Fatture false, frode fiscale da 23 milioni di euro

28/02/2012 di

Una frode fiscale, collegata ad un giro di fatture false, per un importo superiore ai 23 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Aprilia.

Nel mirino dei finanzieri sono finite cinque società pontine e romane, tutte attive nel settore della progettazione ed installazione di software e hardware: da un lato, tre «società fornitrici» con sede nella Capitale (tutte riconducibili ad uno stesso soggetto, un 60enne perugino residente a Roma), che provvedevano ad emettere fatture per operazioni inesistenti, e, dall’altro lato, due «società clienti» apriliane che sfruttavano i documenti fasulli, annotando costi elevati per abbattere illecitamente il carico fiscale, anche attraverso la creazione artificiosa di un cospicuo credito ai
fini Iva, da usare in compensazione degli altri tributi.

Gli imprenditori denunciati nell’ambito di ben 4 procedimenti penali sono sette: per le società capitoline, oltre al titolare di fatto, un 56enne di Pomezia, un 50enne di Monza e un 44enne rumeno di Milano, mentre per le società apriliane un uomo ed una donna residenti in loco e, infine, un 40enne di Latina.

Si tratta dei rappresentanti legali pro tempore delle società coinvolte in questa maxi-evasione, denunciati all’autorità giudiziaria di Latina e Roma, a vario titolo, per associazione a delinquere, riciclaggio, truffa ai danni dello Stato, appropriazione indebita, emissione ed utilizzo di fatture false, distruzione ed occultamento di scritture contabili.

È scattata anche la denuncia per riciclaggio dei proventi illeciti derivanti dall’evasione fiscale, per un valore che, in seguito agli accertamenti bancari, è risultato superiore ai 15 milioni di euro. Peraltro, proprio grazie alle ingenti
disponibilità liquide derivanti da questo «giro di denaro», le tre società capitoline erano in grado di svolgere anche un’effettiva attività economica, acquistando «in nero» e rivendendo a prezzi competitivi con emissione di fattura ad ignari clienti, nella prospettiva di non dichiarare nulla al fisco e, nel giro di poco tempo, liquidare le società e sparire.

Una di queste, ad esempio, aveva «dimenticato» di dichiarare ricavi per oltre 14 milioni di euro e versare l’imposta sul valore aggiunto per quasi 3 milioni di euro.

  1. MA I 23 MILIONI DI EURO DOVE STANNO???????? O E’ L’ENNESIMA PUBBLICITA’ A QUESTE GRANDI OPERAZIONI???????????
    MI BASTEREBBE RECUPERARNE ANCHE L’1% DI QUEI SOLDI, MA VI IMMAGINATE QUANTE CASE ALLA POVERA GENTE POTREBBERO ESSERE DATE?

  2. Ma chye pensavate che Lo Psyconano fosse un balordo qualsiasi depenalizzando il falso in Bilancio? Era propio questo quello che Lui e la Banda Bassotti volevano, gli scudi al 5 % che pensavate che erano una trovata trasparente e legale quella del sig. TreMonti? Un pensionato con 490 Euri/Mese paga IRPEF al 23% e sti INFAMI DELINQUENTI E LADRI col 5% se la cavano, poi ti tolgono l’Assistenza Medica perche’ e’ uno sperpero e non ci sono i soldi!!!! poi ti Tolgono la Scuola Pubblica… perche’ e’ uno sperpero e non ci sono i soldi, poi ti tolgono la Pensione perche’ e’ uno sperpero e non ci sono i soldi…. ecc.ecc. TE CREDO SE LI SO MAGNATI TUTTI LORO. Sperpero sempre e solo quando si tratta di Popolo, quando invece i FURBETTI DEL QUARTIERINO, I BERTOLADRI VARI, si masgiano tutto la ns. Eredita’ e il Futuro dei ns. Giovani invece sono investimenti …..e’ Vero? FARABUTTI!!!!!!!. SvegliateVi tutti, Voi DESTRORSI se volete essere veri CITTADINI altrimenti siete e rimarrete solo servi della Gleba, e la cosa mi lascerebbe del tutto indifferente, se non coivolgesse anche tutti gli altri che vogliono essere CITTADINI e per colpa di alcuni Dementi fanno una fatica della Miseria.

  3. ma vogliamo fare i nomi, cognomi,ragione sociale, le frodi non sono coperta dalla privacy.