La rivolta dei creditori: class action contro la Regione Lazio

24/09/2012 di

Creditori in rivolta contro la Regione Lazio per «le spese pazze» dei consiglieri regionali, al centro della bufera delle
inchieste giudiziarie negli ultimi giorni. Per i fornitori della sanità, le scuole e le organizzazioni del terzo
settore arriva il momento di «battere cassa» in una sorta di class action nella quale saranno chiesti 14
milioni di euro all’ente e ad alcuni consiglieri. Il Codacons guida la battaglia legale con un’azione al Tar di
risarcimento e restituzione: l’obiettivo è «ottenere il denaro che spetta dalla Regione Lazio», la quale
«spende e spande mentre il Paese è piegato in ginocchio».

Il Codacons ha citato oggi davanti al Tar la Regione e i consiglieri Abruzzese, D’Ambrosio, Gatti, Rauti,
Bucci, Astorre e i funzionari Cecinelli e Stracuzzi. Verrà chiesta loro «la restituzione ai cittadini laziali di
14 milioni di euro sottratti alle associazioni del terzo settore, agli ospedali, ammalati, fasce deboli della
società civile per feste e festini». Inoltre in una lettera alla governatrice Polverini, le scuole del Lazio, che
vantano crediti per centinaia di migliaia di euro con la Regione per progetti svolti e mai pagati, chiedono
di utilizzare i fondi che l’ex capogruppo Pdl Franco Fiorito ha promesso di restituire. «In molti casi –
spiega nella lettera l’associazione dei Presidi – le scuole hanno anticipato somme ingenti utilizzando i
fondi della scuola stessa. In altri, i progetti sono stati svolti ma gli operatori, da almeno due anni, non
sono pagati. Ci sono istituti che hanno anticipato i soldi per i progetti chiedendoli ai genitori. Il Liceo
Newton e il Federico Caff‚ di Roma – che deve avere 100 mila euro – si sono gi… mossi attraverso il
Codacons. Le altre scuole potrebbero fare lo stesso».

Ad insorgere è anche il settore della Sanità. «La situazione che sta venendo fuori alla Regione fa
rabbrividire – spiega il segretario regionale del Tribunale per i diritti del Malato, Roberto Crea – Uno
‘spettacolò che avviene mentre c’è chi fa il lavoro onesto e aspetta da anni i soldi dalla Regione come i
fornitori, organizzazioni del terzo settore che suppliscono nel sociale le istituzioni e non ricevono
rimborsi per le attività di sussidarietà».

E in certi casi la situazione è paradossale, perchè alcuni creditori, non ancora pagati, rischiano il
tracollo. Il Comune di Capena – come riferisce il Codacons – potrebbe sospendere il servizio bus perchè
non riceve i finanziamenti dovuti della Regione. Nel frusinate, invece, un centro che assiste 30 ragazzi
disabili a Pontecorvo, è costretto a chiudere tra la rabbia dei familiari dei pazienti. Ma in quest’ultimo
caso la Regione ha fatto sapere che sarebbero stati sbloccati a breve i fondi.

  1. Ecco bravi, ma invece che dalla regione che paghiamo tutti noi cittadini, fate cacciare i soldi a quei maiali che se li sono messi in tasca.

  2. Devono pagare ” confiscare i beni come ai mafiosi, questi non sono diversi “.
    Il malloppo restituito al popolo sovrano.

  3. Mi raccomando cittadini tutti a votare alle prossime elezioni come le pecore in fila indiana … Italiani bla bla bla fifoni …

  4. hanno ragione da vendere, la nausea ci sta tutta ed anche la rabbia, le scuole senza carta igienica e vedere le facce dei nostri consiglieri, dove la carta igienica è appena passata…….

  5. VIVA IL FEDERALISMO!!!! adesso non mangia più solo il governo centrale adesso mangiano le REGIONI; le PROVINCE; i COMUNI; le CIRCOSCRIZIONI e tra poco ci saranno le elezioni condominiali con il presidente di condominio, l’assessore di condominio il consigliere di condominio e tutti i sottosegretariati.
    e SE QUALCUNO MI SI PRESENTA A DIRE VOTA PER QUESTO O QUELLO venga munito di asciugamano per la faccia perché lo sputo.