‘Ndrangheta, società e ville confiscate a Latina e Sabaudia

29/10/2013 di
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I Centri Operativi della Dia di Roma e Reggio Calabria hanno dato esecuzione al provvedimento di confisca dei beni riconducibili al 43 enne noto imprenditore ed immobiliarista romano Federico Marcaccini, divenuto definitivo dopo la pronuncia della Corte Suprema di Cassazione che ha dichiarato l’inammissibilità dei ricorsi proposti dall’interessato, condannandolo, tra l’altro, al pagamento delle spese processuali.

Il provvedimento colpisce: il patrimonio aziendale di 33 società di capitali, di cui ventisette con sede a Roma, quattro in provincia di Roma e due a Latina, operanti nei settori immobiliare, edilizio, ricerca e sviluppo nei comparti ambientale e tecnologico, commercio di autovetture e gestione servizi aeroportuali; beni mobili e immobili di pregio per 120 milioni di euro circa riconducibili alle predette società.

Tra i beni confiscati di particolare rilievo, si segnalano a Roma: l’immobile locato alla società di gestione del teatro Ghione, quest’ultima estranea ai fatti ed al sequestro, adiacente piazza San Pietro; una villa in stile liberty a 4 piani in zona Nomentana-Porta Pia; un fabbricato con 10 unità immobiliari nella centralissima via di Ripetta; tre immobili adibiti a garage e magazzini per complessivi 1800 mq, nella via Tuscia, via Leone Magno e via Santa Maria delle Fornaci.

E ancora due immobili adibiti ad uso alberghiero a Taormina, e Fabbrica di Roma (Viterbo); due ville a più piani con ampio parco annesso a Sabaudia (Latina); altre villette ed appartamenti a Fabrica di Roma, Mentana e Rignano Flaminio. La confisca ha interessato, altresì, disponibilità finanziarie costituite da rapporti bancari di vario titolo per un valore stimato di circa un milione e mezzo di euro, nonchè dal contenuto di una cassetta di sicurezza in cui erano custoditi orologi e monili di cospicuo valore. Marcaccini era stato sottoposto, nell’ambito dell’operazione «Overloading», ad un provvedimento restrittivo di fermo emesso il 29 novembre 2010 dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, unitamente ad altre 76 persone, tutte ritenute associate una vasta e ramificata organizzazione criminale di San Luca (Reggio Calabria) dedita al traffico internazionale di ingenti quantità di cocaina tra la Colombia e l’Italia.

All’interno dello scenario investigativo delineato, Marcaccini, detto «er pupone», grazie ai suoi contatti con esponenti della potente cosca Pelle del comune calabro, fungeva da importante finanziatore delle illecite attività realizzate dall’organizzazione criminale. L’attivismo imprenditoriale del Marcaccini, nonostante la sua giovane età e, soprattutto, la modestissima posizione reddituale ufficialmente dichiarata, aveva insospettito gli investigatori che, al termine di accertamenti patrimoniali disposti dal Direttore della Dia, hanno eseguito nel settembre 2011 un provvedimento di sequestro anticipato dei beni dell’imprenditore, disposto, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Roma – Sezione per le Misure di Prevenzione.

  1. La Ndrangheta, la Mafia, la Camorra, queste associazioni delinquenziale forse verranno sconfitte solo quanto ci sarà un parlamento pulito. Praticamente mai. I delinquenti siedono in parlamento. A rimetterci è il cittadino onesto che paga le tasse.

  2. A sentire parlare i politici in TV sembrano tutto bravi. Ma la realtà e che il più pulito è come la rogna