ADDIO NEXANS, LA FABBRICA SIMBOLO DEL LAVORO SICURO

25/07/2010 di

nexans_manifestazione_latinaDomani si svolgerà un vertice in Regione tra la Nexans e i sindacati per discutere del ricorso agli ammortizzatori sociali in seguito alla decisione della multinazionale francese di chiudere lo stabilimento di Borgo Piave mantendo, invece, attivo quello di Battipaglia.


I sindacati annunciano che sarà una lunga battaglia mentre i 180 operai continuano la mobilitazione. La discussione legata alla riconversione del sito industriale, invece, è prevista per settembre al Ministero dello Sviluppo economico.

Per il momento sono cinque le società interessate ad investire nell’area di 40 ettari situata alle porte della città, che sarà trasformata in una sorta di «condominio industriale». Si tratta della Mixer (che produce mescole per la produzione dei cavi), Imq (collaudo cavi), Cosmari di Cisterna (consorzio di smaltimento rifiuti), Vetreco (società ecologica operante nella trasformazione del rottame di vetro, al servizio del centro e del sud Italia per iniziativa di Ardagh Glass srl, Saint-Gobain Vetri spa e Zignago Vetro spa), più un’altra azienda il cui progetto attualmente è in fase di verifica.

UNA STORIA INIZIATA NEL 1961, IL SIMBOLO DEL LAVORO SICURO – Cala il sipario sulla ex Fulgorcavi, attiva dal 1961. La Nexans subentrò sia alla Fulgorcavi, che all’altra multinazionale francese Alcatel. Gli operai, che negli anni ’70 lavoravano per la Fulgorcavi erano 1200 circa con una storia di lotte che ne facevano uno dei simboli della presenza operaia a Latina, con una forte e consistente presenza della Fiom. La lunga storia della fabbrica di Borgo Piave, nata grazie alla Cassa per il Mezzogiorno, è stata scandita da cinque diverse gestioni: Fulgorcavi, Gepi, Nuova Fulgorcavi, Alcatel e Nexans, La Fulgorcavi ha rappresentato per anni il lavoro sicuro, stabile, intoccabile. Negli anni d’oro lo stabilimento raggiunse 20 reparti su 50.000 metri quadrati coperti e circa 1200 dipendenti. Dagli anni ’90 l’inizio della crisi. Ora la chiusura.

NEXANS: CHIUSURA INEVITABILE – Dopo l’incontro di venerdì presso il Ministero dello Sviluppo Economico, l’amministratore delegato di Nexans Italia, Giuseppe Borrelli, ha dichiarato: “L’incontro di oggi è stato un passo importante. Tutte le parti presenti hanno condiviso che la cessazione delle attività presso lo stabilimento di Latina è inevitabile. Fin dall’inizio, consapevole della delicatezza della situazione e dell’impatto sociale sul territorio, Nexans è stata impegnata con importanti risorse e con la fattiva collaborazione di Confindustria Latina, a trovare soluzioni alternative alla immediata messa in mobilità dei lavoratori. Presenteremo al Gruppo di lavoro appositamente istituito presso il MiSE alcune ipotesi di riconversione del sito che prevedono l’ingresso di operatori seri, di riferimento nella loro specifica area di attività e che mirano a garantire un futuro occupazionale a tutte le persone e mantenere l’equilibrio economico ed industriale del territorio favorendone lo sviluppo. Sulla scorta di questo primo passo, che giunge dopo un periodo di riflessione piuttosto lungo, confidiamo di poter concludere positivamente anche il prossimo incontro fissato in Regione per l’attivazione degli ammortizzatori sociali che accompagneranno la ricollocazione del personale”.

 

La protesta corre anche sul web con immagini e video.

  1. Amara conclusione purtroppo ampiamente prevista,ora mercoledi avanti con la prossima crisi (anche questa in atto)in cui gi

  2. Spolverini, i sindacati manderanno i fiori con un bel biglietto pero’, vuoi mettere la classe…. e l’ipocrisia.

  3. I lavoratori Nexans a testa alta potranno sempre dire di aver lottato come tutti i loro compagni di 50 anni di storia, hanno messo in pratica molte forme di protesta e altre ne relizzeranno sempre dando esempio di civilt

  4. Benvenuti nel mondo dei disoccupati , alla faccia del TG5 e Berlusconi che vanno raccontando che il peggio della crisi

  5. Se le tasse aumentano continuamente, se il costo della vita aumenta, se soprattutto il debito pubblico aumenta come fanno le nostre aziende a restare competitive nel medio periodo, dovendo comunque misurarsi sul mercato con concorrenti stranieri che hanno una mano d’opera che costa pochissimo?

  6. I Sindacati hanno la forza che i lavoratori danno loro. Ma quando ci sono lavoratori che non partecipano alla assemblee o che non scioperano per i Contratti o per i diritti ,quelli che dicono ” vai avanti tu che a me me vi

  7. Latina sta pagando ora quello che altre regioni hanno pagato 2 anni fa…comunque il brutto

  8. ROCCIA:
    Le responsabilita’ sono di tutte le parti, spesso i lavoratori leccano o fanno
    gli struzzi o si raccomandano, sono edonisti e usano (quando gli pare) il
    cinismo nei confronti del sindacato, ma e’ anche vero che lo storico sindacato
    italiano

  9. BB:
    Cosa vuol dire uscirne a testa alta?
    Che basta combattere senza risultato?
    O vi basta la solita cassa integrazione fatta per consolare a breve termine e smontare la rivolta?

    Siete sicuri di aver combattuto la battaglia giusta?
    Siete sicuri di aver usato le armi giuste e non messo su uno spettacolino e basta?
    Avete soddisfatto il vostro ego e la vostra coscienza?
    Questo era l’obiettivo?
    Dove eravate quando chiudevano le altre?
    Mandare una rappresentanza di 3-4 persone ti pare solidarieta’?
    Non e’ che la solidarieta’ si PRETENDE quando tocca a NOI e NON si ha tempo quando bisogna darne “perche tengo famiglia?”
    Dove sarete quando chiuderanno ancora altre aziende? Siete ora con exBristol, exWyeth, exPfizer e le altre ex che qui leggete?

    Un esame di coscienza no?