OGNI TRE MINUTI. «I furti rappresentano a Roma e nel Lazio la maggioranza dei reati denunciati (rispettivamente il 60,8% e il 57,7% del totale, a fronte del 53,9% in Italia). Nel 2012 nel Lazio questi reati registrano un incremento del 3,2% sul 2011 (e +12,2% sul 2008), con la crescita più consistente a Viterbo (+7%), seguita da Rieti (+5,8%) e Roma (+3,6%), mentre la sola Frosinone, in linea con l’andamento complessivo registrato, presenta un dato in flessione (-6,2%). Stabile, infine, la situazione a Latina (+0,1%)».  «A Roma – riporta ancora l’analisi – dove si concentra l’87,2% dei furti regionali (163 mila sui 187 mila totali) si conferma il rischio più alto, con 40,7 furti ogni 1.000 abitanti (erano 35,4 nel 2008), mentre valori inferiori a quelli medi regionali (33,9) e nazionali (25,5) si rilevano a Latina (21,6), Viterbo (17,2), Rieti (12,5) e Frosinone (9,7). I 187.425 furti censiti nel Lazio nel 2012 si traducono in 512 furti al giorno (erano 457 nel 2008), pari a 21,3 ogni ora. Particolarmente significativo, in tale contesto, il dato di Roma, dove i 447 furti denunciati in media ogni giorno nel 2012 (51 in più rispetto ai 396 del 2008), significano 18,6 ogni ora, ovvero un furto ogni 3,2 minuti». Stando ai dati dell’Eures, i furti nelle case rappresentano un «allarme» per i cittadini laziali, con «20.535 denunce nel 2012 (pari a +5,8% rispetto al 2011 e a ben +51% rispetto al 2008), con aumenti a due cifre in tutte le province». «In particolare – si legge nel rapporto – Roma (con 15.272 denunce), presenta un incremento del 4,4% sul 2011 e del 51,5% sul 2009; Latina(2.644 reati) un aumento pari a +8,3% nell’ultimo anno e a +51,4% rispetto al 2008; Frosinone (1.114), +5,4% e +31,7%; Viterbo (966 denunce) +17,7% e +50% e Rieti (539 furti in casa) +16,2% sul 2011 e +90,5% sul 2008».

FEMMINICIDI. «Nei primi 11 mesi del 2013 si osserva nel Lazio un forte incremento del numero dei femminicidi, con 15 vittime censite tra gennaio e novembre, a fronte delle 9 registrate nell’intero 2012 (+66,7%). Tra il 2003 e il 2012 nel Lazio sono state 126 le donne uccise, con una media annua di 13 vittime, uccise nel 74,6% dei casi nell’ambito familiare o affettivo; il 12,7% dei femminicidi (16 vittime) è da attribuire alla criminalità comune, mentre l’8,7% (11 vittime) si è consumato all’interno di una relazione di prossimità diversa da quella familiare (amicale, di vicinato, economica o lavorativa)». «È la provincia di Roma – si legge nell’analisi – a contare il 70,6% dei femminicidi laziali censiti tra il 2003 e il 2012 (con 89 vittime). Più in generale, nel 2012 si contano nel Lazio 47 omicidi volontari, in crescita del 4,4% rispetto ai 45 casi del 2011; in termini relativi, il rischio omicidiario nell’ultimo quinquennio risulta pressoché invariato, attestandosi nel Lazio e in Italia a 0,9 omicidi ogni 100 mila abitanti, con il valore più elevato a Latina (1,5), seguita da Roma (0,9), Viterbo (0,3), Frosinone (0,2) e Rieti (0, in assenza di eventi omicidiari nel 2012)».

