Truffe a false fatture, coinvolta un’azienda di Aprilia

21/07/2011 di

Nella tarda serata di ieri i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per bancarotta fraudolenta disposta dal Tribunale capitolino nei confronti di un imprenditore romano.

L’operazione, nel corso della quale sono state anche sequestrate una società e due auto, rappresenta l’esito di indagini eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale e coordinate dal Procuratore Aggiunto Nello Rossi e dal Sostituto Procuratore Luca Guido Tescaroli della Procura di Roma, avviate a seguito del fallimento della Attila 2000 srl dichiarato nel 2009.

Le attività investigative hanno consentito di accertare che Attila 2000 srl è stata utilizzata dall’arrestato per emettere fatture per operazioni inesistenti a favore di una società di Aprilia, la Genesi informatica Srl. Infatti, le fiamme gialle hanno appurato che tra il 2006 e il 2009 la fallita ha emesso false fatture per oltre 7 milioni di euro, evadendo imposte dirette e Iva per oltre 3,5 milioni di euro e omettendo di presentare le dichiarazioni fiscali a partire dal 2003. Gli importi
fatturati venivano formalmente saldati, ma subito dopo il pagamento, il titolare di Attila 2000 provvedeva a restituire in contanti il denaro ricevuto all’amministratore della Genesi Informatica, società che usava le fatture fittizie.

Tale modus operandi ha determinato, oltre ad un’ingente evasione fiscale, lo svuotamento delle casse sociali di Attila 2000 con conseguente fallimento dell’impresa. Al fine di dissimulare il proprio ruolo e allontanare da sè possibili responsabilità penali e civili derivanti dalle condotte illecite perpetrate, il titolare di Attila 2000 aveva formalmente intestato la società a due prestanome: un italiano residente in Provincia di Monza e, successivamente, un cittadino rumeno risultato irreperibile.

La Guardia di Finanza ha infatti accertato che Attila 2000 continuava a essere di fatto gestita sempre dall’arrestato nei confronti del quale le fiamme gialle hanno anche eseguito il sequestro preventivo delle quote sociali di un’ulteriore società a lui riconducibile e di due auto.