VENTOTENE, IL PICCOLO RICCARDO: COSÌ LE HO VISTE MORIRE

20/04/2010 di

«Le ho viste morire davanti ai miei occhi, proprio mentre volevo tuffarmi in mare. Le ho viste morire». Non si dà pace Riccardo, un alunno della scuola media Anna Magnani, appena 13 anni e già la morte negli occhi.

ventotene_ragazze_morteCapelli castani, magro, t-shirt, jeans. Un ragazzino come tanti che ora non riesce neanche a parlare. È sotto choc. Riccardo parla col padre. Ha una vistosa fasciatura ad una gamba perchè è stato colpito da un masso. «Mi sono fatto male a una gamba – ha detto a suo padre il ragazzino che ora ha una fasciatura alla caviglia – stavo slacciando una scarpa per tuffarmi in mare, poi sono stato colpito da un masso alla gamba. Mi sono subito voltato indietro ed ho visto le due ragazze sotto le rocce crollate: una di loro è morta sul colpo, l’altra durante i soccorsi». Riccardo, che dopo l’incidente è stato subito ricoverato all’ospedale di Latina, è stato dimesso con una fasciatura alla caviglia ed è poi rientrato con i genitori a Roma. Assieme al papà, Riccardo ha voluto tornare comunque a scuola per salutare i compagni riuniti in palestra e appena rientrati dalla gita. Lì il preside ha tenuto un discorso a tutti gli alunni seduti in palestra, insieme agli psicologi che li hanno supportati in queste ore.

UN GRUPPO SU FACEBOOK PER LE RAGAZZE MORTE. A poche ore dalla notizia del crollo di un costone sull’isola di Ventotene, costato la vita a Sara e Francesca due studentesse della terza media in gita scolastica, è stato aperto su Facebook un gruppo dedicato a loro. «Un minuto di silenzio x ricordare Sara Panuccio e Francesca Colonnello!!!» conta già 580 membri che continuano a crescere. Un gruppo nato per esprimere solidarietà alle famiglie delle due ragazzine e che lancia un messaggio: «Non si può morire così a soli 14 anni!!! Addio Angeli riposate in pace!!!» si legge. Ad iscriversi non solo amici, ma anche persone che pur non conoscendo le due vittime dell’incidente hanno voluto lasciare un messaggio di solidarietà alla famiglia. Tra le dediche anche quella del cuginetto di Sara che la saluta: «Ciao angioletto mio».

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