INFORMAZIONE FORCAIOLA: MA QUALI FURBETTI… IO VIVO A SAN MARINO

28/06/2010 di

L’informazione forcaiola spesso sbaglia di grosso. Esempio lampante è il caso dei conti correnti a San Marino. “Il Giornale”, seguito ingenuamente da molti quotidiani locali, ha pubblicato i nomi degli italiani che hanno un conto a San Marino. Li ha indicati come i “furbetti”, ipotizzando riciclaggio di denaro sporco, evasione fiscale ecc. Tra di loro, probabilmente, qualche furbetto ci sarà pure. Ma pubblicando tutti i nomi si incorre in errori tanto grossolani quanto prevedibili. Come nel caso di un cittadino originario di Terracina che vive a San Marino da ben 18 anni.

 


Ecco un passaggio della sua lettera inviata ai quotidiani che hanno scelto di pubblicare i nomi di perfetti sconosciuti: “Leggo il mio nominativo accostato ad una lista di circa 1.200 persone definite “I furbetti di San Marino”, denominate in questo modo in quanto avrebbero portato somme all’estero e più precisamente nella Smi Bank di San Marino. Vorrei precisare che io vivo a San Marino e lavoro da molti anni nella Repubblica , sono sposato con una donna Sammarinese, ho due figli e sono residente nel castello di Serravalle (ometto l’indirizzo solo per la privacy), lavoro onestamente e non mi ritengo un furbetto, non ho grossi capitali e non li porto all’estero, i miei soldi li tengo ovviamente nella Banca più vicina a casa”.

 

L’INCHIESTA: CONTI TITANO E CASO MOKBEL – Un contenzioso giudiziario a San Marino, vinto dallo Stato Italiano attraverso il ministero degli Esteri, della Giustizia e l’Avvocatura dello Stato. C’è anche questo dietro la rogatoria internazionale, richiesta nel novembre 2009, che ha permesso alla Procura di Roma di acquisire gli elenchi dei 1.200 italiani in rapporti con la Smi, la finanziaria al centro dell’inchiesta condotta dal pm Perla Lori. La Smi, che fa capo al conte Enrico Maria Pasquini, è la più importante holding finanziaria e fiduciaria del Titano e controlla anche la Smi Bank, ex banca del Titano salvata dal crac nel 2006. Ed è proprio sui conti dei clienti italiani della Smi Bank e sui movimenti degli ultimi 4 anni e mezzo che il Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate stanno lavorando per far luce su incarico della Procura capitolina. Per verificare casi di evasione fiscale, ma soprattutto per accertare se alcuni passaggi di denaro non nascondano operazioni di riciclaggio. Visto che gli inquirenti sospettano che oltre un miliardo di euro possa aver preso questa strada, sottratto al sistema nazionale. Le indagini sono partite circa tre anni fa. Un passaggio importante si è avuto a inizio dicembre 2009, con la perquisizione di una decina di società sanmarinesi, compresa la Smi. A metà maggio di quest’anno le Fiamme Gialle, con l’autorizzazione del magistrato sanmarinese Rita Vannucci, hanno messo le mani su 50 scatoloni di documenti contabili e bancari della Smi e dello stesso Pasquini. Ma c’era un anello mancante: la lista dei correntisti della banca. Ora quell’elenco è nella disponibilità dei magistrati romani. Lo ‘step’ successivo è il più complesso: ricostruire flussi di denaro ed eventuali reati. La lista di per sè, infatti, è un elenco di nomi. Alcuni arcinoti, altri sconosciuti. Tra i vip spiccano il cantante Zucchero Fornaciari; gli imprenditori Antonio e Marcello Berloni, leader nel settore cucine; Giancarlo Morbidelli, fondatore dell’omonima casa motociclistica; Sante Levoni, produttore dell’omonimo prosciutto. E ancora: gli immobiliaristi Adolfo Guzzini e Valter Mainetti; Igor Campedelli, presidente del Cesena, Pierino Fazzolari, ex presidente del Monza calcio, Giuseppe Gazzoni Frascara, ex presidente del Bologna; Matteo Melly, presidente della fondazione Carispe. Quale sia la loro posizione rispetto al fisco, lo stabilirà l’Agenzia delle Entrate. Verificando, per esempio, se qualcuno abbia già usufruito dello scudo fiscale. «Avere depositi a San Marino non è, di per sè, un reato. Solo le indagini possono identificare quali depositi siano frutto di comportamenti illeciti», ricorda il Segretario alla Giustizia sammarinese, Augusto Casali. Recentemente di San Marino si era parlato in relazione a un’altra inchiesta in capo alla Procura di Roma e in particolare dell’aggiunto Giancarlo Capaldo: quella sul maxi-riciclaggio basato su false fatturazioni telefoniche Fastweb e Telecom Sparkle, che vede coinvolto il faccendiere ed ex estremista di destra, Gennaro Mokbel. L’ipotesi circolata era che ingenti somme fossero state dirottate proprio verso San Marino. Ipotesi che si lega anche con le operazioni finanziarie da 7,5 milioni effettuate dallo stesso Mokbel nel 2007 per acquisire una quota della Digint(Gruppo Finmeccanica). C’è nella lista arrivata dal Titano qualcuno che potrebbe ricondurre a Mokbel? E la Smi ha avuto un ruolo e potrebbe aver custodito dei fondi neri? Sospetti a cui solo le indagini potranno dare risposta  (Ansa).

SEGRETARIO GIUSTIZIA: CONTO NON È REATO – «Avere dei depositi a San Marino non è, di per sè, un reato. Solo le indagini possono identificare quali depositi siano frutto di comportamenti illeciti». Questo il commento del Segretario alla Giustizia sammarinese, Augusto Casali, contattato dall’ANSA a proposito della lista di 1.170 nomi emersi dalle indagini sulla San Marino Investimenti, la finanziaria che fa capo al conte Enrico Maria Pasquini, finita nell’inchiesta per riciclaggio della Procura di Roma. «La rogatoria che abbiamo diligentemente evaso – sottolinea il Segretario alla Giustizia – è anche la testimonianza di come le magistrature dei due Paesi collaborino assiduamente». Non ci sta, invece, Casali, a vedere pubblicato, a spizzichi e bocconi, l’elenco dei nomi dei clienti della finanziaria, siano pure essi nomi famosi. «Si è trattato – dice – del solito atteggiamento denigratorio nei confronti della Repubblica. Investimenti mobiliari o conti correnti sammarinesi non equivalgono necessariamente all’occultamento di soldi sporchi. Inoltre una finanziaria può decidere di investire e movimentare capitali che provengono dagli investitori, senza che questi ne conoscano i vari passaggi. Probabilmente tra coloro che hanno investito attraverso la Smi vi sono persone che non hanno nulla da temere dalle indagini». San Marino intanto sta per varare (si pensa in luglio) la nuova legge sulle rogatorie che ha recepito gran parte delle richieste del tavolo tecnico italo-sammarinese e che renderà più veloce e stretta la collaborazione tra le magistrature. Nell’immediato – promette Casali – un secondo magistrato, visto l’enorme carico di lavoro, si aggiungerà al commissario della legge che attualmente segue le rogatorie.

  1. Come detto nel titolo le tasse in Italia le pagano sempre e solo i soliti. Gli altri i furbetti si autoassolvono,, va a finire che si sentono persone per Bene? Chi non paga le tasse “E’ UN LADRO” diamo il giusto nome alle cose, senza se e senza ma.