IL RIEPILOGO DEI DATI

Nel Lazio, nel 2012, risulta «sempre più violata la casa». Lo attesta il rapporto dell’Eures che nella sua sintesi rileva che, in pratica, sono le «case e i negozi i bancomat dei nuovi rapinatori». «Se, complessivamente, nel 2012 si rileva un leggero decremento delle rapine denunciate nel Lazio (-3,3% tra il 2011 e il 2012, passando da 4.743 a 4.588), emerge in realtà una progressiva trasformazione del fenomeno – si spiega -, con una preoccupante crescita delle rapine in abitazione e negli esercizi commerciali, a fronte di una diminuzione di quelle presso le banche/uffici postali». «In forte aumento anche scippi e borseggi: a Roma + 19% nell’ultimo anno – continua -. Un incremento significativo, su base regionale, si rileva anche per gli scippi e i borseggi che, con 25.810 denunce complessive nel 2012, presentano un aumento del 17,1% rispetto al 2011 e del 47,1% rispetto al 2008. Tale aumento è dovuto tuttavia soltanto al dato romano (+19% nell’ultimo anno e +50,8% rispetto al 2008), dove si concentra il 93% di questi reati, con un indice pari a 60,8 delitti per 10.000 abitanti». Tra le diverse fattispecie di furto, «soltanto quelli di autoveicoli e motoveicoli registrano una progressiva flessione». Poi «cresce la criminalità violenta (+6,6% rispetto al 2011)» con «Latina la provincia più a rischio. Anche i reati di criminalità violenta (omicidi volontari, tentati omicidi, violenze sessuali e lesioni dolose) – si legge nella sintesi del report -, registrano nel Lazio nel 2012 una dinamica di crescita (+6,6% rispetto al 2011 e +21,9% rispetto al 2008, a fronte di incrementi più contenuti in Italia, pari a +1,3% e +4,6%)».

  1. Questi sono i dati dove le amministrazioni devono fare i conti… non la paga del presidente di gabinetto di 5000 euro al mese…. La delinquenza e’ compito nel fare si che non ci sia dell’amministrazione.. creando centri di aggregazione.. cercando di aumentare servizi… e sopratutto dare vivibilità e rigore a questa città..! Se passate zona comune vedrete i nostri politicanti ridere sorridere…. promettere… ma nulla di concreto… inutile parlare sono i fatti che mancano… ristrutturate l’organizzazione tagliate che è li per comodo e non per lavoro..! La mia azienda per riprendere ha mandato a casa o cambiato strategia… Ci sono dipendenti che non servono menager che nemmeno sanno di cosa… ma percepiscono denaro che potrebbe servire per opere sociali… Ma inutile parlare… Qui siete troppi e scaricare le colpe e’ più facile… 1 a comandare.. se sbaglia…fuori..!

  2. Grazie amministratori Fondani-Sperlongani- di giorgiani!!! tessitori di trame dall’effetto criminogeno!!!

  3. Bene, avanti così. Di questo passo Latina sarà alla pari con Scampia e se sarà fortunata ci sarà addirittura il sorpasso. E’ solo grazie alla saggezza del popolo Rom, verso il quale il latinense nutre un amore e un rispetto infinito, che possiamo vantare certi traguardi. Non dimentichiamo pero’ il giusto riconoscimento alla straordinaria classe politica locale e alla lungimiranza di chi va ed è andato a votare negli ultimi venti anni. Ora pero’ attenti a non distrarci. Conta il calcio e solo quello. La città ha bisogno di questo e solo così potrà ripartire il volano dell’ economia locale.

  4. Vorrei di aprire a Latrina una piazza di spaccio, una delle poche attività che non conoscono crisi (cocaina, hashish, marijuana, NO EROINA!!) sul modello di Scampia (NA), San Basilio (Roma).

    DOMANDA:

    Secondo voi qualcuno verrà a chiedermi qualcosa o si puo fare senza problemi a Latrina???

  5. Scusate avete ragione… Ho scritto mentre ero in auto e dal telefonino quindi il t9 scrittura facilitata.. ha incasinato il discorso.

  6. Non mi stupisce, basta fare un giro di sera in centro; certe brutte facce che trasudano aggressività da ogni poro, città piena di omertà, droga, ragazzini che si atteggiano a criminali col pitbull al guinzaglio…

  7. E c’è pure chi si indigna quando ai “migranti” gli fanno il trattamento antiscabbia……
    A mbeh, si dimenticavo che se si devono integrare (abbiamo anche il ministro per l’integrazione!!!) dobbiamo “accettare” in modo “passivo” non solo i loro usi e costumi, ma anche le loro malattie che ormai da noi erano quasi del tutto sparite già da anni, tipo la tubercolosi.
    E’ si! criminalità, malattie, inciviltà, spregio delle regole del vivere civile…
    Questa si che è vera integrazione!!!

  8. Basta vedere il Sindaco e Maietta ……….ancora che parliamo di criminalità’.

  9. Siamo sempre i soliti, la colpa comunque rimane sempre la nostra, parliamo,parliamo,parliamo, potremmo ottenere molte cose da questo territorio, invece continuiamo a farci consumare da queste larve che ci stanno intorno (dalla criminalità alla politica marcia), non arrendiamoci così, facciamo qualcosa, ognuno di noi nel suo piccolo può fare tanto…Auguri