Zuliani: “Un milione per il cimitero, a carico dei cittadini”

29/10/2013 di
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Nicoletta Zuliani

Il consigliere del Pd Nicoletta Zuliani denuncia alcune spese “poco chiare” per la gestione del cimitero di Latina.
“A pag. 192 del bilancio previsionale 2013 ho notato alcune somme a carico della collettività. In particolare 1.074.770 riferiti a “canone di spese comuni di mantenimento area Cimiteriale” ripartite così: esercizio in corso €537.385 e altrettante in aumento per un totale di €1.074.770. Ma non abbiamo affidato il servizio in Project Financing? Ergo, non dovrebbe essere a costo zero per il comune? Perché dobbiamo queste somme così ingenti?”.
La questione viene così illustrata dall’esponente del Pd: “Successivamente alla firma della convenzione con il concessionario dei servizi cimiteriali, a maggio del 2009, questi si accorge che non sapeva a chi inviare la richiesta di contributo per le spese di mantenimento dei loculi della parte vecchia. A copertura di questi costi si fa avanti il Comune con l’approvazione di un atto integrativo al contratto finalizzato al riequilibrio del Pef per i primi due anni di gestione, periodo durante il quale si dovrà provvedere all’aggiornamento dell’anagrafe delle sepolture. Ovvero: il comune paga le spese di mantenimento (€18,00 a salma) al posto degli eredi dei morti che occupavano la parte vecchia del cimitero finché non si arriverà ai nomi e indirizzi degli eredi per recapitare i €18,00 annuali per il costo del mantenimento.
Al tempo del commissario Nardone viene affidata la ricognizione anagrafica degli “occupanti” della parte vecchia del cimitero al Concessionario stesso. Al termine del lavoro (dicembre 2011) il concessionario viene liquidato con €90.000 circa. Con questi dati il Concessionario dovrebbe essere ormai in grado di garantirsi il pagamento del canone da parte degli eredi degli “occupanti” dei loculi del cimitero vecchio senza ricorso ai soldi del Comune.
E invece? In bilancio ci sono le somme per continuare a pagare al posto degli eredi degli “occupanti” per il terzo e quarto anno. Lo ritengo illegittimo perché la compensazione del Pef era determinata per soli due anni. Non solo.
Ho fatto un conto di quante spese abbiamo a causa delle mancate autorizzazioni per la costruzione delle parti nuove: fino ad oggi abbiamo costretto il concessionario a costruire 600 sepolture provvisorie (€ 536.000) dalle quali inumiamo ed esumiamo salme per spostarle una volta ottenuto il posto definitivo. Inumare, esumare e spostare salme costa ogni volta € 500,00 per un totale di € 86.000. Aggiungiamo € 155.000.00, il costo per pagare il Responsabile Unico del Procedimento, ovvero un dirigente comunale che segue e verifica la correttezza delle prassi nel rapporto con il concessionario, e aggiungiamo € 1.140.000 come compensazione PEF per i primi due anni, aggiungiamo il costo della ricognizione anagrafica (che doveva garantire l’autonomia del concessionario del il mantenimento del vecchio cimitero) per un totale di € 2ML circa. Ed era un Project Financing per non pesare sulle casse comunali: evidentemente qualcosa non va.  Da ultimo, manca trasparenza rispetto agli utenti: i costi dei singoli servizi ancora dopo 4 anni devono essere pubblicati online come pure la convenzione, l’atto integrativo, ed il Regolamento. Finché non avremo il massimo della trasparenza non staremo tranquilli” conclude Zuliani.
  1. “…€ 155.000.00, il costo per pagare il Responsabile Unico del Procedimento, ovvero un dirigente comunale che segue e…”
    VOGLIO fare il Responsabile Unico…

    A ridateci il cimitero comunale della vecchia Littoria e poi Latina.
    Mandate dentro le mura a TEMPO INDETERMINATO con belli abiti in mogano i nuovi magnoni alle spalle dei cittadini.

  2. Come si erogano i servizi pubblici ai cittadini??? Semplice. Si dà un sacco di potere ai comuni che diventano delle spa e poi si piange sul latte versato. E’ quello che stanno facendo in tutta Italia grazie ai comandamenti europei…non è che c’è altro. Egregia Zuliani anche se ci fosse la sua parte politica al potere in comune sarebbe la stessa solfa. Non è questione di colori politici ma di poteri molto molto più grandi che ci stanno rendendo schiavi.