ERNESTO BARDELLINO CHIEDE ALLO STATO UN RISARCIMENTO DI 100 MILIONI DI EURO

01/08/2009 di

Gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Guglielmo Raso, difensori di Ernesto Bardellino, hanno presentato un ricorso davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo per la vicenda della confisca dei beni eseguita nei confronti di Bardellino da parte del Tribunale di Latina.


“Come noto – spiegano gli avvocati – tale misura di prevenzione di carattere patrimoniale in base alla vigente normativa è applicabile a quei soggetti sospettati di appartenenza ad associazioni per delinquere di stampo mafioso o camorristico. Tale condizione, tuttavia, non è assolutamente ravvisabile nei confronti di Ernesto Bardellino, posto che lo stesso è stato assolto da tutti i Tribunali di Italia dal reato di cui all’art. 416 bis ed è privo di qualsiasi carico pendente. Non è mai stato condannato per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, come provato da sentenze assolutorie coperte dal giudicato che affermano altresì la lecita provenienza dei suoi beni patrimoniali, come affermato dalla Corte di Appello di Roma in una delle ultime pronunce di merito in cui si dava testualmente atto che la Società di sua proprietà, la Tirreno Sud Srl, non era altro che il frutto di una normale e onesta attività imprenditoriale.

Tuttavia, nonostante ciò Ernesto Bardellino è da anni sottoposto alla sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza e recentemente è stato spogliato di tutti i suoi beni patrimoniali, facendosi così paradossalmente prevalere il sospetto della colpevolezza  sulla prova certa dell’innocenza raggiunta in tutte le aule in cui è comparso, concretizzando  una grave lesione della Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Uomo. I sottoscritti difensori, personalmente nonché in nome e per conto del loro assistito ribadiscono il loro pieno rispetto per il giudicato dei Tribunali nazionali, pur ritenendo tuttavia, che le preminenti esigenze di tutela dei diritti umani impongono che della vicenda venga investita la Corte Europea di Strasburgo, alla quale è stato richiesto di voler condannare lo Stato Italiano a corrispondere a Ernesto Bardellino un risarcimento danni pari a 100 milioni di Euro, per la perdita del suo patrimonio e per i danni conseguenti ad una decisione contraria alla Convenzione Europea sui diritti umani, in particolare a quella sull’inviolabilità del diritto di proprietà”.