MANIFESTAZIONE A FONDI, LA PIAZZA CHIEDE LO SCIOGLIMENTO DEL COMUNE
25/09/2009
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Decine di bandiere di partiti e di associazioni hanno sventolato nel pomeriggio in piazza IV Novembre a Fondi, città di 36mila abitanti a sud di Latina, dove sono si sono radunate circa 500 persone per partecipare alla manifestazione nazionale «Contro le mafie, per la legalità e la democrazia», organizzata dal comitato permanente di lotta alla mafia nel comune che il Consiglio dei ministri dovrà decidere se sciogliere o meno per infiltrazioni della criminalità organizzata, come risulta da una relazione del prefetto di Latina Bruno Frattasi. La manifestazione è iniziata con alcune multe ai camion che trasportavano il materiale per allestire il palco in piazza e con una ammenda di 500 euro agli organizzatori per occupazione abusiva di suolo pubblico. Il sindaco Luigi Parisella (Pdl) non aveva infatti concesso l’autorizzazione all’utilizzo della piazza per lo svolgimento dell’iniziativa che era stata invece autorizzata dalla Questura di Latina. Il Pdl aveva fatto affiggere in città un manifesto in cui si invitava la popolazione ad aderire alla lotta per la legalità, ma non a partecipare alla manifestazione, appendendo alle finestre un lenzuolo bianco. Ad aprire la manifestazione, che ha richiamato a Fondi, sede del più grosso centro agroalimentare del centrosud, segretari nazionali dei partiti di centrosinistra e associazioni impegnate nella lotta alle mafie, è stato Dario Franceschini, segretario del Pd.
Il video della manifestazione:
Franceschini. Sono «incomprensibili» i reiterati rinvii del governo che hanno finora impedito lo scioglimento dell’amministrazione di Fondi, il Comune del Sud Pontino, al centro delle cronache giudiziarie per i sospetti di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni locali. Lo ha sostenuto il segretario del Pd, Dario Franceschini, che insieme ai leader del Prc Paolo Ferrero e Claudio Fava, di Sinistra e libertà, e a una rappresentanza dell’Idv, guidata dal senatore Stefano Pedica, poco prima di prendere parte alla manifestazione indetta per sollecitare il governo a prendere una decisione definitiva sullo scioglimento del Comune. «In Italia c’è un problema che si chiama criminalità organizzata, che uccide le aspirazioni, i diritti, la voglia di crescere di una parte enorme dell’Italia. Lo Stato deve fare tutto quello che può per contrastare la criminalità, senza cedimenti o mediazioni. Quindi è incomprensibile, come di fronte a un dettagliato rapporto della Prefettura di Latina, continui ad esserci un rinvio».
Ferrrero. La vicenda del Comune di Fondi «fa nascere un sospetto : che il governo non sia assolutamente interessato a combattere la mafia». Lo ha affermato il segretario del Prc Paolo Ferrero nell’intervento alla manifestazione indetta unitariamente insieme a Pd, Idv, Sinistra e libertà, Pdci e Lista Marrazzo per chiedere lo scioglimento dell’amministrazione comunale sulla quale pende il sospetto di connivenza e di contiguità con la criminalità organizzata. «Questa piazza piena – ha dichiarato Ferrero – è la migliore risposta all’ignavia di questo governo che avrebbe già da tempo dovuto sciogliere l’amministrazione comunale». Il caso del Consiglio comunale di Fondi «non è l’unico. Ieri -ha dichiarato il leader del Prc- ero nel comune di Paternò, dove un consigliere comunale è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere». A Fondi, come a Paternò, «il governo continua a non fare nulla». Il sospetto di un disinteresse viene rafforzato, secondo Ferrero, da un’altra vicenda citata nel corso del suo intervento in piazza IV Novembre. «Se un sindaco del bergamasco non ha esitato un minuto a rimuovere la targa in una biblioteca dedicata al martire della lotta antimafia Peppino Impastato, vuol dire che qualcosa non funziona. Vuol dire che in questo governo ci sono grandi superfici di contatto con la mafia, anche al nord, dove c’è la mafia dei colletti bianchi».
Pedica. «Questa sarà la settimana della verità in cui capiremo che questo governo è il rappresentante della criminalità organizzata o se la legalità sarà cavalcata senza colore politico». Ha esordito così il senatore dell’Italia dei valori, Stefano Pedica, intervenendo alla manifestazione contro le mafie a Fondi. Pedica ha definito il Comune di Fondi ‘Comune circondariale di Fondì. E ha annunciato che nel corso del prossimo consiglio dei ministri di mercoledì l’Italia dei valori manifesterà ancora davanti a Palazzo Chigi. Pedica ha inoltre fatto riferimento ai ‘difensori del Comune di Fondì: il presidente della Provincia, Armando Cusani, e il senatore, Claudio Fazzone. Ai due rappresentanti del Pdl Pedica dice: «Dite la verità perchè per l’Italia dei valori il silenzio è mafioso e averlo rotto qui oggi ci fa aprire una stagione nuova».
