Dossier sulla sicurezza, a Latina criminalità in crescita

16/11/2012 di
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Omogeneo incremento dei fatti criminosi nelle cinque province del Lazio, maggiore delittuosità o tasso di criminalità nei comuni lungo la fascia litoranea della regione compreso il comune di Roma e continua a destare preoccupazione l’espansione finanziaria della criminalità organizzata soprattutto nella Capitale ed in provincia di Latina.

Questi alcuni dati contenuti nel «Rapporto sullo stato della sicurezza e sull’andamento della criminalità nel Lazio», presentato oggi dall’assessore uscente della regione Lazio Giuseppe Cangemi e dal presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e legalità Rosario Vitarelli. Il dossier analizza i dati consolidati del 2011 mettendoli a confronto con quelli del quinquennio precedente (2006-2010), e fornisce una fotografia sullo stato della sicurezza e criminalità nei 378comuni del Lazio. I dati, sono elaborati sulla base delle denunce pervenute alle autorità competenti.

«Nel 2011 – ha spiegato Cangemi – si registra un aumento di episodi criminosi rispetto al 2010 da 284.511 a 311.837 ma c’è stato un decremento rispetto al biennio 2006-2007, nel 2006 erano oltre 319mila mentre nel 2007 oltre 330mila». «Degli oltre 311mila reati commessi nel 2011 nell’interno territorio del Lazio – ha proseguito ancora l’assessore – l’82% si sono registrati nella provincia di Roma. C’è stato un aumento nella provincia di Latina pari al 8,27%. Complessivamente c’è stato un aumento delle rapine del 20% su tutto il territorio regionale, del traffico e spaccio stupefancenti, del 25% e di reati contro la persona e furto, +10%».

«Alcuni reati preoccupano più degli altri, – ha proseguito ancora Cangemi – come l’usura e il racket dove abbiamo fatto una scelta precisa di contrasto, grazie anche alla legge regionale, che sta a buon punto e che speriamo sia votata prossima legislatura. Un dato in controtendenza è che a Roma ci sono state solo 5 denunce per usura e questo dato la dice lunga su quanto preoccupa situazione del sommerso». «Molti episodi avvenute nel corso di questi ultimi anni – ha aggiunto Vitarelli – hanno denominatore comune: sono collegati ad attività illecite legate agli stupefacenti. Si registra sempre di più un uso delle armi e questo rende più efferati questi reati».

  1. Sicuramente i dati assunti in base alle denunce sono in difetto……. oramai molti non fanno più le denunce, subiscono e basta e si organizzano forse per altre vie meno tortuose…. il motivo è che nessuno più si fida degli organi di controllo e della loro efficienza e della certezza della pena…….. si consumano i reati e poi c’è la beffa…………..

  2. Lo stiamvedendo e vivendo sulla nostra pelle. Le forze di polizia non sono in grado di fronteggiare i reati di furti e rapine. Qui la si fa franca. Accomodatevi gente, dall’Italia e dall’esterno, qui c’è posto per tuttiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!

  3. ……a quando la prossima fiaccolata in onore delle persone perbene coinvolte nella criminalità dell’altra faccia della legalità?………..

  4. Armandino e il Principe del Granducato di Fazzonia cosa dicono? Dati fasulli anche questi?…Povero Grande Prefetto Frattasi e..purtroppo poveri noi!!!

  5. Eravamo la più bella gioventù d’Italia un tempo, ecco come ci siamo ridotti…

  6. +tasse – lavoro+ immigrazione+tagli alle forze dell’ordine – carceri =Più criminalità