PENNACCHI PRESENTA CANALE MUSSOLINI AL PARCO DEL CIRCEO

07/09/2010 di

Domani sera mercoledi 8 settembre – esattamente 67 anni dopo l’Armistizio del 1943 – alle 19.00 presso l’Auditorium del Parco Nazionale del Circeo, l’Autore presenterà il suo libro “Canale Mussolini”, vincitore del Premio Strega 2010 e secondo classificato al Campiello.

Questo libro narra la storia del territorio Pontino dai primi del Novecento, attraverso l’epopea della famiglia Peruzzi, contadini padani sradicati dalla terra di origine per andare nell’Agro Pontino. Il Canale Mussolini è il perno su cui poggia l’intera bonifica delle Paludi Pontine. Meno di un secolo fa un largo pezzo di territorio nazionale veniva trasformato da ”selvaggio” a “fertile” da coloni venuti dal Nord armati di vanghe. È in questo contesto storico e culturale che prende piede l’idea di lasciare intatto un lembo di questo territorio unico, a memoria dell’antica e intricata Selva di Terracina, che diventerà il Parco Nazionale del Circeo. “La magica atmosfera del Centro Visitatori del Parco al tramonto sarà la cornice ideale di questa presentazione straordinaria, di livello nazionale, e siamo lieti di ospitare l’iniziativa della FIDAPA e della Fondazione Rivolta Ideale” commenta Giuliano Tallone, Direttore dell’Ente Parco.

Alla presentazione del libro saranno presenti, oltre all’Autore, Sonia Tondo della FIDAPA che modererà il dibattito, il Sen. Domenico Gramazio, Presidente della Commissione Sanità del Senato, il Vicedirettore di Libero Pietrangelo Buttafuoco, la giornalista di Liberazione Angela Azzaro, Alberto Rossi, Massimo Anderson ed Alessandro Bardi della Fondazione Rivolta Ideale, Daniela Picciolo Presidente FIDAPA ed altri. L’ingresso alla manifestazione è libero ed aperto a tutti.

  1. Questo si che e’ un evento importante,la presentazione di un libro di un nostro concittadino sulla storia della pianura pontina,vincitore del premio Strega, e secondo al Campiello, mica pizza e fichi…scrivete sempre di articoli di questo genere, in modo che le generazioni future abbiano un attaccamento al territorio e sappiano conoscerlo,basta parlare di zingari e rumeni…che si ammazzassero tra di loro.

  2. … la scrittura serve proprio a questo, a tramandare il nostro mondo, con tutti i suoi problemi e le sue contraddizioni, ai posteri… ai nostri figli e a tutti quelli che verranno…