Al Karama, rimpatriate 36 persone

31/01/2012 di
gianluca-di-cocco-001

Rimpatrio assistito” per 36 persone (di cui 11 uomini, 9 donne 8 ragazzi di età inferiore ai 18 anni e 8 bambini con meno di 12 anni) ex ospiti del centro Al Karama.

Il pullman, scortato dalla Digos e con a bordo il gruppo ha lasciato Latina nella giornata di oggi per consentire alle 36 persone di lasciare l’Italia.

Le operazioni sono state eseguite dagli assessorati comunali alla Protezione civile e ai Servizi sociali, con il supporto della questura di Latina, la Digos in particolare. Alle operazioni ha collaborato anche il consolato della Romania in Italia, per la identificazione e duplicato dei documenti delle 36 persone.

Nel ultime due notti il gruppo, dopo essere stato ospitato nei giorni precedenti in alcune parrocchie, è stato ospitato in uno stabile messo a disposizione dal Comune di Latina. Si tratta di persone che avevano lasciato Al karama dopo essere state ripetutamente minacciate da altri rom poi arrestati.

“Ritengo – spiega l’assessore Gianluca Di Cocco – che l’amministrazione comunale e la Protezione civile siano state in grado, con le loro competenze e il loro impegno, di fronteggiare una emergenza di carattere socio-sanitario che si era trasformata anche in un problema di ordine pubblico. Ci tengo a ringraziare pubblicamente per il grande lavoro svolto l’assessore ai Servizi sociali, Patrizia Fanti, i dirigenti, i funzionari dei servizi sociali e le mediatrici culturali, la Prefettura, la Polizia municipale, l’ing. Martone, la Protezione Civile, il GSP (Gruppo Soccorso Pontino), la Caritas, la Curia e le altre associazioni che si sono messe a disposizione”.

” Terminata la fase della immediata emergenza – conclude l’assessore Gianluca Di Cocco – ritengo si debba aprire quella di un più ampio confronto a tutto campo sul futuro di Al Karama e della sua gente, un confronto che deve coinvolgere tutte le istituzioni interessate”.

  1. A Di Cocco, avete rimpatriato quelli che hanno subito le estorsioni, e avete lasciato là quelli che le facevano…ma do’ cacchio ce l’avete il cervello?

  2. X Di Cocco. Apprezzo il tuo interessamento. Ma hai fatto il lavoro a metà. Gradirei sapere, quelli rimasti, quanto costano a noi cittadini ogni singolo elemento. Trenta, quaranta o cinquanta euro al giorno?. Ed il ciittadino pontino che ha perso il posto di lavoro e non sa più dove sbattere la testa per dar da mangiare ai figli, chi li aiuta? Gli date percaso trenta, quaranta, cinquanta euro al giorno?

  3. Coerentemente con i commenti precedenti voglio solo aggiungere che l’unico posto per questo pseudo assessore sono i fornelli del suo ristorante…a meno che non faccia danni anche lì!!!…Perchè i denuncianti vengono rimpatriati a spese dei cittadini,e, cosa peggiore, non ci saranno più i testimoni ai procedimenti penali in corso;il coraggio delle proprie azioni è venuto a mancare e con questa operazione si consegna Al Karama alla criminalità organizzata ed al malaffare già radicato in quei borghi. Per la redazione di Latina24ore..potevate risparmiarci la foto di questo personaggio…ci è bastato vederlo qualche sera fà a LazioTv fare la ruota come un pavone….peccato non si sia un’aia per contenerlo!!!

  4. Gli aguzzini Restano come fossero cherubini,…. mentre le vittime vengono espulse come fossero loro i persecutori???????Bhooooo a di Cocco me te fa aria il cervello?

  5. e’ stato un rimpatrio assistito, hanno deciso loro di tornare in Romania. L’alloggio da quello che so io era stato trovato, ai 36 non andava bene, volevano la villa.

  6. Non sparate senza motivo e sapere, concordo con Bastian Contrario, anche se il denunciante è rimasto a Latina, ache se l’ex datore di lavoro non lo vuole più riassumere. Comunque la pensate, quelli sono una parte dei veri drammi della povertà, noi, compresi quelli con il SUV, abbiamo la tastiera, ci sono tanti poveracci italiani anche che non hanno niente, poi lasciamo stare i costi alla collettività, quanto ci costano certi pensionati per bene, che in carriera si sono professati servitori della patria e oggi dall’alto del loro io, tu non sai chi sono io, oggi sparano sentenze.La verità è che oggi c’è la prendiamo con i Rom perchè Rom, domani avremo un’altro nemico, che avra la nostra stessa etnia, perchè così vuole chi ci governa. Gestirci e noi fessacchiotti abbocchiamo. Non ci credete leggetevi i post della vicenda Midal. ….