ANNEGA PER SALVARE PADRE E FIGLIO, BENEMERENZA PER SANTUCCI

26/07/2009 di

Davide SantucciNessuna autopsia sarà effettuata sul corpo di Davide Santucci, di 43 anni, morto annegato poco dopo essersi gettato in acqua, all’altezza di Rio Martino, per tentare di salvare un padre e un figlio, originari di Brescia, che si trovavano in difficoltà nel mare agitato. Santucci, elettricista e non commerciante ambulante come inizialmente riferito, si è gettato subito in mare richiamato dalle urla, ma non ce l’ha fatta.


La tragedia si è consumata in pochi minuti davanti agli occhi di decine di bagnanti. L’autopsia dovrà ora chiarire se l’uomo sia rimasto vittima di un improvviso malore o se invece sia stato inghiottito dalle correnti del mare. Migliorano intanto le condizioni dell’uomo salvato, di 63 anni, che da ieri è ricoverato nell’ospedale Goretti a Latina, mentre il figlio di 8 anni, è fuori pericolo. Probabilmente i funerali si svolgeranno martedì. Il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo ha annunciato l’intenzione, d’intesa con il prefetto di Latina, di avviare le pratiche per la Benemerenza a Santucci. Il sindaco ha spiegato, infine, che incontrerà in Comune i familiari dell’uomo. Il funerale si svolgerà martedì 28 alle 15,30 nella chiesa di Santa Maria Goretti.

La lettera aperta di Zaccheo.

“Un gesto eroico, che racchiude in sé valori fondanti. In un momento di dolore, di costernazione profonda, voglio condividere con la città alcune riflessioni sulla vicenda che ha visto protagonista Davide Santucci, il nostro giovane concittadino che ha perso la vita per salvare quella di un bimbo in difficoltà nelle acque di Rio Martino. Una storia triste, drammatica, ma altamente emblematica, che al di là del giusto riconoscimento ufficiale ed istituzionale del valore e del coraggio, deve spingerci a considerazioni più profonde sul significato della vita, sul senso della solidarietà umana, sui valori che dobbiamo impegnarci a trasmettere alle generazioni che verranno e di cui Davide si è dimostrato fiero portatore. Papa Benedetto XVI ha detto di recente che la vita è una scelta tra egoismo e altruismo. Davide aveva scelto la sua strada in maniera chiara, netta, inequivocabile. Ha donato la sua vita per favorire un’altra vita. E’ un gesto di generosità estrema, di eroismo puro. In questo momento di commozione collettiva e di rispetto per il dolore, mi sento particolarmente vicino alla moglie e ai figli di questo nostro concittadino che pur al di là del tragico evento che li ha duramente colpiti, dovranno sentirsi comunque orgogliosi del nobile sacrificio di Davide. Il suo gesto dovrà essere esempio da indicare a tutti, soprattutto ai giovani. E’ per questo che rivolgo alla città l’invito a ricordare la sua figura e nel suo nome a far propri principi e valori che elevino ad esempio del dovere il suo nobile, generoso, eroico comportamento”.

Vincenzo Zaccheo