Furti in villa, arrestata una banda specializzata

09/05/2013 di
carabinieri-latina-589623645

Per non lasciare impronte utilizzavano calze come guanti, i dieci romeni specializzati in furti in villa arrestati oggi dai carabinieri della compagnia di Tivoli.  Cinque sono stati colti in flagranza di reato, altri cinque invece sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Gli arrestati avevano la loro base logistica nel comune di Guidonia, alle porte di Roma, ma agivano anche nei Comuni limitrofi come Tivoli. Non solo: hanno lasciato tracce anche nelle provincie di Rieti, Latina, Arezzo e Perugia.

Proprio dall’Umbria, dove era già noto, è giunta un’informativa su uno dei cinque colti in flagranza di reato. Prima di entrare in azione, si riunivano in bar gestiti da connazionali. Bevevano per darsi coraggio, e poi si dirigevano verso l’obiettivo, scelto dopo diversi sopralluoghi.

Si trattava di un gruppo organizzato e strutturato, e non di ladri improvvisati, che agiva solo dopo uno studio attento dell’ambiente e delle abitazioni. Era composto da soggetti quasi tutti giovani che agivano soprattutto di notte, il volto coperto da un passamontagna. Il bottino complessivo recuperato dai carabinieri ammonta a più di 100mila euro, tra soldi in contanti, orologi, braccialetti vari e monete antiche.

Il procuratore di Tivoli Luigi De Ficchy, che ha coordinato le indagini, ha espresso viva soddisfazione per l’esito positivo
dell’operazione, denominata «Topi in trappola». «Il furto in appartamento – ha affermato – è un reato che ritengo gravissimo perchè crea allarme sociale. E, soprattutto, è difficile individuare gli autori, che nell’85% dei casi restano ignoti. C’erano, insomma, possibilità minime di individuare la banda».

«Non ci siamo avvalsi di collaboratori che hanno confessato – ha continuato – bensì abbiamo utilizzato la tecnologia a nostra disposizione come il GPS sotto le automobili». E le intercettazioni telefoniche, attraverso cui le Forze dell’ordine hanno ascoltato alcune conversazioni in diretta mentre il gruppo era pronto a entrare in azione. «In alcuni casi, si sono trattate di conversazioni singolari» ha aggiunto il procuratore, con i componenti del gruppo che si chiedevano se entrare oppure no in un appartamento. Il procuratore ha poi aggiunto che sarebbe bello avere più risorse a disposizione per contrastare il crimine organizzato di Tivoli, che poi è uguale a quello romano.

L’indagine nasce da un’azione di monitoraggio e controllo degli esercizi «Compro oro» presenti nel territorio tiburtino. A insospettire le Forze dell’ordine i movimenti di una ragazza, risultata poi legata sentimentalmente a uno del gruppo. Con una certa frequenza, la donna si recava a vendere oggetti in oro. Il suo nome compare nei registri di tre «Compro oro» differenti. Sono partiti allora i pedinamenti che hanno portato i carabinieri a fermare in flagranza di reato i cinque romeni che stavano portavano via alcune slot machines da un bar.

«Forse è il tempo di fare una riflessione sui Compra oro – ha affermato il procuratore De Ficchy. Questi esercizi commerciali si stanno rivelando un facile strumento per liberarsi di oggetti frutto di furti. I braccialetti venduti non presentavano alcuna rottura e quindi, secondo le Forze dell’ordine, non potevano far pensare ai vari titolari dei Compra oro che potesse essere merce rubata.

«La difficoltà maggiore dell’operazione – ha affermato il comandante della compagnia di Tivoli Emanuela Rocca – è stata il legame di parentela che lega alcuni dei componenti del gruppo e che quasi tutti abitano negli stessi edifici». Questo spesso rendeva inutile utilizzare il telefono, vanificando così le intercettazioni telefoniche. Inoltre, a rendere più complicato il lavoro dei carabinieri, anche il fatto che la banda entrava in azione in un determinato appartamento anche 15 giorni dopo aver effettuato il sopralluogo. «Preferivano gli appartamenti – ha aggiunto il comandante Rocca – perchè li ritenevano più facili».

I carabinieri stanno ora verificando se i componenti della banda abbiano avuto in passato contatti con le persone che hanno subito i furti, come per esempio l’aver effettuato lavori domestici nelle loro abitazioni.

  1. sempre il solito idiota, i rumeni hanno reso grande Latina, e’ grazie al loro impegno specie nell’aiutarci a bonificare il nostro territorio che ora vivi in una citta’ degna ed ospitale. Studia prima di parlare ignorande!