LEGAMBIENTE CONTRO IL RADDOPPIO DEL PORTO DEL CIRCEO
Il Circolo Larus Legambiente di Sabaudia ha inviato alla Regione Lazio e al Parco Nazionale del Circeo una dettagliata lettera in cui ricostruisce la complessa storia del porto di San Felice Circeo, la cui realizzazione é iniziata nel 1959 e il cui completamento e ampliamento é in discussione alla Conferenza di Servizi del 21 ottobre.
Gli ambientalisti si oppongono all’ipotesi di raddoppio del porto. “Nonostante la bocciatura sancita dal Consiglio di Stato nel 2004, quel progetto è stato “resuscitato” nel 2005 con l’attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, tuttora pendente, di cui auspichiamo prontamente la chiusura. Se è infatti vero che nel corso dell’ultima conferenza di servizi (dicembre 2008) il progetto di raddoppio è stato bocciato dagli uffici regionali in materia portuale, ambigua è parsa la posizione dell’ufficio VIA che hapreferito trincerarsi dietro al mancato espletamento della gara europea pur di non entrare nel merito dell’impatto ambientale dell’opera nel suo complesso. La prossima conferenza dei servizi, quindi, diventa la sede decisiva in cui stabilire quale sarà il futuro di questa infrastruttura, che insiste per buona parte nel territorio del Parco del Circeo (come sancito a chiare lettere dalla sentenza del Consiglio di Stato nel 2004 n. 4163) e che fino ad oggi mai ha affrontato il giudizio del Parco Nazionale o di qualsiasi altra Autorità preposta alla sorveglianza sui vincoli che insistono nell’area del Parco e nelle aree di valenza internazionale (nel caso specifico tale sorveglianza spetta – come é noto – alla Regione Lazio). E’ in quella sede, infatti, che si decideranno gli assetti definitivi del porto e le sue future possibilità di ulteriore sviluppo, sia esso qualitativo, come auspicato da Legambiente, che in termini di mera superficie, come perseguito da ormai un decennio da alcuni soggetti privati sostenuti fortemente dalla volontà di alcuni Amministratori del Comune di San Felice Circeo. A questo proposito Legambiente ritiene opportuno ribadire che qualsiasi ipotesi di nuove opere a mare per l’ampliamento della struttura portuale esistente avrebbero conseguenze devastanti su flora e fauna marina, aumenterebbero i processi erosivi sull’arenile di San Felice Circeo e di Terracina, con gravi conseguenze ambientali ed economiche, influirebbero sul delicato ecosistema del Parco nazionale del Circeo, già aggredito da abusivismo e illegalità diffusa e aprirebbero la strada a progetti infrastrutturali di sostegno all’ampliamento della struttura portuale di rilevantissima entità, non necessari alla città e lesivi ancora una volta dell’ambiente del Parco nazionale. Esistono poi ulteriori ragioni che consentono di ritenere ormai non più necessario il progetto di raddoppio portuale oggetto della procedura 137/2005. Chiediamo perciò che in sede di Conferenza di Servizi la Regione Lazio, evitando tentennamenti e timidezze, esprima in maniera chiara e definitiva che gli interventi in progetto saranno i soli autorizzati ed autorizzabili nel Parco Nazionale del Circeo e che al contempo tale posizione venga formalizzata con il provvedimento di chiusura della procedura 137/2005 relativa al raddoppio del porto”.
Io non capisco qual’
Le argomentazioni di Legambiente non mi sembrano cos
A prescindere… mi pareva strano che Legambiente e i Verdi non fossero contrari… contrari comunque.
Vorrei tanto capire una cosa o meglio alcune cose: come si fa a dire che quest’opera non serva all’economia del territorio, una barca ormeggiata al porto da lavoro a decine di persone (rimessaggi, ormeggiatori, i proprietari che vengono e spendono soldi, ecc), come puo’ quest’opera influire sul delicato ecosistema del parco me lo dovrebbero spiegare, parlano addirittura di opere infrastrutturali che peggiorerebbero il tutto. Io penso che l’unico problema sia capire se l’opera portiad aumentare l’erosione della spiaggia, ma appurato questo non vedo quali altri problemi possa causare. Le stesse polemiche ci sono state quando si
A parte che vorrei precisare che queste decine di persone che avrebbero + lavoro sono sempre le persone che fanno capo a quelle poche famiglie che da 40 anni gestiscono il porto, i rimessaggi, in barba a tutti gli altri sanfeliciani che dal porto non hanno mai ricavato una lira. Ci sono dei veri e propri clan a gestire quest’economia!
Inoltre chi sa come era il Circeo e la costa fino a Terracina prima che costruissero porto, chi l’ha visto da rare foto o sentito da racconti, non pu
A parte che vorrei precisare che queste decine di persone che avrebbero + lavoro sono sempre le persone che fanno capo a quelle poche famiglie che da 40 anni gestiscono il porto, i rimessaggi, in barba a tutti gli altri sanfeliciani che dal porto non hanno mai ricavato una lira. Ci sono dei veri e propri clan a gestire quest’economia!
Inoltre chi sa come era il Circeo e la costa fino a Terracina prima che costruissero porto, chi l’ha visto da rare foto o sentito da racconti, non pu