NUCLEARE, I COMUNI: PRIMA SI CHIUDA CON IL PASSATO

21/01/2010 di

Nuovo nucleare? Prima si chiuda col passato. Le aree sulle quali insistono le vecchie servitù nucleari non devono essere prese in considerazione per realizzare le nuove centrali e il deposito nazionale per i materiali e le scorie radioattive .


È questa la posizione emersa dalla riunione odierna della Consulta Anci dei sindaci dei comuni sede delle servitù nucleari, della quale fanno parte Caorso, Trino Vercellese, Ispra, Latina, Sessa Aurunca, Saluggia, Bosco Marengo, Rotondella e Roma, comuni che hanno «già dato» in termini di disagi alla comunità e che ora chiedono «almeno di ricevere quanto spetta loro».

I comuni della consulta Anci, si legge in una nota, chiariscono di «non essere disposti ad accettare alcuna ipotesi di individuazione di siti sui propri territori,
chiedendo la restituzione delle somme che spettano loro in virtù delle misure compensative stanziate dal 2003 dal decreto ‘Scanzanò e poi decurtate del 70% annuo dalle manovre finanziarie 2005 e 2006. Proprio sulla questione delle misure compensative il Presidente dell’Anci Sergio Chiamparino – continua il comnunicato – ha inviato una nota ai Ministri competenti, Scajola e Tremonti, con la quale si chiede al Governo, prima che partano gli interventi per la ripresa del nuovo nucleare, un impegno preciso per ripristinare con urgenza, nel primo provvedimento legislativo utile, l’importo originario delle compensazioni a favore degli Enti locali sedi di impianti nucleari».