Sanità, a Latina record di evasione dal ticket

27/09/2013 di
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«Dopo la Lombardia è il Lazio la regione più ricca ma è anche quella con il maggior numero di cittadini esentati dal ticket. Dai dati dell’Asp, la ex Agenzia regionale di Sanità pubblica, si scopre che nel 2012 solo un assistito su quattro ha partecipato alla spesa sanitaria con il pagamento del ‘balzellò. Il resto, 75 persone su cento, ne è stato esonerato».

Lo scrive Carlo Picozza sulla Repubblica: «Il Servizio sanitario regionale, nel 2012, ha garantito 80 milioni tra visite specialistiche e analisi costate sui 700 milioni (400 per ambulatori e laboratori pubblici, 300 per quelli privati accreditati) – continua l’articolo – Gli esami per la specialistica ambulatoriale e la diagnostica radiologica sono stati 25 milioni 900mila per un costo di 450 milioni. I farmaci garantiti ai 5 milioni e 700 mila cittadini hanno gravato sul bilancio della sanità del Lazio per oltre un miliardo 300 milioni tra ospedali e farmacie. Ma solo il 25 per cento degli assistiti ha concorso a pagare le visite ambulatoriali, gli accertamenti diagnostici e le medicine. Per quali ragioni? Perché ha un reddito basso (il 33 per cento), per patologie particolari (il 22 per cento), per invalidità superiore al 74 per cento (il 15) e per ragioni non meglio precisate (il 5). Dal 2009 c’è stata una lievitazione delle esenzioni: erano il 67 per cento, 7 punti in meno degli attuali. Tant’è, chi controlla, per esempio, i requisiti degli esentati per reddito? Nel Lazio il reddito medio pro capite è di oltre 22mila euro all’anno e quel 33 per cento di affrancati dal ticket è perciò una quota sorprendente. Qua e là, soprattutto fuori Roma, in particolare a Latina, la guardia di finanza ha scoperto abusi e diritti usurpati. Ma l’azione di controllo sembra essersi fermata. Anche se la stima dell’evasione del ticket si attesta sui cento milioni di euro all’anno».