I COMMERCIANTI: NOI STRANGOLATI DAGLI AFFITTI ALTI

30/04/2010 di

La crisi del commercio ha fatto sparire a Latina svariate decine di negozi in un anno. Responsabile, secondo molti osservatori è la crisi, ma c’è anche un fattore non trascurabile di cui va tenuto conto in assoluto: i canoni di affitto sono diventate vere e proprie tagliole per i negozianti, con prezzi che non tengono conto della situazione attuale. Sul mercato delle locazioni, nel secondo semestre del 2009, si è registrata una diminuzione dei canoni per le tipologie in “vie di passaggio” pari a 2,2%, mentre per quelle posizionate in vie “non di passaggio” la diminuzione è stata del 3,4%. Complessivamente in tutto il 2009 la contrazione è stata del 4,3% e del 6,1%. Ma la flessione è ancora troppo lieve, dichiara Santino Nardi, presidente provinciale FIAIP Latina.

«Gli elementi che incidono sull’entità dei canoni richiesti per il rinnovo o la nuova locazione – osserva Nardi – sono diversi: la durata del rapporto contrattuale di 12 anni che impedisce l’aderenza del canone all’andamento dei cicli economici, l’indennità per avviamento commerciale di 18 mensilità del canone vigente, cioè del 25% dei canoni percepiti negli ultimi 6 anni; indennità dovuta dal locatore in caso di mancato rinnovo.» Non va poi trascurato che, in caso di subentro ad un precedente esercente, il commerciante paga a quest’ultimo delle buonuscite assai elevate, che, se spalmate in un arco di tempo, costituiscono un vero doppione dell’affitto.

«Occorre – secondo Nardi – immaginare una normativa legata a cicli economici con regole variabili a seconda dell’andamento dell’economia, conferendo ai contratti maggior flessibilità prevedendone o una durata inferiore o la facoltà di modificare o aggiornare i canoni, ad esempio ogni 3-4 anni.»

Inoltre, come invocato da FIAIP anche per quanto riguarda le locazioni ad uso residenziale, l’introduzione della cedolare secca sugli affitti commerciali, producendo un alleggerimento dell’onere fiscale a carico della proprietà, avrebbe senz’altro una portata incentivante la locazione a canoni più contenuti.

«Il 2010 si annuncia come un anno di riflessione – dichiara Nardi – anche se nei primi mesi si è registrato un dinamismo maggiore sulle richieste di immobili commerciali in affitto e in acquisto». È necessario tuttavia che gli istituti di credito riprendano a dialogare con gli imprenditori, svolgendo un ruolo di consulenti ma soprattutto ricominciando a erogare credito ai progetti che lo meritano. «Credito e immobiliare – conclude Nardi – sono due universi che non possono restare estranei e che debbono superare insieme i gravi problemi aperti tra loro dall’esplosione della crisi economica».