CRISI A LATINA, FAZZONE: SINGOLARE ALLARMISMO

13/04/2010 di

Quattordici consiglieri comunali di Latina hanno sottoscritto davanti ad un notaio le loro dimissioni in segno di protesta nei confronti del sindaco Vincenzo Zaccheo. Una guerra tutta interna al Pdl, quella in atto nel capoluogo pontino, dove gli ex esponenti di Forza Italia – guidati dal senatore Claudio Fazzone – stanno tentando di prendere il potere in provincia di Latina spodestando la corrente che, nel Pdl, fa capo agli ex An vicini, appunto, al sindaco Zaccheo.


Le firme, apposte in presenza di Fazzone, non sono state ancora protocollate ma serviranno, insieme ad un documento firmato anche dagli assessori che in giunta fanno riferimento proprio ai forzisti, per chiedere una verifica immediata dell’amministrazione. A conti fatti il sindaco di Latina potrebbe in effetti essere sfiduciato visto che mancherebbero, eventualmente sette firme per far cadere il Consiglio comunale: quelle dell’opposizione. Una polemica che si inserisce nella diatriba per l’assegnazione dei posti nella giunta regionale dove proprio Fazzone ambisce alla vice presidenza dell’esecutivo o alla presidenza del Consiglio regionale ma viene osteggiato, appunto, dagli ex An.

Fazzone attacca. «Le ricostruzioni non corrispondenti al vero e le dichiarazioni che continuano a susseguirsi in merito alla situazione del Comune di Latina, non ultima quella del sindaco Zaccheo, denotano un allarmismo che non ha ragione di esistere». Lo dichiara, in una nota, il senatore del PdL Claudio Fazzone. «Forse – prosegue – la non corretta interpretazione dei fatti è dettata dal nervosismo di chi in questi giorni aveva erroneamente propalato su qualche giornale l’immagine di una componente ex Forza Italia ormai allo sbando e pronta a subordinare la fedeltà ai propri ideali, con i quali è confluita nel PdL, all’adesione acritica a un’amministrazione comunale e all’operato di un sindaco che nessuno ha intenzione di sfiduciare o di mandare a casa ma al quale viene richiesto maggiore coinvolgimento e un patto di legislatura all’insegna della collegialità. L’allarme suscitato dalla presa di posizione di alcuni consiglieri e le interpretazioni volutamente enfatizzate sui mezzi di informazione sono a dir poco singolari, anche perché la presenza di 14 firme a fronte di una componente ex Forza Italia che a Latina conta 10 consiglieri comunali dovrebbe indurre a qualche riflessione più profonda sul gesto e su ciò che ha voluto significare. Per quanto mi riguarda – afferma ancora Fazzone -, non ho intenzione di intromettermi in una dinamica tutta interna al Comune di Latina, né mi preoccupano le insinuazioni rispetto alla coesione amministrativa perché per me parlano otto anni di sostegno trasparente e responsabile. Allo stesso tempo, però, invito Zaccheo a non scaricare su altri le sue difficoltà nel tenere unita la maggioranza che lo ha eletto ottenendo come coalizione, con Forza Italia primo partito, 10 punti in più rispetto al candidato sindaco, e sostenendolo con convinzione fino al ballottaggio. Non vorrei – sostiene il senatore del PdL – che mettere le mani avanti sollevando polveroni su ipotesi che allo stato non esistono sia un modo per non voler vedere ciò che i consiglieri hanno voluto affermare con le loro firme: l’adesione agli ideali che ispirano l’azione politica del presidente Berlusconi; la compattezza di un gruppo che nasce da Forza Italia e con convinzione vuole portare avanti il progetto del PdL; l’esigenza di quella condivisione e di quella collegialità di cui deve mostrarsi capace chi guida un’istituzione, evitando le fughe in avanti che si sono avute negli ultimi anni; un patto di legislatura che nell’interesse dei cittadini del capoluogo preveda una maggiore considerazione dei consiglieri rispetto all’operato dell’amministrazione e consenta a tutta la maggioranza di partecipare alle scelte e agli indirizzi. Come nessuno si è dichiarato nei giorni scorsi vincitore delle elezioni regionali anticipando le conclusioni della direzione provinciale del partito, che ha giustamente rivendicato la vittoria del PdL pontino pur senza tacere la necessità di una riflessione sul calo dei votanti, allo stesso modo nessuno mi ha mai coinvolto politicamente in istanze finalizzate a mandare a casa il sindaco Zaccheo. Del resto, è un fatto che questa mattina l’attività delle Commissioni del Comune di Latina si sia svolta regolarmente. Nessuno deve pensare di poter impartire lezioni di correttezza: se e quando ci sarà una posizione da assumere nella mia veste di coordinatore provinciale del PdL, ciò avverrà nelle sedi a ciò deputate e con la necessaria discussione». «Del resto – conclude Fazzone -, visto che in queste ore in molti si esercitano con i numeri, il conto è presto fatto: se fosse stata questa l’intenzione, il sindaco Zaccheo sarebbe già a casa».

