CORSA “FILMATA” CON IL TELEFONINO: MARCO IANNACCONE STA MEGLIO, OGGI I FUNERALI DEL FRATELLO

16/02/2009 di

Restano serie ma in miglioramento le condizioni del 18enne Marco Iannaccone, ricoverato nel reparto di rianimazione all’ospedale Goretti di Latina, e coinvolto nell’incidente stradale avvenuto tra venerdì e sabato nel quale è morto il fratello Stefano di 25 anni. Il giovane fortunatamente non è in pericolo di vita. Appena risvegliato, dopo l’intervento, ha chiesto notizie del fratello Stefano. Alcuni amici si sono recati sul luogo dell’incidente e hanno lasciato diversi mazzi di fiori nel punto in cui c’è stato il terribile schianto della Peugeout 206 all’interno della quale viaggiavano i due ragazzi. Secondo la ricostruzione dei carabinieri a guidare era Marco mentre il fratello Stefano filmava con il telefonino la corsa del fratello. L’auto è uscita fuori strada urtando prima un’aiuola e poi un muro di cemento. Marco Iannaccone, sottoposto al test dell’alcol, è risultato positivo ed è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. I funerali di Stefano sono stati spostati a martedì, alle 15, nella chiesa di Borgo Piave .

La dinamica dell’incidente avvenuto in via Rossetti è al vaglio dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile. Gli uomini coordinati dal tenente Camillo Meo hanno acquisito sia il telefono cellulare con il quale è stata filmata la “corsa” sia le riprese dell’impianto a circuito chiuso del distributore Agip nei pressi del quale si è verificato l’incidente. Sono le immagini di quest’ultima a indicare che l’auto è uscita di strada intorno alle 4,30, anche se i primi soccorritori sono arrivati solo due ore dopo. Il motivo? La Peugeot – che procedeva quasi certamente a velocità elevata – è andata dritta all’altezza di una curva, dopo aver urtato il muretto del marciapiede è finita nei campi a circa cento metri dal punto dell’impatto, nascosta da alcune canne e non visibile a chi transitava per la strada.

Ad accorgersi dell’auto e del fatto che un ragazzo stesse chiedendo aiuto è stato un passante che si era fermato al distributore. Quando l’ambulanza dell’Ares 118 è arrivata per Stefano non c’era più nulla da fare. Fatali le ferite riportate ma non si esclude che ad aggravare la situazione ci sia anche una forma di assideramento, considerata la bassa temperatura della notte. Era gravissimo ma ancora cosciente Marco, anche lui con un principio di assideramento. E’ stato lui a dire che oltre al fratello c’era anche un’altra persona che è stata cercata invano. Si è capito solo dopo che era l’amico lasciato alla casa al mare poco prima dell’incidente. La notizia del decesso si è sparsa subito, ha raggiunto i genitori dei ragazzi a Borgo Santa Maria e quindi parenti e amici che disperati facevano la spola tra l’ospedale e il cimitero. Stefano, dopo un’esperienza in marina con una missione anche nel Golfo, lavorava come parquettista per un’azienda di Latina, mentre Marco studia ancora, al “Marconi”, ma ogni tanto aiutava anche il fratello.