SENZA LAVORO CON UN BIMBO DI 18 MESI: NON HO NULLA DA MANGIARE

16/08/2010 di

Trent’anni, romena, ha un bambino di 18 mesi e non trova lavoro perché non sa a chi affidare il piccolo. Il bimbo, che è in buone condizioni di salute, non è accolto in asilo nido perché la mamma non ha la residenza, anche se vive a Latina da tre anni e non può ottenere la stessa, perché non ha lavoro.

E’ sola ed ha un altro figlio di cinque anni, affidato a parenti, che non vede da un anno. Telefona, di tanto in tanto alle varie associazioni di volontariato per chiedere aiuto. Capita spesso che non abbia nulla da mangiare. Anche in questi giorni la sua dispensa è vuota e non può andare alla mensa Caritas (aperta dal lunedì al venerdì) perché non ha un mezzo di trasporto. A volte riesce a trovare lavoro a giornata da qualcuno che accetti che si porti dietro il bimbo. Non può tornare in Romania perché li non ha neppure una casa.

Vive in un appartamento sul litorale di Latina ed il padrone di casa le consente di rimanere anche se non paga l’affitto. Ha chiesto al Comune di Latina la residenza, anche se non può dimostrare di avere un lavoro fisso. E’ stato difficile anche solo presentare la domanda, non ha neanche ricevuto risposta. Si è rivolta ripetutamente ai servizi sociali del Comune di Latina, dove ha ottenuto solo vaghe promesse. Si rimane interdetti dinanzi all’atteggiamento e al cinismo degli uffici del Comune , servizi sociali in testa, che rifiutano di aiutare questa persona. Ci si difende con lo strumento della mancanza del certificato di residenza, per negare anche l’aiuto più elementare, come il sostegno alimentare, quello per la casa.

Eppure si tratta di una cittadina comunitaria, che ha in Italia gli stessi diritti degli altri cittadini. Si può tranquillamente affermare, considerata la frequenza e la gravità di tali situazioni, che il sistema pubblico delle solidarietà, nei casi acuti, non esiste. Checchè ne dicano i vari assessori alle politiche sociali. Il volontariato cerca di coprire il vuoto, lasciato dalle istituzioni locali, con le scarse risorse di cui dispone.

“Rivolgiamo un appello – scrive il segretario del Prc Sergio Sciaudone che ha segnalato il caso – al subcommissario ai servizi sociali, Laura Lega, affinché intervenga nei confronti dell’ufficio anagrafe e delle assistenti sociali. Siamo a disposizione per fornire ulteriori elementi. Inoltre la donna ci ha chiesto di rivolgere un appello pubblico per sapere se ci sono famiglie , attività commerciali, altri, che possano offrire un lavoro anche temporaneo di qualsiasi tipo, pure un part-time, consentendole di portare con se il bimbo sul lavoro, perché diversamente non saprebbe come fare. Lei spera così di riuscire a mettere da parte qualcosa per far venire a Latina anche il secondo bambino, che non vede la mamma da troppo tempo”.

Chiunque volesse aiutare la ragazza si può rivolgere al seguente numero 3296137722

  1. QUESTE NOTIZIE NON FANNO CERTO ONORE (SE ANCORA NE AVESSE) ALLA NOSTRA CITTA’,MA IL PROBLEMA CHE TRA L’ALTRO COINVOLGE SEMPRE PIU’ ANCHE DIVERSI ITALIANI IN PARTICOLAR MODO GLI ANZIANI SOLI,NASCE DA LONTANO, INFATTI NEGLI ULTIMI ANNI LA COMUNITA’ RUMENA E’ STATA INCENTIVATA IN PARTICOLAR MODO NEL SETTORE EDILIZIO E GRAZIE AL BENESTARE DI CHI HA GOVERNATO A CONVERGERE SU LATINA COME PUNTO DI RIFERIMENTO PER UN LAVORO FACILE E SOPRATTUTTO DOVE SI POTEVA E SI PUO’ FARE CIO’ CHE SI VUOLE,ADDIRITTURA IL SINDACO ZACCHEO FECE INSERIRE NELLE LISTE ELETTORALI DUE PERSONAGGI RUMENI CON L’INTENTO DI AUMENTETARE LE PROPRIE PREFERENZE IN OCCASIONE DELLE SCORSE COMUNALI.
    DETTO QUESTO , E’ CHIARO CHE CERCARE A LATINA UNA SISTEMAZIONE DECENTE ED UN AIUTO DA PARTE DEL SOCIALE E’ DIVENTATA UNA GROSSA IMPRESA, ORA MI DOMANDO ,MA SE NON SIAMO IN GRADO DI ASSICURARE I SERVIZI MINIMI AI NOSTRI CONCITTADINI COME POSSIAMO FARE PER GLI ALTRI?.
    E’ PUR VERO CHE LA RAGAZZA IN QUESTIONE E’ COMUNITARIA MA LE LEGGI COMUNITARIE RECEPITE DAL GOVERNO PRODI DANNO DEGLI INPUT PRECISI A TUTTI I CITTADINI COMUNITARI NOI COMPRESI ,ED IN PARTICOLARE OBBLIGANO CHI NON E’ RESIDENTE A DIMOSTRARE DI AVERE UN LAVORO, UNA ASSICURAZIONE SANITARIA ENTRO 90 GIORNI DALL’ARRIVO , QUINDI
    LE REGOLE CHE PORTANO PAESI COME L’AUSTRIA A NON AVERE QUESTI PROBLEMI DOVREBBERO ESSERE RISPETTATE DA TUTTI.
    IN COCLUSIONE MI AUGURO CHE IL PICCOLO VENGA COMUNQUE ASSISTITO PERCHE DI QUESTA SITUAZIONE NON HA CERTO COLPE E QUANTO PRIMA LA MAMMA VENGA FORNITA DI REGOLARE DOCUMENTO DI ESPULSIONE INVITANDO LE AUTORITA’ RUMENE AD ASSUMERSI LE RESPONSABILITA’ PROPRIE ED AD ASSISTERE MADRE E FIGLIO COME SI DEVE.

  2. La signora non dovrebbe stare sull’Italico territorio da un bel pezzo. Gli organi Istutizionali preposti avrebbero dovuto rimpatriare la signora Rumena poich

  3. cambia almeno nick…non eri qeullo che dava ai poveri?qui non si tratta di romania o italia, ma di persone, ora questa si muore di fame con il figlio e parlare di concetti non ha significato…Esiste il problema? bene, si pensa a risolverlo innanzitutto e poi magari si fa qualcosa per evitarne in futuro; purtroppo a Latina ogni qualvolta si deve risolvere un problema ci sono Soldi da spartire e allora tutti si interessano per prendere la fetta e poi non si risolve nulla…