Zingaretti: “Ecco come taglierò le liste d’attesa nella sanità”

19/09/2013 di
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Il governatore Nicola Zingaretti non ha remore a chiamarla «guerra», ed è una autentica rivoluzione quella che la sua amministrazione regionale vuole scatenare contro le «inumane» liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. La data da appuntarsi è il 1 gennaio 2014: da quel giorno entrerà in azione nella Regione Lazio un Piano che punta a «una netta e drastica riduzione» dei tempi per una visita cardiologica, per una tac, o per un semplice elettrocardiogramma.

Il paziente se ne accorgerà già dallo studio del medico di famiglia, che dovrà assegnare alla ricetta un codice di priorità: “urgente” darà diritto a un’attesa di non più di 72 ore; “breve” di 10, “differibile” di 30 o 60, oltre alla categoria delle “programmate”.

Ma la rivoluzione più sostanziosa è forse un’altra: attualmente il Recup, cioè il sistema unico regionale di prenotazione delle visite (che sarà rimesso a bando dopo 11 anni di prorogatio), non contempla le strutture private accreditate, che gestiscono direttamente le loro agende. Da soli i privati coprono quasi la metà dei 27 milioni di prestazioni erogate ogni anno. Dal 1 gennaio invece pubblici e privati dovranno mettere a disposizione, entrambi, il 60 per cento delle agende: esauriti i posti nel pubblico, si inizieranno a utilizzare i privati. Addio poi a tac e risonanze magnetiche, attrezzature che costano milioni, usate a mezzo servizio: Zingaretti le vuole accese 12 ore al giorno, dal lunedì al sabato, reperendo il personale che manca per farle funzionare grazie allo sblocco del turn over in discussione col governo.

E non è tutto. C’è una norma secondo cui se una struttura non rispetta i tempi, può dire addio all’intramoenia: basta dunque con le visite disponibili gratis tra un anno ma a pagamento il giorno dopo. E quei direttori generali che non rispetteranno le tempistiche previste potranno essere sostituiti. Le linee d’azione su cui si muove il presidente della Regione Lazio sono dunque molteplici: «È la prima volta che la Regione presenta un piano di questa complessità contro le liste d’attesa – ha rivendicato oggi Zingaretti – Negli ultimi anni la gestione dei tagli ha ridotto l’offerta dei servizi, è mancato il governo della gestione del piano di rientro: è un lavoro complesso ma possibile perchè abbiamo le idee chiare». I mesi di ottobre e di novembre saranno dedicati alla concertazione del Piano con medici, sindacati e strutture accreditate. A fine dicembre tutte le strutture sanitarie dovranno averlo recepito con i Piani attuativi aziendali. Dal primo gennaio si parte davvero con la rivoluzione.

  1. speriamo bene, i propositi sono chiari e benemeriti: occorre solo vincere le naturali indolenze della casta medica (intramoenia, un anno per la visita “gratis”, un giorno o subito per quella a pagamento…..), delle ASL e dei loro onnipotenti direttori, del personale medico e paramedico che dovrà far funzionare TAC e risonanze per 12 ore al giorno compreso il sabato…….
    Difficile, ma si può e si deve fare !

  2. le “indisponenze”?? non vuoi/puoi pagare ti metti in lista con chi è nella stessa situazione, seguendo l’orario di studio pubblico e di ambulatorio che è progettato ad hoc per garantire anche a tutti gli operatori della sanità il diritto al tempo libero. Vuoi tutto e subito? allora paghi Giustamente il tempo libero del medico che ti scegli e che ti si mette a disposizione, punto. Pecore nere ovviamente ci sono ma non facciamo discorsi di casta per cortesia perchè se uno fosse a conoscenza della dedizione e dell’impegno che viene profuso, Nonostante i mezzi che si hanno a disposizione, riconoscerebbe che sono ben altre “le caste” che ci piagano