MAURIZIO COSTANZO PRONTO A LASCIARE IL TEATRO DI LATINA

23/09/2009 di

di GAETANO COPPOLA *

“Fascino Latina”. Con questo slogan era stata inaugurata la nuova era della Fondazione Palazzo della Cultura. Era il luglio del 2008 quando il sindaco Zaccheo, insieme al presidente della Fondazione Maurizio Galardo e all’assessore alla Cultura Bruno Creo, presentava alla città la prima stagione del nuovo direttore artistico, Maurizio Costanzo, chiamato a sostituire a inizio anno, Luca Barbareschi che se ne era andato sbattendo la porta. Ma quel “Fascino Latina” è durato poco. Avvizzito, sbiadito, logorato da una serie di problemi che la Fondazione si porta dietro sin dalla nascita e che avevano già compromesso i rapporti con Barbareschi.

La voce insistente che arriva dall’ambiente teatrale è che Maurizio Costanzo si appresti a lasciare anche lui la Fondazione. Ma come, con la stagione alle porte e un cartellone di tutto rispetto già pronto? Ma come, con un bilancio più che positivo del primo anno di gestione che ha visto aumentare considerevolmente il numero di abbonati e presenze al D’Annunzio e al Cafaro? Costanzo ha rinunciato al suo compenso e quindi i motivi della crisi non dovrebbero essere di ordine economico. Inoltre ha continuato a lavorare allestendo il cartellone già presentato che partirà il prossimo 7 novembre.

L’ipotesi più verosimile è che quei problemi lamentati con forza da Barbareschi e, in maniera più velata ed elegante, da Costanzo, continuano a rendere la Fondazione una macchina che non riesce a mettersi in carreggiata. Rapporti difficili con le compagnie (ritardi nei pagamenti e nella firma dei contratti), con la Siae, difficoltà di carattere tecnico-organizzativo e soprattutto quel “vuoto di idee e progettualità” che era stato lamentato dalle opposizioni. Problemi che gravano su chi si è messo in gioco e vede compromesso il suo prestigio personale e professionale per la difficile gestione della Fondazione che deve dirigere.

Quella svolta che era stata annunciata e auspicata, di fare della Fondazione Teatro il motore della cultura pontina non c’è stata e del resto non poteva essere Maurizio Costanzo, con tutto il suo prestigio e la sua abilità, a rovesciare una situazione che ha evidentemente radici fuori dalle stanze del teatro, a tenere in carreggiata una macchina che sbanda e con il motore che perde colpi. Ma se si tratta di un malore o se effettivamente Costanzo abbia deciso di lasciare davvero, si saprà nei prossimi giorni. Certo è che quando trapelano indiscrezioni così pesanti qualcosa di vero c’è sempre. E quel “Fascino Latina” che doveva essere il marchio di fabbrica di un prodotto culturale pontino da esportare, rischia di rimanere uno slogan. (*Il Messaggero 23-09-2009)

  1. ma se ne andasse, e pure alla svelta… non ha trovato niente di meglio da fare che eliminare la stagione lirica (che faceva il tutto esaurito) a favore degli spettacoli dei suoi amichetti vari… altro che “stagione di tutto rispetto”.