EDITORIA E TRUFFE, INDAGATO GIUSEPPE CIARRAPICO

04/05/2010 di

La procura di Roma torna ad occuparsi di Giuseppe Ciarrapico, imprenditore ciociaro, ex presidente della Roma calcio ed attuale senatore del Pdl nonché editore di Latina Oggi e degli altri quotidiani locali del gruppo.

Dopo le vicissitudini giudiziarie degli anni novanta, la più importante delle quali fu quella sull’Italsanità (il progetto di residenze per anziani), Ciarrapico è finito nuovamente nel registro degli indagati per presunti illeciti legati ai finanziamenti ricevuti da società editoriali a lui riconducibili. Truffa ai danni dello stato e tentata truffa i reati presi in esame dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti e dall’aggiunto Simona Marazza nei confronti di Ciarrapico, proprietario di otto testate giornalistiche (tra queste Ciociaria Oggi e Latina Oggi) del figlio Tullio e di cinque prestanome, amministratori delle società finite nel mirino degli inquirenti.

Il nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza ha sequestrato beni per circa 20 milioni di euro tra immobili, quote societarie, conti correnti ed una imbarcazione di lusso, corrispondenti al valore della presunta truffa. I fatti contestati – è detto in un comunicato diffuso dalla procura – fanno riferimento al periodo che va dal 2002 al 2007 e «per analoghi tentativi susseguitisi fino all’anno in corso, in danno dello Stato – presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, da parte delle società editrici Nuova Editoriale Oggi Srl ed Editoriale Ciociaria Oggi Srl».

Le fiamme gialle «hanno eseguito oggi a Roma, Milano e altrove – prosegue la nota – decreto di sequestro preventivo fino alla concorrenza di importo equivalente al danno. Il sequestro ha riguardato beni riconducibili, attraverso intestazioni ritenute fittizie, al soggetto rilevato come effettivo proprietario delle società editrici».

Gli indagati rispondono del reato di truffa per gli anni che vanno dal 2002 al 2007 e di tentata truffa per il periodo 2008-2010. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti le società editoriali avrebbero effettuato richieste di finanziamenti in modo non conforme alla legge sull’editoria del 1990. I sequestri, riguardanti anche le quote societarie del policlinico Casilino, di proprietà di Ciarrapico, non comprometteranno la funzione operativa delle strutture interessate dal provvedimento dell’autorità giudiziaria. L’inchiesta della procura di Roma è partita dalle verifiche sulla regolarità dei finanziamenti erogati alle società editoriali.

Ciarrapico replica. «Un avviso di garanzia non invecchia mai e può far sempre comodo se si tratta di un senatore del Popolo della libertà». Il senatore Giuseppe Ciarrapico commenta così all’ADNKRONOS l’inchiesta che lo vede indagato insieme al figlio Tullio e ad altre cinque persone con l’accusa di aver percepito indebitamente contributi per l’editoria. «Oggi gli organi di informazione parlano di un’indagine per truffa a carico del senatore Giuseppe Ciarrapico. È la stessa indagine del 2005 -sottolinea il parlamentare del Pdl- promossa dalla dottoressa Marazza, pm nota per la sua contiguità con il pubblico ministero De Magistris concorrente politico di Di Pietro. Si tratta di un presunto abuso sui contributi per l’editoria». Un’indagine, rileva Ciarrapico, «dormiente a tutt’oggi e oggi guarda caso ritirata fuori per aumentare i rumors giudiziari a carico del Pdl. Chi più ne ha più ne metta», conclude.

L’ORDINANZA DELLA PROCURA IN PDF, FONTE: LAREPUBBLICA.IT

  1. Finalmente si comincia a guardare anche da qualche altra parte !

  2. Nicola Di Girolamo, Claudio Scajola, Giuseppe Ciarrapico solo per citarne alcuni. Tutte persone perbene! che fanno parte del “Partito dell’Amore” ovvero il PdL guidato dal Cavaliere che per non farsi processare si

  3. io sono molto rispettoso verso tutti i vostri punti di vista infatti non entro mai in collisione con nessuno.
    Mi limito solo a fare una alcune considerazioni:essere inscritti su un registro di indagati non significa essere colpevole,essere condannato in primo grado non significa essere colpevole,per esserlo bisogna arrivare a sentenza definitiva e questo non lo dico io,lo dicono i testi giuridici e La costituzione italiana.
    Aggiungo,il ministro Scajola si

  4. Se io avessi una faccia come questi politici farei di tutto per perderla.

  5. Vi presento la squadra di calcio del governo italiano per il campionato del mondo tra i migliori governi degli ultimi 150anni. Ecco a voi la formazione: Berlusconi Balducci Bertolaso, Anemone Cosentino Scajola, Ciarrapico Dell’utri Cammarata Lupi Brunetta. Riserve: Cuffaro Scapagnini Lombardo. Raccatapalle: Minzolini, Vespa, Fede Feltri.