Sperlonga, polemica sull’esproprio di un’area per realizzare un parcheggio

12/08/2011 di

È polemica per l’esproprio da parte del Comune di Sperlonga di un terreno di circa 50mila metri quadri compreso tra le gallerie di Tiberio e di Capovento alla Marina di Bazzano, una delle più belle spiagge del litorale pontino. Sull’area l’amministrazione vorrebbe realizzare 250 posti auto sulla base di un progetto che costerebbe circa 5,5 milioni di euro e che avrebbe l’obiettivo di migliorare la fruibilità e l’accesso al mare della strada, in alcuni tratti anche pericolosa causa parcheggio “selvaggio”.

Il Comune ha proceduto all’esproprio nei giorni scorsi, dopo una battaglia giudiziaria in corso da anni, nonostante i proprietari dell’area, famiglia Del Vecchio-Scalfati, fossero riusciti a ottenere dal Consiglio di Stato la sospensiva
degli effetti della sentenza del Tar che dava via libera all’amministrazione. Una situazione che ha spinto i Del Vecchio-Scalfati a presentare l’ennesima denuncia in procura, chiedendo il sequestro conservativo d’urgenza del fondo frontemare di loro proprietà, nel frattempo picchettato e recintato dalla polizia provinciale dopo che i Carabinieri avevano rifiutato di agire in dispregio della prescrizione del Consiglio di Stato.

Ma quelle degli ultimi giorni sono solo le ultime novità di una vicenda che va avanti da anni. I proprietari dell’area hanno più volte proposto soluzioni alternative al Comune ma senza successo. A loro avviso l’amministrazione, infatti, continuerebbe «da anni a mantenere l’area in una situazione di colpevole status quo», con «l’intento di realizzare con enorme dispendio di pubblico denaro quello che la proprietà realizzerebbe in proprio nel suo e nel pubblico interesse». In particolare, sostengono i proprietari, «l’ultimo progetto elaborato dal Comune prevede una folle spesa pubblica di circa 5,5 milioni di euro e l’esproprio di circa 50.000 mq della proprietà fronte mare dei Del Vecchio-Scalfati per la realizzazione di 250 posti auto», sottolineano i proprietari dell’area, mettendo l’accento tra l’altro sulla «strana e
abnorme sproporzione degli spazi necessari».

Inoltre, sottolineano ancora i destinatari dell’esproprio, il Comune «impedisce addirittura da circa quattro anni che la proprietà provveda almeno temporaneamente con un parcheggio stagionale alle minime necessità di fruibilità e sicurezza dell’area». Un comportamento «incongruente ed anomalo», che, a loro avviso, «nasconde evidentemente notevoli interessi speculativi» e che si consuma «nel più assordante silenzio ed assenteismo della Provincia e della stessa Regione Lazio». Contro l’esproprio i proprietari del terreno hanno intentato una vera e propria battaglia giudiziaria su più fronti che ancora non si è conclusa. La situazione si è però complicata dopo che a marzo scorso il Tar ha rigettato il ricorso dei proprietari sul progetto del Comune. A quel punto infatti, il 12 luglio scorso, l’amministrazione di Sperlonga ha emesso il decreto d’esproprio, e il 28 luglio successivo ha tentato l’immissione in possesso nonostante la sospensiva sugli effetti della sentenza del Tar nel frattempo disposta dal Consiglio di Stato su richiesta dei proprietari.

Il 2 agosto la proprietà ha presentato anche denuncia alla Procura nei confronti degli esecutori dell’esproprio, ma il 4 agosto il Comune si è ripresentato per proseguire l’attività espropriativa. In quell’occasione l’amministrazione ha richiesto l’intervento dei Carabinieri che, spiegano i proprietari dell’area, «viste le carte, non hanno proceduto all’accesso coatto», tanto che il giorno successivo ad accompagnarli è venuta la Polizia Provinciale «che ha proceduto all’immisssione coatta, senza neanche voler attendere l’arrivo sul posto dell’avvocato o di ulteriori testimoni» e «successivamente all’ingresso coatto, il Comune ha proceduto al picchettamento e, cosa ancora più illegittima, ad una recinzione del tutto arbitraria delle aree».

  1. forse la Polizia Provinciale non ha le competenze tecnico-giuridiche per effettuare espropri coatti, doveva esserci la Polizia, i Carabinieri oppure la Finanza.

    Perchè hanno mandato la Polizia Provinciale?

  2. Perché la polizia provinciale fa parte del comune, che vuole a tutti i costi fare l’esproprio…

  3. oppure perchè il Presidente della Provincia di Latina è di Sperlonga?
    Domanda: c’è un abuso di potere unito a conflitti d’interessi?

  4. Il pres. della Provincia, Armando Cusani, per fortuna non sporca l’anagrafe sperlongana con la presenza dfel suo nome ma è nato a Formia. A Sperlonga ha coltivato soltanto i suoi interessi che dopo la morte dei nonni (Sabella) lo hanno visto erede di gran parte dei terreni agricoli sperlongani risultati essere tutti ascritti al demanio locale per cui, senza proprietà alcuna.
    Il Cusani, come il suo ispiratore Berlusconi, si è inserito in politica per curare i propri (illeciti) interessi e comprando l’amicizia (mai avuto amici veri) di 4 lacchè sperlongani, ha comprato l’intero comune prima, per farsi conoscere e scalare la provincia (per ora).
    Adesso il sindaco di Sperlonga, è un suo servo, e si sta macchiando, come il suo predecessore, di gravi reati amministrativi (come quello in questo post) e penali.