Ponza, tutti negano le accuse: sindaco e assessori si dimettono

19/09/2011 di
tribunale-latina

Hanno tutti rigettato le accuse i sette arrestati nell’ambito di un’operazione dei carabinieri di Latina su presunte irregolarità legate a gare d’appalto sull’isola di Ponza che devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata a reati contro la pubblica amministrazione come abuso d’ufficio, falsità e turbativa d’asta.

Il sindaco Pompeo Rosario Porzio, ascoltato per rogatoria a Roma, dal gip Luciano Imperiali, si è dimesso e ha detto di non aver avuto alcun ruolo nell’iter di assegnazione dell’appalto da 250 mila euro per la manutenzione dell’impianto elettrico del porto e di essersi limitato a firmare le delibere. Nel carcere di Sassari si è invece avvalso della facoltà di non rispondere l’assessore al demanio Franco Schiano rendendo però spontanee dichiarazioni di innocenza e rassegnando le dimissioni.

Si è dimesso anche l’assessore Mario Pesce (rifiuti, lavori pubblici e trasporti) che nell’interrogatorio a Latina davanti al giudice Costantino De Robbio ha rigettato le accuse dicendo di essersi affidato alla buonafede degli impiegati comunali come pure l’assessore Silverio Capone (servizi sociali e patrimonio) che ha sostenuto invece di non percepire le indennità di servizio da gennaio. Hanno negato qualsiasi responsabilità e prodotto documenti a sostegno della loro posizione anche i tre imprenditori coinvolti nell’inchiesta Pietro Iozzi, Luca Mazzella e Giovanni Cerzosimo, interrogati a Roma e Frosinone.

La Procura di Latina contesta “11 gare d’appalto espletate tra il 2006 e il 2011 risultate manipolate e affidate sempre alle stesse società pur non avendone i requisiti”. Le indagini sono partite proprio dalla denuncia di un imprenditore che
aveva tentato, senza riuscirci, di partecipare ad una gara.