Morto per sangue infetto, maxi risarcimento dopo 30 anni

15/11/2013 di
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Morì per una cirrosi epatica contratta dopo una trasfusione di sangue. Ora, dopo circa 30 anni, gli eredi saranno risarciti. Il tribunale aveva dichiarato prescritta la causa, ma la Corte d’Appello ha ora riconosciuto la legittimità della richiesta. Il risarcimento sarà stabilito tra 1,4 e 1,8 milioni di euro.

LA STORIA. L’uomo di Maenza aveva solo 32 anni quando nel 1985 morì a causa di una cirrosi epatica, lasciando la giovane moglie e 2 figli piccoli. Ad ucciderlo sono state diverse trasfusioni di sangue somministrate all’uomo fra il 1979 e il 1985 in diversi ospedali fra cui il Santa Maria Goretti di Latina. Secondo il medico-legale Rosanna Cecchi dell’Università La Sapienza di Roma, “…esiste nesso di causalità tra le emotrasfusioni cui venne sottoposto nei diversi nosocomi il Signor G.S. fin dal 1979, il contagio e il decesso avvenuto all’età di 32 anni nel 1985 per “epatopatia cronica evolutiva, coma epatico e insufficienza cardiaca acuta”

Da qui il riconoscimento del legittimo risarcimento alla famiglia assistita dall’avvocato Renato Mattarelli.