Stupro nella Procura di Latina, condannato un carabiniere

04/06/2013 di
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Condannato a tre anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale e peculato. Alfredo Galia, un carabiniere che all’epoca dei fatti, nel 2006, era in servizio alla Procura di Latina, è accusato di aver abusato in un ufficio di via Ezio di una donna che aveva presentato un esposto avviando un’indagine di cui si occupava proprio il militare.

L’ACCUSA. I fatti risalgono esattamente al giugno del 2006 quando la donna, all’epoca 28enne, si recò negli uffici di via Ezio per presentare un esposto dal quale scaturì un’indagine. In quel periodo entrò in contatto con due carabinieri. durante gli incontri, secondo la versione della donna in due occasioni diverse, uno dei due avrebbe abusato di lei in un locale della Procura. L’imputato ha sempre negato ogni tipo di violenza e lo stesso pubblico ministero, Raffaella Falcione, ieri ha chiesto l’assoluzione per il reato di abusi sessuali e la condanna per il peculato.

Ma i giudici del collegio penale, presieduto da Pierfrancesco De Angelis, hanno creduto alla versione della donna disponendo una condanna piuttosto dura: tre anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale e peculato d’uso.

Il peculato si riferisce al fatto che il carabiniere usò le linee telefoniche della Procura per telefonare alla donna: in tutto sono state conteggiate oltre 18 ore di conversazione. I difensori presenteranno ricorso in appello per tentare di ribaltare il verdetto.

  1. 3 anni e 6 mesi “condanna piuttosto dura” ? ma davvero? chiedetelo a quella donna cosa ha passato!

  2. mts… io non conosco il carabiniere però ho sentito parlare di questa storia… il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per il reato di abusi sessuali… io sono favorevole alla tutela delle Donne… ma avvolte degli innocenti pagano questo eccessivo protezionismo… andatevi a vedere l’ultimo servizio delle iene su due ragazzi accusati di violenza sessuale… Il carabiniere ha sbagliato sicuramente nell’usare il telefono della procura… ma 18 ore di conversazione con la donna sono davvero tante… e volete farmi credere che questa donna non aveva qualche interesse a sentirlo??? io ho molti dubbi… tanto è vero a quanto so… la donna che si è fatta refertare al pronto soccorso non aveva nessun segno di lividi o altro che avrebbero evidenziato almeno un segnale di lotta/rifiuto alla violenza… quindi cari uomini… attrezzatevi con un bel registratore quando fate una scappatella… vi salverà …

  3. Il PM nel processo penale è la pubblica accusa che segue l’indagine,in questo caso chiede l’assoluzione in toto dell’indagato .
    Il coleggio giudicante ribalta la richiesta di assoluzione del pubblico ministero stesso ed emette una condanna di 3 anni e 6 mesi….giuridicamente è una condanna piuttosto dura nel complesso,partendo da una richiesta di assoluzione.

  4. qui la giustizia ha fatto un buco nell’acqua davvero enorme…. mi dispiace per questo povero scemo che si è fatto fregare ma spero per lui che in appello gli si renda giustizia… però intanto qualcuno subito pronto ad attaccarlo… però mi pare strana questa decisione… il colleggio giudicante era composto da due uomini e una donna… quindi non è stata una rivalsa femminile… qui si tratta di protagonismo puro da parte di chi giudica… sappiamo bene che i PM ci vanno sempre giù duri… e poi i giudici danno pene molto inferiori… vedi varie cause in cui erano coinvolte famiglie Nomadi…. vergogna… sarei curioso che la redazione pubblicasse appena esce la motivazione della condanna…

  5. “estetica” parli perchè sai o perchè supponi o perchè sei coivolta?
    Facile parlare senza sapere come stanno i fatti no?
    E lasciate perdere la politica che non c’entra davvero nulla.
    Se un uomo coi panni di carabiniere usa la sua carica per abusare di donna è reato. E non lo dico io ma la legge.