La lettera/Icot, un esempio di buona sanità

04/11/2013 di
ICOT

Gentile redazione,

in tempi di notizie che per la maggior parte, tra politica e cronaca, documentano storie non sempre piacevoli, sento il desiderio di esternare pubblicamente alcune considerazioni positive vissute come paziente degente nella anzidetta struttura.

Sono stato dimesso il 19 ottobre dal Reparto di Cardiologia Riabilitativa dell’I.C.O.T. di Latina unitamente al compagno di stanza Daniel, anch’egli in riabilitazione da circa 23 giorni; con queste righe esprimiamo insieme un ringraziamento pubblico mirato alla migliore conoscenza delle nostre strutture locali che spesso vengono citate solo in occasione di inadempienze.

Chi scrive è un tecnico elettronico, progettista ed ex docente, compagno di stanza di Daniel un valente psicologo; entrambi siamo fortunatamente ancora impegnati in attività lavorative. E’ proprio per questo abbiamo entrambi una discreta conoscenza dei comportamenti di relazione e possiamo affermare che, a cominciare dal primario dott.ssa Franca Pagliaroli ed il suo vice Dott. Antonio Grossi, gli aiuti Dott. Fiammetta Baldari e Stefania Codraro con il valido supporto altamente professionale degli infermieri tutti a tutte le ore, coordinati dal Caposala Sig. Criscuolo, dalle eccezionali fisioterapiste Daniela Kassandra e Maria Teresa e senza dimenticare l’importante apporto nella cura dell’igiene ambientale e fornitura del cibo dal personale addetto, ancora tutti ma proprio tutti, denotano un senso di abnegazione, dedizione e premura verso tutti i pazienti che mai ti aspetti da strutture pubbliche verso le quali siamo un po’ prevenuti. Senza tralasciare il  commiato alle dimissioni che è avvenuto con grande calore umano e particolare perizia tecnica nell’informare il paziente sul quadro clinico generale, consigli e terapia.. tutto correttamente documentato.

Credetemi non ho enfatizzato nulla, io ed il mio amico Daniel siamo stati attenti testimoni per tanti giorni e non possiamo che ringraziare accoratamente tutti. Concludiamo con un pensiero: se già ti trovi in un ambiente che ti trasmette umanità la parte tecnica della riabilitazione ha già un buon vantaggio vi pare? Possiamo quindi affermare che, malgrado le rispettive traversie occorse, abbiamo fatto una buona esperienza di vita.

Grazie, grazie a tutti con affetto

Giovanni e Daniel

  1. Diciamo che le è andata bene,per me l’ICOT è un esempio di malasanità ho trovato dottori incapaci di fare il loro mestiere,anzi neanche a chiamarli dottori li chiamerei MACELLAI che invece di aiutarmi mi hanno rovinato a vita e dopo anni continuano a fare ancora quel mestiere..Schifo!!!

  2. l’Italia è il paese dove se fai le cose con sufficienza, cioè la normalità, ricevi encomi…non ci vuole tanto in un mondo di scarsi e poco preparati…

  3. Hanno fatto il loro lavoro, per cui sono già pagati.
    Peccato che gli altri reparti fanno sc fo. Povare per credere.

  4. il pronto soccorso è sempre stato buono. Magari bisogna aspettare un po’, ma se ci si fa male, lastra e successiva valutazione vengono sempre fatte. Provate al goretti e vedete se è la stessa cosa.

  5. Ho avuto esperienze personali ben diverse.
    Forse il reparto ci cardiologia è un’eccellenza ed il pronto soccorso è meno congestionato di quello del Santa Maria Goretti, ma il resto è a dir poco vergognoso.

  6. Sicuramente una goccia nel mare della sanitá pontina, ciò che di buono si è veriicato. Chiediamoci però quanti altri reparti offrono lo stesso trattamento. Purtroppo la situazione non smentisce la regola, la sanitá è soggettiva, dipende da come ne esci; infatti, quasi sempre, in malo modo. Stavolta è andata bene, speriamo che sia sempre cosí……

