La figlia del poeta contro Casapound: “Non usate il nome di mio padre”

Finirà in tribunale la disputa tra Mary de Rachewiltz, 86 anni, figlia del poeta americano Ezra Pound, ed il gruppo di estrema destra CasaPound per l’uso, secondo lei improprio, del nome di suo padre.
A far traboccare il vaso e ad indurla a passare alle vie legali, come scrive il quotidiano britannico The Guardian, la strage di Firenze, dove un simpatizzate dell’ associazione il 13 dicembre scorso ha ucciso due senegalesi, ne ha feriti altri tre e poi si è suicidato.
CasaPound, che ha una sede anche a Latina nonostante un’ordinanza di sgombero da parte del tribunale – è nata a Roma il 26 dicembre del 2003 con l’occupazione di uno stabile nel cuore dell’Esquilino, il rione più multietnico del centro di Roma. L’azione ispiratrice del gruppo di Destra si basa sulla figura di Ezra Pound ed con due motti principali: «L’affitto è usura» e «Diritto alla proprietà della casa». La querelle tra il gruppo e la figlia del poeta nacque in realtà circa due anni fa quando il gruppo di CasaPound varcò i confini romani e soprattutto conquistò visibilità in molte regioni italiane. In una intervista al Corriere della Sera del 1 aprile del 2010 la figlia del poeta americano definì il movimento di CasaPound come «la marea nera del terzo millenio» perchè «questo – disse – è un altro modo di mettere Pound in una gabbia, com’era quella del Disciplinary Training Center di Pisa dove fu segregato, la Guantanamo del 1945. Un danno enorme, perchè nasce da una distorsione del significato del suo lavoro e rischia di comprometterne ancora un pieno riconoscimento critico. Un abuso, perché così lo si relega in una dimensione ambigua che va oltre il reazionario, verso una cifra regressiva. E perchè lo si indica, a ragazzi dalle menti confuse, come un profeta tanto più affascinante in quanto pericoloso e proibito».
Ma la decisione di agire è scattata il 13 dicembre, quando Gianluca Casseri, 50 anni, saggista e scrittore fantasy, simpatizzante di CasaPound ha fatto fuoco tre volte a Firenze. La prima nel popoloso quartiere di Rifredi, al mercato di Piazza Dalmazia: cinque i colpi esplosi. Tanti quanti ne sono serviti per uccidere due senegalesi e ferirne uno. Poi via in auto verso il centro della città, verso un altro mercato, quello di San Lorenzo, affollato di turisti. Anche qui il tempo di fare fuoco e ferire due senegalesi, quindi di rifugiarsi nella sua auto e spararsi. Ed è stato questo il motivo scatenante per cui Mary de Rachewiltz, che vive in Italia in un castello a Tirolo di Merano ed ha studiato proprio a Firenze, ha deciso di intraprendere un’azione legale contro CasaPound.
«È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un’organizzazione compromessa politicamente come questa – ha detto al Guardian – non ha nessun diritto di usare il nome di Pound». Il leader di CasaPound Italia Gianluca Iannone la bolla però come «un’azione assurda ed indotta» ricordando che è «una cosa che va avanti da oltre un anno tanto che a gennaio ci sarà il processo e credo proprio a Roma. Ad ogni modo CasaPound ribadisce l’interesse per l’opera dell’autore perchè Ezra Pound appartiene all’umanità ed è patrimonio di tutti». Anche la figlia la pensa così e sarà ora un processo a stabilire chi ha ragione.
Finalmente un poco di chiarezza sui veri ideali di chi usurpa solo il nome, di chi poi ? un malato mentale
ma fatela finita…sempre a millantare! onore a casapound e alle attività che svolgono in questa città
abbasso casapound, anzi chiamiamola CASASFRATT
era ora…