A LATINA OLTRE 19 MILA CASE FANTASMA

30/07/2010 di

In provincia di Latina ci sono 19.028 case fantasma, immobili che per il catasto non esistono. Il dato emerge da una analisi dell’Agenzia del Territorio con l’uso di foto aeree e tecnologie sofisticate per far emergere l’abusivismo dilagante. Nella classifica elaborata dalla stessa Agenzia, su 101 province le prime 13 del Mezzogiorno (quindi senza Vicenza) collezionano da sole ben 703.150 fabbricati fantasma su un totale di 2.077.048 finora scoperti, cioè uno su tre (il 33,8%). Latina è al 18° posto.

Roma: prima e dopo la costruzione di due fabbricati
Una casa fantasma a Roma

NORD E SUD ITALIA – Nella provincia di Salerno – scrive il Corriere – sono stati «verificati » 139 comuni e sono saltate fuori ben 93.389 case fantasma. Nella provincia di Bergamo la caccia ha fruttato meno: in 165 comuni, trovati 17.874 immobili sconosciuti al catasto. Nell’area di Roma l’indagine ha riguardato 114 comuni per una scoperta di 68.779 edifici. In quella di Milano 129 municipi, ma le case fantasma riportate alla luce non più di 4.241, 16 volte meno. Nella provincia di Cosenza sono stati stanati 61.672 fabbricati in 154 comuni. In quella di Udine 7.944 in 122 municipi. Le differenze sono enormi anche restringendo il campo di osservazione ai singoli comuni. A Torino solo 56 immobili fantasma, a Napoli 6.891. A Milano 22, a Roma 6.372. In parte dipende, spiegano i tecnici, dal fatto che nelle città è molto più difficile individuare case costruite dal nulla, mentre sono più diffuse sopraelevazioni e aumenti di cubature non rilevabili con le foto aeree. Ma è chiaro che molto pesa la diversa propensione a evadere. Nella città di Genova sono stati scovati 717 immobili fantasma, a Reggio Calabria 6.237. A Treviso 1.300, a Taranto 2.103.

SCOPERTI CON LE FOTO AEREE – L’operazione è stata condotta dall’Agenzia del Territorio guidata da due anni da Gabriella Alemanno, in seguito al decreto legge 262 del 3 ottobre 2006 (governo Prodi). Come sono riusciti a individuare uno ad uno gli immobili fantasma? Il meccanismo è apparentemente semplice, anche se richiede tecnologie sofisticate. Il territorio italiano è stato completamente fotografato dall’alto e le immagini aeree digitali, con un altissimo grado di risoluzione (in grado di riconoscere un oggetto sul terreno con un margine di errore di appena 50 centimetri), sono state sovrapposte alle mappe catastali attraverso un software ad hoc che ha immediatamente individuato gli «oggetti emergenti dal terreno» non presenti sulle carte. Sono stati quindi scartati quelli diversi dagli immobili (alberi, pali, cumuli di terra e altro) e identificati i nuovi «corpi di fabbrica». A quel punto, bisognava risalire al proprietario. Si sono quindi prese le particelle del catasto terreni sul quale l’immobile sorge e si è individuato il titolare. Le liste delle particelle di terreno sulle quali stanno gli immobili fantasma, comune per comune, sono state quindi pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale e consegnate agli stessi municipi (oltre che pubblicate sul sito dell’Agenzia).

FINO A UN MILIARDO DI RENDITA – Una volta scoperto, il proprietario poteva accatastare spontaneamente l’immobile oppure, passati 7 mesi, subiva l’accertamento dell’Agenzia e infine l’accatastamento d’ufficio, contro il quale eventualmente ricorrere. Al 30 aprile scorso erano già stati messi in regola 531mila edifici, 209mila dei quali volontariamente, per una rendita catastale emersa di 257 milioni di euro. Al 30 giugno il dato complessivo è salito a 864.065 immobili accatastati per un rendita totale di 452 milioni di euro, dicono all’Agenzia del Territorio. Insomma, quasi la metà degli immobili fantasma è stata regolarizzata, con le buone o le cattive. Di questo passo non è irragionevole prevedere che il risultato finale potrebbe avvicinarsi a un’emersione della rendita vicina al miliardo di euro. La cautela è d’obbligo, dicono i tecnici, perché una parte dei presunti immobili fantasma potrebbe rivelarsi composta di baracche o altre strutture non accatastabili, ma alla fine questi casi dovrebbero comunque essere una minoranza. E un forte aumento del gettito è sicuro. Sulle nuove rendite catastali si pagano infatti le relative imposte, nazionali e comunali, dall’Irpef all’Ici alla Tarsu, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti. Il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, si è spinto a dire che si potrebbero ottenere fino a 5 miliardi di euro in più all’anno. Stime più prudenti, di fonte tecnica, parlano di 3 miliardi.

L’ULTIMA OPPORTUNITÀ – Con questo obiettivo in testa, il governo ha utilizzato la manovra economia (in dirittura d’arrivo alla Camera) per dare una spinta alla regolarizzazione della restante parte di immobili fantasma, concedendo fino al 31 dicembre di quest’anno per l’accatastamento spontaneo, pagando il costo della pratica di regolarizzazione, oltre agli oneri di costruzione (concessione edilizia) e alle imposte dovute (Ici, Tarsu) per i cinque anni precedenti, che dovrebbero essere richieste dai comuni. Per chi non si metterà in regola, dal primo gennaio 2011, l’Agenzia del Territorio procederà all’attribuzione di una rendita catastale presunta, con maggiori spese per il proprietario. Senza contare che in questo caso le sanzioni aumentano.

  1. QUESTO SI CHE E’ UN BEL SPOT PER L’ITALIA (E LATINA).

    “BENVENUTI IN ITALIA, IL PAESE DOVE SOLO CHI E’ ONESTO (O DEVE ESSERLO) PAGA”.

    PAGA 2 VOLTE, PER SE E IL VICINO FURBETTO, PERO’ COSI IL SEXXO XNALE GLI E’ FORNITO GRATUITO :-))))

  2. a borgo san michele il PRG di latina (spero lo abbiano corretto) prevede la demolizione della chiesa originale quella di fondazione del borgo anni 30, per costruirla pi