TRIBUNALE AL COLLASSO, INTERROGAZIONE DI AMICI E CONTE

07/11/2009 di

Dopo le porteste degli avvocati, le lamentele dell’ANM e la mobilitazione di alcuni politici, la parlamentare Sesa Amici e Gianfranco Conte hanno presentato un’interrogazione con risposta scritta al ministro della Giustizia Alfano per chiede un intervento a favore del Tribunale di Latina, ormai vicino al collasso per carenza di organico.


 

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA:

Al Ministro della Giustizia

Per sapere; premesso che:

lo stato in cui versa il sistema giudiziario di Latina è, come è ormai purtroppo noto e come è stato d’altronde riconosciuto a livello nazionale, prossima al collasso;

come si sa e come viene denunciato, anche dagli stessi interroganti, ormai da anni, il Tribunale di Latina sconta una gravissima carenza di organico e di mezzi che rende pressoché impossibile per la struttura fronteggiare la imponente mole di procedimenti pendenti;

i magistrati appartenenti alle due sezioni civili hanno mediamente in carico dai 3500 ai 4000 procedimenti;

la Sezione Lavoro, con un organico che conta quattro giudici, deve far fronte a circa 10.000 procedimenti ad oggi pendenti, destinati ad aumentare vertiginosamente considerato che negli ultimi tre trimestri vi è stato un aumento delle vertenze del 30% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre, nel settore penale, l’ufficio G.I.P/G.U.P., che opera con soli cinque magistrati, ha attualmente un carico di oltre ventimila fascicoli, ai quali vanno a sommarsi quelli che quotidianamente invia la Procura con le richieste di arresti, di intercettazioni e di rinvii a giudizio; la sezione fallimenti, cui sono applicati 2 Magistrati, ha in carico circa 1.800 procedimenti pendenti (anche in questo caso si registra un aumento delle istanze nell’ultimo anno);

le archiviazioni da disporre all’ufficio G.I.P. allo stato sono circa 30.000, con una situazione ferma più o meno al 2004, anno durante il quale sono stati tolti i giudici onorari dalle sezioni stralcio;

rispetto a tutti gli altri distretti giudiziari del Lazio, il Tribunale di Latina attribuisce a ciascun giudice quasi il doppio delle cause, in un territorio, quello pontino che, non va dimenticato, è pesantemente attaccato e infiltrato, a tutti i livelli, dalla criminalità organizzata;

le cause trattate dunque, sono spesso estremamente delicate e complesse, e meriterebbero un diverso approfondimento, legato a tempi diversi e più appropriati;

il quadro non migliora per quanto riguarda il personale amministrativo del Tribunale di Latina, attualmente composto da 127 persone, compresi gli Ufficiali Giudiziari, un numero assolutamente irrisorio rispetto alle esigenze reali, che sono costrette ad affrontare un carico di lavoro enorme che va dal semplice contatto con il pubblico, fino all’assistenza diretta ai magistrati, passando per una miriade di funzioni ed adempimenti quotidiani. Peraltro l’imminente collocamento in pensione di parte del personale è destinato, in mancanza di nuove nomine, ad aggravare una situazione già tragica, dato che si è già al di sotto della pianta organica che prevedeva a fine anni ’70 almeno 160 persone;

inoltre il flusso dei nuovi procedimenti da incardinare è in continua crescita, per cui risulta del tutto impossibile qualsiasi «recupero» (per ogni sentenza non entrano meno di altri nuovi 3 giudizi);

il Presidente del Tribunale di Latina, Guido Cerasoli, riferisce di un fabbisogno di organico che si sostanzia in almeno 72 unità a fronte dei 42 previsti da un organico risalente ad oltre 25 anni fa;

attualmente, rispetto alla vecchia pianta organica (del tutto insufficiente), ci sono sol 34 Magistrati, di cui almeno 3 sono già destinati ad altri Uffici Giudiziari;

le sentenze e la risoluzione delle controversie sono talmente rallentate da creare seri problemi, oltre che al diritto alla giustizia dei cittadini, al tessuto produttivo del territorio, in termini di perdita di competitività: si rischia la paralisi, così come denunciano anche il Consiglio dell’ordine degli avvocati, la Camera di commercio, le associazioni di categoria, poiché i tempi infiniti scoraggiano gli investimenti sia da parte di importanti clienti istituzionali che da parte delle piccole e medie imprese;

le stesse organizzazioni di categoria dei Magistrati, hanno ripetutamente segnalato la gravità della situazione, lanciando un grido d’allarme al CSM per la situazione di emergenza che, se non sanata in tempi stretti e con l’immediata integrazione di nuovi Giudici e personale amministrativo, rischia di paralizzare ogni attività.

Se il Ministro non ritenga di dover intervenire con urgenza al fine di integrare la gravissima carenza di organico che affligge il Tribunale di Latina, quali misure intenda adottare atte a fronteggiare e risolvere l’emergenza giustizia nel territorio pontino, e se non ritenga di dover immediatamente approntare un piano di informatizzazione degli uffici, al fine di rispondere, finalmente, alle esigenze di giustizia dei cittadini.