BIMBO BULGARO DI 5 ANNI A LATINA PER CHIEDERE L’ELEMOSINA

08/11/2009 di

Un gruppo di rom bulgari, che da qualche tempo chiede elemosina in vari luoghi di Latina, ha fatto venire in città anche un bimbo di cinque anni. Il bambino era stato affidato dai genitori alla nonna, materna, che dispone di una procura, indispensabile per attraversare le frontiere. Il bimbo è giunto a Latina da pochi giorni ed è andato a vivere nelle baracche di cartone, plastica e compensato che questi immigrati hanno eretto in una zona di campagna, ai margini della città.

bambino_elemosina_bambina.jpgBisogna percorrere tutta via Ofanto, si attraversa un prato e dopo si vedono le baracche realizzate a ridosso del canale, quest’ultimo utilizzato anche come latrina. Il bambino ha dormito qualche notte nelle baracche. La mattina, con il furgone di cui dispongono i bulgari, veniva portato dinanzi le chiese. Gli angeli custodi lo hanno incontrato in mattinata dinanzi la chiesa San Marco, nel centro della città. Insieme alla nonna ed uno zio, con tanto di bicchiere di plastica in mano. Come è noto un bambino mendicante può raccogliere cinque volte quello che riesce a ottenere un adulto. Più è piccolo, maggiore sono gli intrioti. Un bambino mendicante può riuscire ad ottenere fino a 100 euro al giorno.

 

Nei pochi minuti in cui è durato l’intervento degli angeli custodi sul sagrato di San Marco, un fedele è uscito, appositamente, dalla chiesa per consegnare alla donna una banconota da cinque euro. Per ammissione degli adulti, il frutto delle elemosine raccolte negli ultimi tempi a Latina era ben magro ed i bulgari devono contendere i semafori e le postazioni migliori con i rom rumeni di Al Karama. La sala operativa sociale è intervenuta, con decisione, per evitare che altri immigrati li imitino e si inneschi una ennesima catena migratoria di mendicanti che sfruttano i bambini. Le norme del pacchetto sicurezza, entrate in vigore da qualche mese, stabiliscono che è reato utilizzare i minori fino a 14 anni per l’accattonaggio. E le pene detentive sono severe.

La sala operativa sociale ha inviato una segnalazione alla Procura presso il Tribunale di Latina e alla Procura dei Minorenni. Nel frattempo sono stati effettuati controlli sulla documentazione fornita dagli immigrati, in collaborazione con la Polizia di frontiera e le autorità della Bulgaria. Subito dopo l’intervento degli angeli custodi, la nonna ed il bambino hanno mangiato qualcosa e sono stati trasferiti in una struttura protetta, grazie alla collaborazione del centro diurno Saman e della Caritas diocesana di Latina. E’ stata inviata anche una comunicazione alle autorità locali, servizi sociali e polizia, del comune bulgaro di residenza del minore, affinchè vigilino sul ritorno del bambino a casa. Nella speranza che non venga rimesso su un autobus per un diverso luogo dell’Europa occidentale.