Spari al Felix, al processo testimonianze contrastanti

03/03/2012 di

Si è svolta ieri mattina una nuova udienza nell’ambito del processo a carico di Antonio Di Silvio, il 32enne che nel gennaio del 2006 avrebbe aperto il fuoco contro uno dei buttafuori della discoteca Felix di piazza Moro, che si sarebbe rifiutato di farlo entrare. In quella circostanza Di Silvio venne colpito alle gambe da un carabiniere fuori servizio, ferite che gli hanno causato una grave invalidità. Di fronte a quel no, l’imputato si sarebbe allontanato in compagnia di un amico (ascoltato ieri mattina) per poi tornare armato al locale.

Davanti ai giudici del collegio penale, presieduto da Lucia Aielli, il ragazzo ha risposto alle domande del pubblico ministero Raffaella Falcione ricostruendo i fatti, in un modo che l’accusa non ha ritenuto sufficientemente attendibile, tanto da chiedere il rinvio degli atti in Procura all’esito del processo. Secondo il pubblico ministero, sarebbero emerse versioni contrastanti, in particolare sugli orari, rispetto a quanto sorto all’epoca dei fatti.

Il testimone ha spiegato di aver parcheggiato a circa 500 metri dal locale: raggiunta l’entrata ha raccontato di aver visto quattro persone accasciate sull’imputato, che avrebbe ricevuto un calcio al viso da una di queste. Anche lui, nel tentativo di rientrare, sarebbe stato respinto. Nell’udienza di ieri avrebbe dovuto testimoniare anche il militare che aveva sparato al Di Silvio: dopo ben due assenze, i giudici hanno disposto l’accompagnamento coattivo.

  1. Guardete se alla fine non condannano il carabiniere!!!! Ci perdiamo pure tempo e soldi per questa< gentaglia.

  2. catone hai raggione …..devono cacciarli da latina ai rom……+rum – rom

  3. e’ giusto che la giustizia faccia il suo corso, auguriamoci che tutto si risolva in meglio per l’operatore di polizia, altrimenti risulterebbe demoralizzante per tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine a cui mi sento vicino