Via Biancamano, tutti assolti: gli appartamenti tornano ai proprietari

13/04/2012 di
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La Corte d’Appello di Roma ha ribaltato la sentenza di primo grado sulla lottizzazione di via Biancamano, a Sabaudia. Alfredo Criscuoli, procuratore speciale della società San Lorenzo e l’architetto Italo Ranieri che erano stati condannati in primo grado a 3 anni per falso ideologico, abuso d’ufficio e violazione dei vincoli ambientali sono stati assolti rispettivamente perché il fatto non sussiste e per non aver commesso il fatto.

Maria Domenica Ginanneschi, amministratore unico della società costruttrice, condannata in primo grado a un anno e sei mesi è stata assolta per i primi due reati perché il fatto non sussiste e per prescrizione per gli abusi edilizi.

Gli appartamenti sequestrati saranno ora restituiti ai proprietari. In primo grado il collegio del Tribunale di Latina presieduto da Tiziana Coccoluto aveva condannato tre dei 6 imputati sposando la linea del pm Giuseppe Miliano secondo il quale le abitazioni erano abusive in quanto la licenza a costruire sarebbe stata illegittima per incompatibilità con i contratti di quartiere che su quell’area prevedevano la realizzazione di una strada che da via Biancamano avrebbe dovuto condurre alla zona nord di Sabaudia e perché in contrasto con il Prg del 1977 al quale, nel 2004, era stata apportata una modifica ritenuta dal magistrato illegittima.

  1. ma è solo il giudizio del secondo grado, aspettiamo il terzo ed ultimo, sperando che il tutto non finisca in prescrizione.

    Comunque al di là della sentenza definitiva rimane il problema serio e devastante comportamento delle pubbliche amministrazioni (non solo a Sabaudia) che dopo aver elaborato tecnicamente e scientificamente un PRG quindi vere è proprie regole giuridiche in materia di pianificazione urbanistica e territoriale, con leggerezza ed incoscienza si attuino varianti in deroga allo stesso piano e delle regole precedentemente stabilite e sancite da atti deliberatori pubblici per far realizzare edifici privati.
    Ora non ho nulla contro i legittimi proprietari degli immobili acquistati in buona fede, ma ciò che dovrebbe far riflettere i cittadini è l’uso disinvolto del potere che gli amministratori pubblici adoperano a discapito degli interessi collettivi.