APRILIA, IL SINDACO: NAPOLITANO CI AIUTI O SARA’ BANCAROTTA

10/09/2009 di

«C’è una città di 70mila abitanti, la quarta del Lazio, a neanche un’ora di macchina da Roma che da un giorno all’altro, se il pignoramento dei suoi conti correnti andrà in porto, potrebbe trasformarsi in una sorta di ‘favela: niente più raccolta dei rifiuti, illuminazione stradale, manutenzione del sistema fognario. Neanche un euro a disposizione per pagare gli stipendi, tenere aperte le scuole, rattoppare le strade, assistere gli handicappati. Ecco Aprilia. Ora al centro di un’inedita esperienza amministrativa ma soprattutto una delle vittime principali dello scandalo tributi… Da qui un extrema ratio: un accorato appello al presidente Giorgio Napolitano attraverso una lettera del sindaco Domenico D’Alessio letta la scorsa settimana tra gli applausi in Consiglio comunale. Le due pagine di denuncia, inviate al Capo dello Stato con ricevuta di ritorno, da ieri, secondo fonti ufficiose, sono al vaglio di tre uffici del Quirinale». È quanto scrive sul Corriere della Sera, Fabrizio Peronaci.


«Signor presidente – si legge nella lettera – sono pronto ad un gesto eclatante: consegnare nelle sue mani la fascia tricolore. Non è possibile che l’ingordigia e l’insipienza di soggetti privati che godono di coperture politiche importanti possano strangolare una città dinamica che vuole crescere». «Il pignoramento promosso nei nostri confronti – prosegue il sindaco – non sarà bloccato, entro poche settimane saremo costretti a chiudere bottega. L’ammanco, i soldi che ci aspettano, secondo calcoli aggiornati alla settimana scorsa dovrebbe aver superato i 20 milioni di euro. Il che significa una cosa molto semplice. L’impossibilità di svolgere il ruolo per il quale il 70% dei cittadini mi ha designato. Ma io non mi arrendo: la voglia di riscatto dell’intera città ci spinge ad andare avanti».

«La questione è complessa – prosegue il quotidiano – Tributi Italia, forte di un lodo sottoscritto dalla precedente amministrazione per il contenzioso pregresso a fronte dei soldi non versati può vantare il riconoscimento a un indennizzo di 15 milioni di euro. Ed è in base a questo che ha ottenuto il pignoramento dei conti del Comune contro il quale quest’ultimo ha immediatamente presentato al tribunale di latina la richiesta di sospensiva».