Pdl, in Regione nodo sui candidati

16/01/2013 di

Cinquanta seggi e non più 70, tante correnti da accontentare, il timore di molti di finire all’ opposizione. Ecco perchè per il nuovo Consiglio regionale del Lazio il Pdl punterà su cavalli sicuri. Uno, massimo due per area: non è il caso di disperdere voti. E se il principio dovrebbe essere, dopo il caso Fiorito, quello di non ricandidare nessun uscente, è certo che qualcuno, in provincia, premerà per tornare in pista.

Domani è prevista una riunione con i vertici regionali: scintille assicurate. Il collegio di Roma sembra già blindato. Si tratta per lo più degli esclusi dal caos liste 2010, poi recuperati in giunta, con qualche new entry capitolina. L’area Cicchitto punterebbe su Giuseppe Cangemi. I forzisti di rito Tajani, invece, dovrebbero concentrare le forze su Antonello Aurigemma. Dal Campidoglio potrebbe arrivare anche Marco Visconti, vicino ad Alemanno, ma nella sua area dovrebbe avere più chance Pietro Di Paolo. Augello, invece, ha fiducia in Luca Malcotti, ma anche in Bruno Prestagiovanni (Ater Roma), e si parla di Sveva Belviso. Antoniozzi invece sponsorizzerebbe Massimo Cacciotti. Dall’Assemblea capitolina dovrebbe arrivare Luca Gramazio, mentre Fabio De Lillo dovrebbe rappresentare la sua area. C’è inoltre Adriano Palozzi (presidente Cotral, area Aracri). Anche Erder Mazzocchi, presidente Arsial, è dato per certo. Più incerta la situazione nelle province, dove emerge il tema delle ricandidature.

A Rieti l’uscente Antonio Cicchetti nel 2010 valeva 14 mila voti ed è stato alla larga dallo scandalo fondi. Alla Regione ci tiene, ma mediterebbe anche un ‘saltò nazionale. Altrimenti si fa il nome di Michele Nicolai, capogruppo provinciale.

A Latina il presidente della Provincia Armando Cusani era stato proposto addirittura come candidato governatore.

A Viterbo è quotato il più acerrimo avversario di Fiorito, Francesco Battistoni (sfiorò nel 2010 i 10 mila voti) ma un suo bis non è ancora certo.

A Frosinone infine c’è forse la partita più complessa: Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale, prese oltre 22.500 voti ed è intenzionato a farli pesare più della bufera che l’ha coinvolto. C’e poi anche il nome di Antonello Iannarilli, presidente della Provincia. Il più votato di tutti nel 2010 in Ciociaria però fu ‘Batman’ Fiorito, che sfondò il clamoroso tetto dei 26 mila voti. Dove andranno a finire? «Parecchi al suo avvocato Carlo Taormina», che corre da solo per la presidenza, si maligna nel Pdl.