PANNONE: A LATINA E’ TUTTA UN’ALTRA SCORIA (NUCLEARE)

11/07/2007 di
Riceviamo  e pubblichiamo una lettera aperta di Giuseppe Pannone sul problema delle scorie alla centrale nucleare di Latina. 
 

 
"Si torna a parlare di questioni di assoluta delicatezza
solo dopo aver appreso notizie casualmente. Era successo per il progetto Sapei,
si ripete per
la Sogin
(ricordate il maldestro tentativo del sindaco di addivenire ad un protocollo di
intesa, con il solo fine di favorire il suo progetto del porto?).

Ma Latina è abituata da anni a subire passivamente
imposizioni, dazi e servitù, senza mai compiere un atto di orgoglio. Fino ad
oggi neanche le denunce televisive hanno sortito effetti!

Sulla questione della gestione e del destino della
centrale nucleare, però, c’è bisogno di chiarezza e di una reazione compatta
dell’intera classe politica pontina.

Si tratta di una servitù che subiamo da anni senza alcun
vantaggio, è in gioco la salute e sicurezza dei cittadini, bisogna creare una
vera prospettiva di sviluppo per un comprensorio appesantito da troppi
condizionamenti e servitù. In breve si tratta di avere informazioni e,
soprattutto, di programmare.

Il rischio concreto è che, anche dopo le recenti
decisioni adottate o accettate dal comune (vedi Sapei e depuratore), l’intera
area venga gravata da un’ulteriore struttura che rischia di trasformare quel
sito in una enorme pattumiera di tutte le nefandezze di cui la società moderna
si vuole liberare.

B.go Sabotino,
la Marina, B.go Sabotino
potrebbero diventare la discarica d’Italia.

Tutto ciò senza che al sindaco venga in mente di mettere
da parte i propri assurdi progetti, e si occupi finalmente del destino e della
sicurezza della popolazione.

La questione non è
se iniziare lo smantellamento e mettere in sicurezza i materiali della nostra
centrale. Il punto centrale è: qual è il vero costo che subisce la popolazione
ed il territorio? Quali sono stati e quali saranno i vantaggi?

E poi, una volta
costruito il deposito, dato che altri in Italia non ve ne sono, chi garantisce
che non vengano stoccati a Latina i materiali provenienti da altre centrali (ad
esempio Trino Vercellese)? Le dimensioni della struttura, a quanto risulta,
sono maggiori di quelle necessarie per ospitare i detriti ed i fanghi di B.go
Sabotino; un sovradimensionamento sospetto, considerato anche il fatto che
la Sogin gestisce tutto il
“patrimonio nucleare” del nostro paese!

Allora bisogna subito sospendere qualsiasi
realizzazione
, mettere in piedi un tavolo di concertazione, utilizzare
le relazioni già effettuate
(ad esempio dal Prof. A. Caruso) e
rispettare gli impegni assunti dalla precedente giunta
: verificare il rischio di inquinamento
radioattivo, disporre una preventiva indagine epidemiologica, accertare che nel
deposito vengano stoccati solo ed esclusivamente i materiali della stessa
centrale, informare dettagliatamente la popolazione cittadina, ottenere le
compensazioni dovute per la servitù subita sino ad oggi.

E’ quello che normalmente accade in altri comuni: usare
il buon senso e pensare al bene comune.

Ma per Latina è tutta un’altra scoria".

 
                                                                              Giuseppe Pannone