“NO TURBOGAS” BLOCCANO LA PONTINA, DENUNCIATI 350 MANIFESTANTI

14/12/2008 di

Circa un migliaio di manifestanti, tra cui anche famiglie, hanno invaso la strada Pontina all’altezza dello svincolo di Aprilia bloccandola in entrambi i sensi di marcia per protestare contro la costruzione della centrale a ciclo combinato per la produzione di energia elettrica di Aprilia.


Alla manifestazione hanno partecipato molti cittadini di Aprilia e delle zone vicine, Anzio, Nettuno, Lanuvio, Lavinio e Campodicarne (sito dove dovrebbe sorgere la centrale). Oltre alle bandiere della Rete ‘No Turbogas’ sono comparse quelle dei Verdi, Cobas, Rifondazione comunista, Sinistra Arcobaleno. In un volantino, distribuito dai manifestanti si legge: «La centrale è stata autorizzata con decreto 55/01/2006 del ministero dello Sviluppo economico in data 2 ottobre 2006 secondo i dati forniti dalla Sorgenia nello S.I.A. (Studio di impatto ambientale). In 8.103 ore di funzionamento brucerà ogni anno oltre un miliardo di metricubi di gas naturale ed immetterà in atmosfera oltre 37 miliardi di metri cubi l’anno di fumi contenenti sostanze inquinanti». Intorno all’una la strada è stata liberata dai manifestanti. Più di qualche protesta da parte degli automobilisti rimasti bloccati a causa della manifestazione.

Le denunce. Sono in corso di identificazione dalla Digos e saranno denunciati per interruzione di pubblico servizio duecento manifestanti del corteo «No turbogas» che hanno bloccato la Pontina. La Questura procede anche nei confronti di altre 150 persone che hanno invaso il sito di Campo di Carne: per loro scatteranno le denunce per invasione di terreno, violazione di domicilio, violenza privata, danneggiamento ed istigazione a delinquere.

  1. comprendo le ragioni della protesta ma non posso giustificare chi occupa le strade. E’ una pratica vergognosa per un paese civile ed

  2. Capisco i disagi causati, ma se le televisioni nazionali censurano un problema che dovrebbe riguardare tutti gli italiani, se la polizia protegge gli speculatori dai cittadini invece di fare il contrario, visto che sono le tasse dei cittadini a pagare i loro stipendi, serve anche occupare le strade per farsi sentire.
    Purtroppo quando gli onesti cittadini, intere famiglie vedono la loro vita minacciata e non trovano nessuno che li difenda da queste prepotenze, in una regione che non ha bisogno di altra energia, in un territorio che gi

  3. Comincio a dubitare di trovarmi in un paese civile…in un paese civile ci sono rappresentanti dei cittadini che difendono le loro istanze, le loro vite e la loro salute, in un paese civile si pensa a creare centrali eoliche, solari, a sfruttare le risorse veramente pulite e gratuite, non a legarsi al gas di russi e algerini distruggendo la vita dei propri cittadini per il tornaconto economico di qualche super potente…