Quattrola: “Al Karama, un campo nomadi disumano”

05/07/2012 di
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Lunedì 2 luglio una delegazione del Partito Democratico di Latina ha fatto visita al centro Al Karama di Latina per verificare le condizioni igienico-sanitarie del campo nomadi.

La delegazione, composta dai militanti del Circolo PD Latina Centro, dal consigliere comunale Omar Sarubbo e dai Coordinatori dei Circoli di Latina Nord e Centro, rispettivamente, Marcello Menegatti e Gioacchino Quattrola, non ha potuto far altro che rendersi conto dello stato di degrado in cui versa il campo.

Dalle informazioni assunte sul posto Al Karama attualmente ospita circa 150 persone, di cui circa la metà bambini; della restante metà molte sono le donne. Per il coordinatore del Circolo PD Latina Centro, Gioacchino Quattrola, “le condizioni del campo nomadi Al Karama sono disumane, che privano le persone della propria dignità. Invito l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Latina a recarsi presso il campo per rendersi conto della situazione inumana in cui vivono le persone residenti, la maggior parte dei quali bambini e donne. Certo la situazione di Al Karama è complessa ed i fatti di cronaca che si leggono sui giornali preoccupano legittimamente gli abitanti del borgo e di Latina. Ma la società, le Istituzioni e la politica devono saper distinguere i fatti e cercare di garantire una vita umana e delle opportunità diverse da quelle che oggi esistono ad Al Karama. L’ultimo censimento fatto è risalente al 2009 per cui c’è da chiedersi se il Comune è al corrente di chi oggi stanzia all’interno del campo nomadi. Mi porgo questa domanda, ed insieme a me i cittadini di Latina, perché sapere chi oggi è all’interno di Al Karama non è irrilevante, ma vuol dire avere il controllo della struttura ed evitare situazioni di clandestinità con tutte le conseguenze che ciò determina. Ed ancora mi domando, ma se non si sa chi risiede nel campo come fa il Comune a programmare idonei interventi di integrazione e prevedere, ad esempio, i piani di scolarizzazione dei bambini. Attualmente all’interno del campo c’è un’emergenza, sollecitata dai stessi occupanti del campo, rappresentata dal mancato allaccio dell’energia elettrica ai conteiner che il Comune ha collocato a seguito dell’incendio divampato lo scorso dicembre. Oltre il fatto che all’interno di queste strutture è difficile vivere, all’interno di questi vivono bambini che non possono usufruire dell’acqua calda, che assicura quanto meno una maggiore igiene.

I nostri Consiglieri Comunali – continua Quattrola – hanno più volte sollecitato l’amministrazione comunale sulla questione Al Karama, ma l’amministrazione sembra essere miope rispetto ad un problema che coinvolge l’intera collettività. Sono certo che se gli abitanti di Latina vedessero con i propri occhi la situazione che esiste all’interno del campo avrebbero un sussulto e chiederebbero ai nostri amministratori di eliminare situazioni come quelle di Al Karama diametralmente opposte ai principi di solidarietà che da sempre hanno caratterizzato la nostra comunità.”

  1. A Gioacchino Quattrola c’hai un sacco di problemi seri te e la cricca di De Marchis…prima il manifesto sotto il ponte della Via del Mare, poi Al Karama..insomma hai un gran da fare…Al Karama è disumana..hai ragione..rimpatrio assistito per tutti i delinquenti che stanno li dentro che vengono a Latina a derubare giovani, anziani, appartamenti..ma d’altra parte hanno fatto esperienza sul campo..venivano al PalaBianchini a vedere le partite di basket accompagnati dal vs, referente di zona che si definisce “contadino comunista”…che voleva integrarli e rubavano i portafogli tra il pubblico….dai retta a meAl Karama è disumana..invece AcquaLatina che riguarda una città intera è più umana? Col Caxxo che fate una battaglia per l’Acqua Pubblica e per far rispettare il referendum…li ci sono gli amici vostri e guai a voi se vi muovete:VERGOGNA!!!!!!

  2. CI SONO molte comunita’ di extracomunitari nella provincia di LATINA che sono riuscite nonostante molte difficolta’ ad integrarsi pur mantenendo le loro tradizioni.
    Parlo degli indiani, che per 25 euro al giorno lavorano nelle campagne ,nelle serre ed altro.
    Con il loro misero stipendio fanno una vita dignitosa,abitando in appartamenti e pagando l’affitto.
    Non rubano,non spacciano,raramente appaiono sulle cronache nere.
    A questo punto io mi domando: PERCHE’ I RESIDENTI NEL CENTRO AL KARAMA NON SI TROVANO UN LAVORANO E LA SMETTONO DI ANDARE A RUBARE.
    E voi consiglieri comunali comunisti, smettetela di difendere questa gente che tanto ha avuto e non apprezzato..

  3. Al -Karama è uno strumento di apartheid. Lo è in quanto “Camp” isolato in cui non esiste alcuna opportunità di integrazione col vivere civile. Non è vergognoso tanto come è conciato, ma quanto essa rappresenti. Ha la configurazione di un Lagher. I rapporti di forza interni scaturiscono dalla arroganza dei più forti, viene premiata la legge dominata, quella del branco, dove il capobranco fa il bello e cattito tempo. Non c’è il minimo controllo nemmeno quello sull’abusivismo, baracche che si espandono senza alcuna regola. Eppure se succede qualcosa, anche la più stipida rottura di una gamba, tutta la comunità Latinense dovrà concorrere a pagarne le spese in quanto responsabile dell’area. Ma la cosa più evidente è che non potrà mai avvenire un’integrazione educativa e sociale fintanto che le famiglie non vengono inserite, a macchia di leopardo, in appartamenti tra mille altre “famiglie normali” i bambini e i ragazzi non si integreranno fintanto ché saranno costretti a tornare in quel Lagher incontrollato. Nel frattempo sale l’odio di chi abita da sempre nel territorio, vedendo come la cosa pubblica venga maltrattata e timorati d’aver intorno giorno e notte gente e persone incoerenti col mondo civile. Il diritto alla serenità è per tutti e creare crateri di potenziale esplosioni locali non è da buoni amministratori.

  4. l’acqua,la luce e chi la paga il comune e i soldi dove li prendono..da noi cittadini littoriani,questa gente rimpatrio immediato non serve a nulla,il loro mestiere è solo rubare.

  5. Si, il campo è proprio degradato.
    Meglio chiuderlo e mandare i nomadi a casa loro.

  6. ci sono stati tanti episodi di delinquenza . . E questo è il riconoscimento sul fatto che vivono alle nostre spalle ? Paghiamo tutto noi ! E poi non si guardano le cose che ci vengono fatte sotto il naso. . Come costruire abitazioni in mattoni alzando reti verdi per non farsi scoprire. . E non si parla di strade nascoste. . Dalla pontina si vede tutto. . Ma chi dovrebbe controllare non vede nulla ?