CIRCEO, LAURELLI: «NO A COMMISSARIAMENTO PARCO»
«Finalmente il Presidente della Provincia di Latina esce allo scoperto. Ho appreso che la Provincia di Latina si appresta a chiedere il commissariamento del Parco Nazionale del Circeo, e visto che da un pò di tempo a questa parte sia la Procura di Latina che l’Ente Parco stanno intervenendo per imporre il rispetto della legge, evidentemente contro ciò che pensa di fare la
Provincia di Latina».
Lo afferma in una nota Luisa Laurelli presidente commissione sicurezza della Regione Lazio (Pd). «Ho partecipato al convegno su ‘legalità ambiente e sviluppo economico nel Parco Nazionale del Circeò organizzato da Legambiente e sono andata di persona a verificare la situazione del Lago di Paola, dopo i sequestri della darsena e delle barche da parte della magistratura – prosegue – Ho verificato i danni subiti dal canale romano di accesso al mare da quando sono state distrutte le chiuse e il rischio di esondazioni del lago a causa delle mareggiate di questi giorni, con possibili danni alle sponde e a tutto ciò che si trova nelle adiacenze di queste. Dal convegno è emersa con forza la necessità di tutelare il territorio del Parco, il lago, quel poco che è rimasto delle dune di Sabaudia e il mare. Occorre perciò rafforzare la struttura del Parco nazionale dotandola di risorse umane ed economiche indispensabili, ed uscire dalle polemiche che contrappongono diverse istituzioni. Nell’interesse dell’ambiente e dei cittadini amministrati, propongo che la Regione Lazio avvii un confronto con il ministero dell’ambiente, l’Ente Parco e gli Enti Locali, per preparare un progetto che, nel rispetto delle leggi e delle regole, definisca la vocazione di questo territorio unico nella sua specificità. Ciò va fatto prima che termini il mandato regionale. Non può essere certamente né il singolo Comune né la Provincia, sulla base di presunti progetti ‘di sviluppò, a decidere come utilizzare questi beni per le generazioni di oggi e soprattutto per quelle di domani. Perciò invito il Presidente Marrazzo ad accelerare il progetto di delocalizzazione dei cantieri Rizzardi per portarli fuori dal lago di Paola e incrementare d’intesa con l’Ente Parco, ogni forma di controllo su abusi edilizi e irregolarità varie che vengono realizzati ormai da troppo tempo su un territorio a forte rischio di investimenti economici provenienti da attività della criminalità organizzata. Dal convegno è emersa con forza la necessità che i controlli divengano più stringenti e coinvolgano tutte le forze dell’ordine, la Procura di Latina e la magistratura antimafia. Colgo l’occasione per dichiarare la piena solidarietà nei confronti del Presidente del Parco del Circeo, dottor Gaetano Benedetto».
Ma e’ mai possibile che in Italia si faccia sempre di ogni erba un fascio? La Darsena di Sabaudia non ha rovinato l’equilibrio ecologico del lago di Paola! Per ben ventisei anni le barchette (quelle non piu’ lunghe di 5 metri per intenderci) sono uscite ed entrate attraverso due “chiuse” degli anni quaranta lasciate sempre aperte. Soprattutto il canale romano, quello si’ di epoca neroniana, non ha mai risentito di questo evento se non dell’incuria con cui la Sopraintendenza dei monumenti tratta molte delle cose antiche che abbiamo nel nostro paese. Parte del muro romano e’ sotterrato, con l’opus reticolato rovinato, rovi e sterpaglie dovunque. Delle due chiuse (sempre lasciate aperte per cui e’ assurdo e falso dire che regolavano il flusso del lago) che nulla hanno di artistico, una e’ stata rimossa dall’avv.Alfredo Scalfati ed un’altra solo allargata per permettere il passaggio a barche piu’ grandi. Questo e’ stato il solo “affronto” al luogo che tutti gli usufruitori della Darsena possono ben testimoniare e sottoscrivere. Tutto il resto e’ solo politica bassamente “ambientalista” che ha individuato nel darsena il “cattivo” su cui far ricadere tutto quello che avviene intorno e l’ente Parco non ha saputo o voluto vedere (parliamo delle centinaia di casette e villoni della baia d’argento per intenderci). Non ci sono attracchi a Sabaudia nel raggio di ben 40 kilometri ne’ si parla di costruire pontili rimovibili sul Rio Martino. Ma perche’ mai quando in Italia si parla di barche si pensa sempre all’inquinamento piu’ sporco? Il risultato sar