Cgil: “Esuberi alla Findus? Un vero scandalo”

27/04/2013 di
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«La notizia dell’apertura di una nuova procedura di mobilità da parte della Csi/Findus di Cisterna (la terza in tre anni) è scandalosa, non sta né in cielo né in terra, e arriva dopo un incontro tenutosi poco più di una settimana fa in Regione Lazio dove l’azienda non era stata capace neanche di rispondere alle domande poste dalla Flai Cgil sul piano industriale, sui numeri, sulle strategie, sulla produttività e così via». Così in una nota Eugenio Siracusa, segretario provinciale della Flai Cgil di Latina.

«Questa ulteriore procedura di mobilità – continua – è assolutamente priva di ogni ragionevole motivazione condivisibile perchè nasconde motivazioni e strategie aziendali diverse: la realizzazione di
un piano finanziario scellerato deciso esclusivamente dalla private equity proprietaria della Findus senza
nessun piano produttivo ma solo per vendere l’azienda! Tutto questo a spese dello Stato italiano perché
ormai da anni si stanno utilizzando in maniera errata e furbesca i soldi pubblici degli ammortizzatori
sociali e a danno dei lavoratori attraverso un’ulteriore riduzione dei loro diritti».

«Negli ultimi due anni – aggiunge – sono stati collocati in mobilità oltre 150 lavoratori (su un organico
totale di poco più di 500), la maggior parte operai di produzione, di cui oltre 45 conduttori di impianti e
solo nel 2012 l’azienda, pur avendo a disposizione 12 mesi di cassa integrazione, ne ha utilizzato solo
due settimane, assumendo centinaia di lavoratori interinali, demansionando impiegati e operai,
ricorrendo sistematicamente al lavoro straordinari, fallendo anche gli ingenti investimenti previsti. Basti
pensare che nel reparto repacking dove prima lavoravano 4 lavoratori, oggi con gli investimenti fatti ce
ne sono 30, perché i nuovi macchinari non funzionano e l’efficienza è crollata».

«Abbiamo fatto una denuncia all’ispettorato del lavoro e al Ministero sull’utilizzo scorretto della cassa
integrazione e degli interinali – dice ancora Siracusa – ma non abbiamo avuto nessuna risposta: forse
dovremmo inoltrarla alla magistratura? La verità è un’altra: l’azienda intende continuare a risparmiare
scaricando le proprie responsabilità gestionali sui lavoratori dipendenti. Siamo convinti che il vero
obiettivo dell’azienda non sia licenziare 99 padri e madri di famiglia, ma di ricorrere a una contrattazione
individuale sui diritti dei lavoratori ottenendo la possibilità di trasformare i contratti indeterminati full-time
in part-time, ovvero lavorare ed essere retribuiti 8 mesi su 12, facendo perdere ai lavoratori 4 mesi l’anno
di stipendio in un momento di crisi come questo in cui già lo stipendio attuale non basta! Ovviamente
tutto ciò continuando la pratica delle forzature, delle pressioni attraverso conciliazioni individuali, magari
con la benedizione di qualcuno che potrebbe essere sia già orientato verso questa soluzione». «Se il
finale del film è questo – continua Siracusa – lo diciamo fin da subito: la Flai Cgil non ci sta. Se l’obiettivo è
questo ci chiediamo: ma chi farà le produzioni nello stabilimento se il livello degli operai sarà inferiore a
quello di impiegati e dirigenti? Come si ripagheranno i costi generali? L’incapacità di questo
management sta mettendo a rischio la sopravvivenza del sito di Cisterna, che viene impoverito ogni
anno, tanto che l’efficienza è al 50%, contro il 78% di altri stabilimenti di aziende concorrenti. Forse si
vogliono ulteriormente snellire gli organici per rendere lo stabilimento più appetibile sul mercato, visto
che una precedente proposta di vendita nell’anno 2012 legata a un gruppo coreano è saltata, oppure si
sta pensando ad altro. Come se non bastasse proprio da questa mattina la Findus ha pubblicato, via
internet, un annuncio di ricerca personale in tutte le aree operative dello stabilimento, assunzioni di
nuovo personale quando sta licenziando e ha novato gli impiegati; ma allora perché non ha riqualificato i
dipendenti che aveva in organico, come prevedeva l’accordo siglato in Regione? Per questo affermiamo
che la procedura di mobilità è una farsa nella quale l’azienda vuole scaricare i costi sulla collettività. La
Regione deve vigilare su tutto ciò». «Ovviamente – conclude – proporremo alle altre organizzazioni
sindacali un percorso congiunto di attivazione di tutti i tavoli istituzionali e di mobilitazione forte dei
lavoratori».

  1. E’ una delle tante attività che sono in difficoltà nella nostra provincia. Merito della politica fallimentare e cialtrona dei governi destroidi. Sia a livello provinciale, sia a livello nazionale. Il paradosso è che si continua a sostenere questi squinternati della politica. Forse sono gli stessi che si lamentano per il mancato lavoro. E non riescono ad arrivare a fine mese.

  2. Scusate ma ho sbagliato a scrivere il commento di sopra,purtoppo la Findus come altri stabilimenti chiudono a causa della politica fallimentare e cialtrona del governo dell’occhialuto prof. bocconiano ,appoggiato da una sinistra becera sempre attenta alla poltrona e non ai problemi del popolo.
    I precedenti governi del GRANDE SILVIO portarono il nostro paese a livelli di benessere mai visti nella storia della republica.
    Sempre il GRANDE SILVIO porto’ Italia ad essere un paese leader nel contesto internazionale.
    Silvio e’ stato ed e’ tuttora amico di tutti i capi di governo del mondo grazie al suo carisma.
    La sinistra ha portato il paese alla rovina.

  3. La findus deve chiudere perchè tutto quello che produce fa skifo, io c’ho lavorato due sett e poi visto lo skifo totale sono andato via…..cose dell altro mondo andate al mercato e cucinatevi il cibo da soli nn comprate cibo della merdus ehm findus

  4. voglio scusarmi con ex di destra per le mie offese ,mi pento e mi dico da solo
    “sono un imbecille sinistroide “

  5. che articolo bello della CGIL…..e parlano pure? il sindacato è il braccio destro di tutti i governi,ripeto TUTTI i governi,sono il cancro del lavoro,buttano fumo negli occhi degli operai e poi fanno finta di criticare…ma per favore…