Pasqua, la croce di Sezze diventa un’antenna per radioamatori

29/03/2013 di
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In occasione della Santa Pasqua, il gruppo di radioamatori della Associazione nazionale Onda Telematica, hanno trasformato la croce di Sezze, monumento in acciaio di 50 metri di altezza, donata nel 1952 dalle acciaierie di Terni alla comunità del paese, in una enorme antenna per collegare tutti gli altri radioamatori della Terra.

“Fin da piccolo, sono stato affascinato da questo immenso monumento di acciaio”, dice l’ideatore del progetto Antonio Abbenda con sigla radio I0ABU che prosegue: “Ho sempre partecipato alle varie processioni religiose che si sono susseguite, a fasi alterne, dagli anni sessanta ad oggi e legate alla celebrazione della Santa Pasqua. Da qualche anno, però, questo nostro monumento, simbolo di pace e famoso in tutto il mondo, era stato dimenticato anche da molti concittadini. Ho pensato così, circa un anno fa, di trasformalo solo per questo giorno speciale, in una antenna in grado di collegare sulle basse frequenze radioamatoriali, tutti i colleghi del mondo, consentendo al nostri gruppo di inviare loro, in un momento così delicato per la nostra società, un messaggio di pace e di speranza”.

L’importante iniziativa “1° Award Croce dell’Anfiteatro”, ha coinvolto anche il Sindaco di Sezze, Andrea Campoli, che ha autorizzato l’uso, per esperimenti scientifici, della Croce progettata sessanta anni fa dall’architetto Gigli. Soddisfatti dell’iniziativa anche il presidente Nazionale di Onda Telematica, Giuseppe Voci (I0TVL) e il Presidente della sezione AOT di Latina, Roberto di Lenola (IZ0RIM).

In particolare, il presidente Voci, ha tenuto a precisare: “Ho appoggiato da subito questa iniziativa del collega Abbenda, coinvolgendo tutti i soci di AOT. Sono felice che in questa importante giornata che spero si ripeterà ogni anno, siamo riusciti a collegare centinaia di radioamatori nel mondo in particolare collegati dall’Italia, dalle Americhe, dall’Europa e dall’Africa. Ognuno di loro riceverà un diploma di conferma collegamento che rappresenta anche un simbolo di unione e fratellanza fra i popoli a prescindere dal tipo di religione o razza. Questo esperimento, dimostra inoltre l’importanza che tutti noi radioamatori abbiamo nei confronti della comunità mondiale, quando, soprattutto in caso di calamità, riusciamo a mantenere le comunicazioni via radio dal luogo colpito, trasformando con le nostre conoscenze tecniche, qualsiasi elemento conduttore in una antenna”.