Fava. «Quando parliamo di lotta alla mafia o ci si schiera con la mafia o contro. E questa città ha scelto oggi di stare contro». Ha esordito così Claudio Fava, segretario di Sinistra e libertà che a Fondi nel corso della manifestazione contro le mafie ha ribadito che la lotta alla criminalità organizzata non è né di destra né di sinistra. «Vorremmo che il ministro Maroni non annunciasse più che il Consiglio dei ministri sta per decidere – ha aggiunto Fava – ma che ha deciso di sciogliere il consiglio comunale». Rivolgendosi al senatore del Pdl, Claudio Fazzone, ha aggiunto: «I clandestini che vogliamo cacciare dall’Italia sono i mafiosi. La lotta alla mafia si fa con atti concreti». Il segretario di Sinistra e libertà ha poi annunciato la manifestazione che si terrà domani nel paese vicino a Bergamo dove il sindaco ha tolto dalla biblioteca la targa intitolata a Peppino Impastato, vittima della mafia, ed ha letto alla piazza un messaggio di solidarietà inviato al Comitato contro le mafie di Fondi da un analogo comitato del Comune di Ponteranica.
Fazzone critico. “Davanti ad una scarsa platea – scrive il senatore – composta dalla maggior parte da cittadini non residenti nel Comune di Fondi, l’on. Franceschini sembra più impegnato a raccattare qualche voto congressuale utile per la sfida che lo vede contrapposto a Bersani, che a parlare con cognizione di causa dell’ormai abusato “caso Fondi”. Da esperto veggente, e non è il solo in questi ultimi tempi quando si tratta di intervenire sulla vicenda, ha addirittura previsto e garantito per venerdì prossimo, giorno di riunione del Consiglio dei Ministri, lo scioglimento del Comune di Fondi. Ancora una volta dobbiamo rimarcare dalle dichiarazioni di Franceschini che il “caso Fondi” è sempre più una vicenda politicizzata ad uso e consumo delle forze politiche di sinistra e di parte dei media locali e nazionali. Di una cosa siamo sicuri: non ci normalizzeranno mai all’uso distorto che il centro sinistra sta facendo delle manifestazioni di piazza a sostegno della legalità. Come in campo nazionale diffamano quotidianamente il presidente Silvio Berlusconi, stessa cosa sta accadendo da mesi anche per le istituzioni pubbliche fondane e i cittadini, sottoposti come sono ad una serie infinita di calunnie e diffamazioni, alla faccia della tanto sbandierata sensibilità democratica”.
La piazza negata. Già nei giorni scorsi il sindaco Luigi Parisella aveva negato l’autorizzazione per piazza Unità d’Italia in virtù di un regolamento comunale che vieta l’uso delle piazze del centro storico di Fondi alle forze politiche. Il Comitato permanente di lotta alla mafie di Fondi, organizzatore della manifestazione denuncia «l’arroganza e la mancanza di rispetto del diritto fondamentale sancito dalla Costituzione di manifestare liberamente e pacificamente le proprie opinioni».
Le adesioni. L’iniziativa ha raccolto l’adesione delle associazioni locali impegnate nella lotta per la legalità: Murales, Caponnetto, Arci, Legambiente e Cantiere sociale, e quella di parlamentari, consiglieri e assessori regionali e di personaggi che si sono distinti nella lotta alle mafie, come Luigi De Magistris e Stefano Pedica, Ignazio Cutrò, Rita Borsellino, Tano Grasso. Nel corso della manifestazione, come hanno annunciato dal Comitato, interverranno inoltre i segretari nazionali dei partiti di centrosinistra: Dario Franceschini (Pd), Antonio Di Pietro (Idv), Claudio Fava (Sinistra e libertà) e Paolo Ferrero (Rifondazione comunista).
Gli appelli. Su quanto è avvenuto negli ultimi giorni a Fondi, sono intervenuti diversi parlamentari di centrosinistra e segretari nazionali dei partiti. Paolo Ferrero ha lanciato un nuovo appello al ministro dell’Interno Maroni perché sciolga il Comune di Fondi e anche quello di Paternò. «Il vero problema – ha detto Ferrero – a Paternò come a Fondi sta nell’amletica indecisione e incapacità di gestire problemi così gravi e delicati da parte di un ministro come Roberto Maroni, che da un lato finge di chiedere lo scioglimento in questi comuni e dall’altro accetta supinamente che la legge dello Stato non venga fatta rispettare». Il senatore dell’Idv Stefano Pedica annuncia invece che la manifestazione a Fondi «lancerà la settimana della verità che si chiuderà con il prossimo Consiglio dei ministri, che secondo la promessa di Maroni deciderà definitivamente sullo scioglimento». «A conclusione della settimana – prosegue Pedica – o Fondi è sciolto o Maroni deve dimettersi». La responsabile della legalità del Pd, Pina Picierno, rispetto al diniego della piazza parla di una «decisione grave e inquietante» da parte del sindaco Parisella. Hanno annunciato inoltre la loro presenza alla manifestazione di Fondi gli assessori regionali del lazio Luigi Nieri e Alessandra Tibaldi.
Siete gi
NON VI VEDO :P:P:P
ora, polemiche a parte, si decida: [b]subito![/b] La lotta alla criminalit
La lotta alla criminalit