Zaccheo replica. In una nota inviata alla stampa Zaccheo ha duramente criticato questa iniziativa: “Suscita perplessita’ e preoccupazione – spiega Zaccheo la notizia secondo la quale esponenti ex Forza Italia avrebbero firmato davanti ad un notaio un documento di dimissioni da consiglieri comunali in segno di sfiducia nei confronti del sindaco. Perplessita’ e preoccupazione derivano, infatti, dall’esito della riunione del Direttivo Provinciale del Pdl che si e’ tenuto ieri, dove e’ stato sottolineato lo straordinario successo elettorale del partito, ancora una volta risultato decisivo e determinante nella elezione a presidente di Renata Polverini e nella riconquista al centrodestra della Regione Lazio. Alla luce del risultato elettorale e delle conclusioni del direttivo provinciale del Pdl, mi riesce pertanto difficile capire l’irrituale, per usare un eufemismo, comportamento di tali consiglieri che sfiduciano il sindaco in pubblico prima di averne parlato nelle sedi del partito statutariamente deputate a tali decisioni, tanto piu’ gravi, poi, se anteposte agli interessi del bene comune e in violazione del patto sottoscritto con la citta’ e gli elettori. Mi preme rassicurare i cittadini di Latina che da parte mia non verra’ mai meno l’amore, l’impegno, la volonta’, lo sforzo di continuare, in un clima di rafforzata coesione, sulla via della crescita e della modernizzazione della citta’ che tanto ha apprezzato il buon governo del centrodestra e di chi l’amministra da ripagarlo con uno straordinario successo elettorale che nessuno potra’ ignorare”.

  1. se avessero perso cosa srebbe succcesso?
    se hanno vinto alla gente piace quello che l’amministrazione fa ( applica balzelli su tutto!) e quello che non fa ( la citt

  2. Fazzone prende in giro se stesso. Convoca il coordinamente provinciale del Pdl e dopo poco 14 consiglieri vanno dal notaio a firmare le dimissione. Da notare che questo argomento non era all’ordine del giorno!!. Si

  3. Fazzone prende in giro se stesso. Convoca il coordinamento provinciale del Pdl e dopo poco 14 consiglieri vanno dal notaio a firmare le dimissione. Da notare che questo argomento non era all’ordine del giorno!!. Si

  4. Solo per farsi una sonora risata!!!
    E’iniziato un nuovo capitolo della eterna guerra tra le due anime del pdl, o meglio tra i sudisti ed i nordisti . A farlo scatenare la magra figura personale fatta del senatore-pigliatutto con i voti del capoluogo. Il Claudio condottiero fondano ora pensa di avere mano libera e colpire l’amministrazione per vendicarsi e far capire a tutti chi comanda.
    Il branco di pupazzi che il senatore- pigliatutto gestisce personalmente insieme al suo presidente provinciale, suo segretario e suo personale portiere di palazzo, devono pagare in qualche modo la loro fedelt