REGIONALI, PDL FUORI: NON E’ STATO RISPETTATO L’ORARIO

03/03/2010 di

«Non hanno rispettato l’orario». Per questo la lista Pdl di Roma e Provincia per il momento è fuori dai giochi delle elezioni regionali. Oggi la Corte D’Appello ha respinto il ricorso presentato dal partito contro l’esclusione dalla tornata elettorale delle regionali di fine marzo. Per il Pdl, però, la partita non è ancora chiusa. Il passo successivo sarà fare un nuovo ricorso al Tar. Se venisse anche lì respinto, l’ultima speranza sarà rivolgersi al Consiglio di Stato.

«Prendiamo atto della decisione dei giudici. Adesso il Pdl – commenta a caldo la candidata del Pdl alla presidenza della Regione Lazio, Renata Polverini – farà ricorso al Tar. Lì siamo fiduciosi che le cose andranno diversamente». E occorre «mantenere i nervi saldi e andare avanti». La lista dei candidati del Pdl non era stata ammessa alle elezioni perchè la documentazione necessaria era stata presentata fuori tempo massimo. Come conferma la spiegazione data dai giudici della Corte D’Appello secondo i quali «dagli atti è emerso che alle 12 non c’era nessuno della Pdl in sala e che alle 12.30 tutto è stato chiuso».

Ed è da quel momento che la campagna elettorale si è spostata nei corridoi del Tribunale a suoni di ricorsi e denunce. Il Pdl nei giorni scorsi aveva presentato una denuncia-querela contro alcuni militanti dei Radicali per violenza privata e contro i componenti dell’Ufficio Centrale della Corte D’Appello per abuso d’ufficio. Per tutta risposta oggi, ma l’iniziativa era già stata annunciata, è stata depositata dai Radicali, presso la Procura della Repubblica di Roma, una contro-denuncia per calunnia nei confronti di alcuni esponenti del PdL. Proprio per tirare le somme oggi la Polverini e il sindaco di Roma Gianni Alemanno hanno incontrato il presidente della Camera Gianfranco Fini e, in un secondo momento, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. «Abbiamo fatto il punto della situazione», ha tagliato corto l’ex sindacalista. Ma la tensione è ancora alta.

«Voglio sentire al più presto Bossi e Berlusconi e poi decideremo perchè serve subito una risposta politica ai furbi che cercano le vittorie a tavolino», ha detto il ministro Roberto Calderoli riferendosi alla situazione delle liste sia nel Lazio che in Lombardia. La candidata del centrosinistra Emma Bonino ribadisce che nel Lazio è stato fatto «un grandissimo pasticcio che non è sicuramente segno di professionalità e managerialità». E ora si attende la decisione della Corte d’Appello sul listino della Polverini ieri escluso per la mancanza di una firma. Il Pdl ha presentato alla Corte d’Appello di Roma un secondo ricorso contro la non accettazione del Listino regionale di Renata Polverini, rigetto che ne farebbe cadere automaticamente anche la candidatura. Secondo la procedura la Corte d’Appello di Roma si deve pronunciare entro 48 ore dal momento in cui è stato depositato il ricorso.

Una decisione quindi che potrebbe arrivare già domani, come ha ribadito in serata proprio la Corte d’Appello, ricordando come, sui 24 ricorsi presentati, ne resti ancora uno solo da definire, vale a dire quello relativo alla lista regionale di Renata Polverini, depositato questa mattina alle 8,50. Il Listino non era stato ammesso perché mancava la firma di uno dei due suoi rappresentanti, Alfredo Pallone, vice coordinatore ed eurodeputato. Nel ricorso presentato stamattina, ha spiegato Pallone, ci sono due rami di documentazione: il primo è la ratifica della sua firma; il secondo è un documento nel quale viene espressa la tesi, elaborata dagli uffici legali dei partiti, secondo la quale per la validità della presentazione, ai sensi di legge, sarebbe bastata anche solo la firma del procurato principale, cioè il coordinatore regionale del Pdl Lazio, Vincenzo Piso. Intanto la Lista civica Polverini è stata ammessa senza riserva nelle cinque province del Lazio, dunque anche a Roma.