Ex Granaio a Montello, il Comune tratta con la Regione

19/11/2012 di
borgo_montello_hjgc6ew5cr

Incontro tra Comune e Regione Lazio per la definizione della futura destinazione del complesso dell’ex Granaio di Borgo Montello. Lo scorso 16 ottobre, infatti, il sindaco Di Giorgi aveva sollecitato la Regione, attraverso l’invio di apposita lettera alla Direzione Generale Demanio e Patrimonio della Regione, a fornire risposte al Comune di Latina circa la richiesta di acquisizione gratuita del complesso dell’ex Granaio di Borgo Montello al patrimonio del Comune.

La lettera del sindaco era successiva alla delibera del Consiglio comunale dello scorso 11 aprile, in cui era stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno in cui si impegnava la Giunta e il sindaco a intraprendere ogni iniziativa utile volta all’acquisizione, a titolo gratuito, dell’immobile in oggetto.

“Ho chiesto alla Regione che il Comune possa acquisire l’edificio di Borgo Montello per consentire alla cittadinanza del Borgo, ma direi all’intera città, di poter fruire di un immobile di indiscusso pregio storico e trasformarlo, a seguito dei lavori di restauro, in un importante centro culturale e di aggregazione sociale – afferma il sindaco Di Giorgi – Ho anche fatto rilevare alla Regione l’importanza di questo immobile sotto il profilo storico e culturale. In tal senso, anche dai colloqui telefonici avuti, la Regione ci ha fornito ampia disponibilità e nell’incontro della settimana prossima andremo
a tracciare il percorso per formalizzare la destinazione futura dell’immobile che, mi auguro, possa essere presto nella piena disponibilità del Comune per realizzarne un importante centro culturale a disposizione della comunità”.

Gli immobili dell’ex Granaio di Borgo Montello, di proprietà della Regione Lazio, sono stati restaurati con lavori terminati nell’aprile 2011, trasformando l’antico rudere in una importante e funzionale struttura ancora non utilizzata.

  1. Stanno scendendo in campo gli avvoltoi pronti a prendere la preda, una cattedrale nel deserto. Di Giorgi confida di darlo hai suoi scagnozzi, Cirilli hai suoi lecchini, tutta gentaglia che si accappara per prendersi una struttura per farne una nullità, per poi farne un ristorante, perchè diamolo a qualche assessore esperto del campo, per non parlare della parrocchia, del comitato pastorale e del comitato festeggiamenti, che sembra che debba farci un monastero, con annessa sala ristoro e locanda. Risponderanno che è facile criticare, che si sa solo criticare, invece di essere onesti e di andare a chiedere a quelle persone per bene, che per trent’anni hanno lottato da soli, ricevendo schiaffi politici, perchè a nessuno di Borgo Montello è mai veramente interssato, se non a quelle persone, e chi legge non può far finta di non aver capito. Ma siccome è un mondo di qua qua rà qua, è giusto che starnazziamo nel fango con le anatre. Quel centro non serve per far ristorazione, serve per incontri, biblioteca, poliambulatorio, eventi culturali. E’ stato trent’anni fà voluto per questo, perchè deve essere il polo di aggregazione culturale di una comunità, per far si che si elevasse culturalmente e per dar speranza hai giovani. Basta con al politica degli affari.

  2. per mantenere quella struttura con quelle destinazioni d’uso da Te elencate DISINCANTATO c’è bisogno di denaro pubblico, visto che non c’è nè più allora bisogna trovare altra fruizione affinchè le spese di gestione non siano a carico del “pubblico”, magari si potesse fare quello che auspichi, ma i soldi non ci sono quindi ecco gli avvoltoi pronti a cibarsi della cosa pubblica.
    Questa è l’Italia degli sciacalli iene ed avvoltoi che la generazione dei nostri padri ha realizzato, ergo, questa società civile è in cancrena, nessuno dottore ci salverà.

  3. x @ cinico
    c’è la ricetta non dubitare c’è, è il buon seso e l’intelligenza, è che è faticosa, troppo faticosa, contempla spendere energie positive ……