  7. Mio padre entrato per riabilitazione post caduta è stato letteralmente rovinato fisicamente e moralmente, oltre ad essere stato umiliato da tutto il personale, con pochissime eccezioni.
    Fisioterapia fatta a pezzetti; prima che il tempo finisse: ora hai già fatto troppo, riposati un pò (che noi andiamo ad aggiornarci pressionalmente nel locale BARdato appositamente per lo scopo); dopo un pò: bè ora ti riportiamo a letto. Lui diceva: ma io me la sento di fare un altro pò, visto che il tempo non è ancora finito, risposta no, no sei stanco (e io devo andare a finire il mio aggiornamento obbligatorio con i colleghi sempre nell’apposito locale). Il massimo era quando arrivavo e chiedevo se aveva fatto la fisioterapia e mi diceva: un pò a letto, anche se io volevo camminre in palestra; riuscivo, dopo insistenze, a parlare con qualcuno e candidamente mi dicevano che il motivo era perchè la stanza era bagnata e non potevano portarlo in palestra perchè rischiava di scivolare scendendo dal letto. Non parliamo delle volte saltate perchè era festa o perchè c’era il ponte.
    Mio padre diceva: infermiere devo andare in bagno, mi accompagnate (anche se i wc facevano SC……FO e ci si organizzava a pulirli noi parenti e si portava la carta igienica da casa); risposta (dopo oltre 15 minuti dalla chimata al campnello): FALLA NEL PANNOLONE (CHE POI TI CAMBIA QUELLO DEL TURNO SUCCESSIVO)!!! Ma vi rendete conto, abituare una persona anziana a farla nel pannolone!!! Contrario a tutte le linee guida di riabilitazione!!! Meriterebbero di essere soffocati con un pannolone sporco!!!
    Il cibo era buono (hanno la mensa interna), ma si consumava sempre freddo perchè il personale addetto era poco e prima che andavano ad aprire le confezioni… (mio padre era abbastanza autosufficiente in questo), figuriamoci i poveretti che avevano bisogno di essere imboccati.
    Non parliamo dei medici: dal primario (con appropiato nome simbolo di avidità) agli assistenti che non capivano un ciuffolo (leggete tra le righe chi conosce) tutti arroganti, presuntuosi e “preparatissimi”. Per poter essere “ammessi a colloquiare” con loro ci si doveva prenotare molti gioni prima tramite la solertissima e servile, scusate volevo dire servizievole caposala (diciamo più appropiatamente capodica….o).
    Risultato: mio pradre all’ingresso era fortemente motivato e voleva ritornare a camminare; ora non cammina più, nonstante la relazione di dimissione riporti enfaticamente che il paziente alla dimissione è notevolmente migliorato, rispetto all’ingresso (veramente io ho avuto l’impressione che fosse l’opposto: muscolatura degli arti meno trofica, umore demoralizzato, depresso e fortemente umiliato).
    Preferisco poi sorvolare nei particolari sull’inizio di piaghe da decubito già a metà degenza e alla dimissione: le ho curate io con prodotti da me acquistati (per loro bastava comprare la bomboletta di catoxin e consegnarla sempre a loro; ovviamente non serviva a nulla e dopo pochissimi giorni era misteriosamente già finita).
    Zanzare, umidità, lerciume dovunque.
    E’ poi ovvio che il reparto di cardiologia è un eccellenza: con quello che intascheranno dalla regione!!!

  8. Cari amici, ci fa piacere x voi. L’icot è tutta apparenza. Purtroppo non posso fare me nomi ne cognomi purtroppo mi sono rivolta alla magistratura per un caso di malasanità svoltosi all’interno dell’icot. Se vi fate in giro in tribunale potrete constatare che il nome dell’icot è molto gettonato. Con le attuali conoscenze e le scoperte mediche degli ultimi anni non ci si può permettere di sbagliare a discapito della vita delle persone, fortunato chi ne è uscito salvo. Io lo considero REPARTO MACELLERIA. Spero ke la giustizia faccia il suo corso e chi ha sbagliato paghi.

  9. Vedo che il mio commento, dopo la mia autocensura, finalmente è stato pubblicato!
    Questo rafforza le mie convinzioni sull’icot! Cose ovviamente note anche al moderatore, altrimenti non poteva intendere…
    E’ si, cari AMICI di sventura, anche voi che purtroppo siete entrati in quella BOlgia infernale UMIda e inSalubre!!!

  10. Una considerazione: già solo per parcheggiare si deve sborsare danaro.
    Considerazione a parte, che comunque è vera, rifletteteci a saprete anche chi è uno dei macellai, senza poi dimenticare quelli che non valgono e non capiscono un ciufolo.
    Meditate ed evitate se potete.
    DEVONO DA FALLI E FA LA FAME!!! Ma è solo un illusione purtroppo.

  11. Cari Giovanni e Daniel le vostre adulazioni sono talmente sdolcinate che non mi convincono proprio.
    Mi verrebbe quasi da pensare, ma è ovvio che non è così, a quanto vi hanno dato per scrivere queste bagginate.

  12. Caro claudio i nomi e cognomi li farei molto volentieri sai ma purtroppo non posso permettermi di farlo,anche perchè c è una causa in corso ..I “MACELLAI” di cui parlo sono conosciuti nell’ambito dell’icot,e ti parlo del mio fatto che successe esattamente 10 anni fa, un caso traumatologico e invece di rimettere al suo posto l’osso nel posto giusto con una vite di adeguata lunghezza,hanno preso tutt’altra parte dell’osso con una vite molto più piccola di quella che in realtà serviva.In più volevano farmi un osteotomia sulla gamba sana facendo si che io non potessi più camminare,rimanendo a vita sulla sedia a rotelle.Nella sfortuna per fortuna grazie a un altro dottore dell’Aquila ripresi a camminare ma per il danno subito all’Icot mi ritrovo oggi con una dismetria alle gambe e appena sarà possibile dovrò fare la protesi.Questo perchè con la loro INCOMPETENZA l’osso non è più cresciuto da allora quando bastava attaccare in modo adeguato una stupida vite.

  13. Per non parlare di quante volte ti rifanno andare dopo il primo ingresso al pronto soccorso. Passato sulla mia pelle 4 radiografie nell’arco di un mese ed altrettanti soldi sborsati di tiket per una minifrattura al polsosx. Per mè c’è qualcosa che non va ed invito chiunque a parlare di analoghe esperienze. Interesse per la salute dei pazienti o sotto sotto l’interesse è quello economico? Ma una bella indagine da parte dei funzionari della regione non è auspicabile?