PERICOLOSA TARTARUGA AZZANNATRICE CATTURATA A PONTINIA

27/08/2010 di

Una tartaruga azzannatrice (Chelydra serpentina) di circa 70 centimetri e di 20 chilogrammi è stata trovata oggi dalla Forestale ai confini del Parco Nazionale del Circeo. L’esemplare adulto, particolarmente pericoloso per la salute e la pubblica incolumità, è stato subito messo in sicurezza dagli uomini del Servizio Cites (la Convenzione sul commercio di animali e piante in via di estinzione) di Roma del Corpo forestale dello Stato che lo hanno rinvenuto nella fitta rete di canali dell’Agro Pontino.


Il rettile è stato individuato dal gestore dell’agriturismo ‘Pegaso 2000′ che, resosi conto della pericolosità dell’ animale, ha contattato gli esperti della Forestale, prontamente intervenuti tra l’incredulità e la meraviglia dei passanti di Pontinia.

TARTARUGA PERICOLOSA – La Tartaruga azzannatrice (un esemplare nella foto) è un potente predatore: la forza delle sue mascelle e il becco a rostro, insieme allo scatto fulmineo, infatti, possono provocare seri e gravi danni a chi incautamente le si avvicina. Per questo la specie è stata inserita nell’elenco degli animali pericolosi stilata dal ministero dell’Ambiente e la legge italiana ne vieta la detenzione e la vendita, punendo i trasgressori con l’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da sette a 75mila euro. Si ipotizza che l’animale sia stato imprudentemente acquistato da qualcuno non consapevole della sua pericolosità e successivamente abbandonato nelle campagne dell’Agro Pontino. Questo è solo l’ultimo episodio di una serie di ritrovamenti di animali esotici pericolosi e protetti che hanno visto impegnati gli uomini del servizio Cites del Corpo forestale dello Stato durante il periodo estivo. L’animale verrà ora trasferito presso un centro del Wwf specializzato nella tutela di questo genere di esemplari.

DALL’AMERICA ALL’EUROPA – Comune in Nordamerica l’area di diffusione di questa temibile tartaruga va dal Canada sino all’Ecuador e dalle coste atlantiche fino alle Montagne Rocciose. Predilige acque stagnanti o a corso lento con fondo melmoso e ricche di vegetazione. È possibile trovarla anche in laghi, fiumi e paludi. In progressiva diffusione anche in Europa per i rilasci effettuati da incauti acquirenti, che, a dispetto delle leggi che quasi ovunque ne vietano la commercializzazione, comprano giovani esemplari che abbandonano quando la crescita rende gli animali ingombranti e difficili da mantenere. Nel giugno 2009 un esemplare vivo di circa 10 kg è stato catturato sulle rive del Po.